Un uomo
e una donna vestiti di bianco, seduti, avvolti da luci forti e azzurre;
rimangono fermi, quasi immobili per tutto lo spettacolo: la voce è l’unico
strumento tramite il quale parlano delle ossessioni e dei dubbi dell’esistenza.
Discussioni religiose, turbe psichiche e sessuali, s’incrociano in un dialogo
irreale, quasi interiore e paradossalmente più “umano”. È proprio quest’ultimo
aspetto di “Tragedia tutta esteriore”, spettacolo della compagnia
“Quotidiana.com”, a essere interessante: la volontà di far parlare l’io intimo
dell’uomo e di costruire un dialogo fatto di discorsi che sempre si pensano
senza dire mai. È un liberare il crudo, cinico, ironico istinto dell’individuo
lasciato spesso soffocare. Gli autori-attori Paola Vannoni e Roberto Scappin,
dichiarano che l’idiozia è il fulcro del loro dialogo. Difficile dare una
definizione univoca al termine idiozia, ma se la intendiamo come incapacità di
comunicare con l’altro limitandosi a uno scambio di banalità, il lavoro dei
Quotidiana.com ha raggiunto l’obiettivo. Tuttavia, questo flusso di coscienza a
due, pur partendo da buoni presupposti, finisce per deteriorarsi in una
commedia cabarettistica, quasi televisiva, in vecchi retaggi del teatro
dell’assurdo e in speculazioni già sentite. Alla fine del dialogo gli attori si
alzano accennando dei movimenti quasi ginnici: la partita di ping pong – a cui
gli stessi costumi e le due racchette argentate in mano alludono – è terminata
senza che sia mai stato raggiunto un vero scambio tra di loro. Appunto, una
tragedia tutta esteriore.
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