Lampedusa
è uno spiffero, rappresentazione dell’Italia intera, è un monologo interpretato
da Fabio Monti della compagnia EmmeA’Teatro, che racconta uno spaccato
complessivo del nostro paese, dove l’isola siciliana diventa il pretesto per
parlare d’ immigrazione. Fabio Monti si trova seduto al centro della scena e,
attorno a lui, in un perfetto cerchio che lo circonda, sono sistemati dei
residui d’immondizia. Questa è Lampedusa, emblema dei mali spesso dimenticati e
mai risanati. È soltanto la musica che ci salva, dice uno dei personaggi
interpretati dall’attore: le canzoni di Adriano Celentano sono infatti l’unica
via di scampo da un’isola circondata dal mare, che non è più Italia, ma non è
ancora Africa. Raccontato in un comprensibile siciliano, comico, ironico,
brillante, e al tempo stesso tragico, beffardo e cinico, è un lavoro ben
riuscito che risponde alle aspettative di uno spettacolo politico di
narrazione. Le parole di Monti sono intervallate da immagini proiettate sul
grande telo bianco alle sue spalle, a completare una scena essenziale. Sono
fotografie caricaturali di politici, di cartoline da Lampedusa, sono disegni
quasi infantili che raccontano drammatiche verità. Tra tutti, però, colpiscono
più duramente le interviste a uomini e donne sopravvissuti alle inumane
traversate in mare, scampati da quel cimitero di croci senza nome di cui si
racconta. Efficace è il rapporto tra l’interpretazione dell’attore, la musica e
i video, linguaggi diversi che si sviluppano insieme catturando l’attenzione
degli spettatori. Lampedusa è uno spiffero è una raffinata commedia sarcastica
che non delude. Lo “spiffero” di una piccola isola siciliana.
Stefano
Duranti Poccetti (dal giornale del Kilowatt Festival, 28 luglio 2009)
Nessun commento:
Posta un commento