“Sin da quando cominciammo a trasmettere
alla televisione gli “Young People’s Concerts” della New York Philharmonic, nel
1958, il pubblico espresse il desiderio che quel programma continuasse. Questo
libro illustrato è semplicemente un modo per venire incontro a queste numerose
richieste”.
Questo
è l’inizio della prefazione di quel bellissimo libro che il maestro Leonard
Bernstein (1918 - 1990) scrisse per avvicinare i più giovani e i più inesperti
alla musica classica. Si tratta di quel volume che in Italia è stato tradotto
con il titolo di “Giocare con la musica” (pubblicato da Excelsior 1881), mentre
il suo titolo originale era “Leonard Bernstein’s Young People’s Concerts”,
proprio perché doveva essere la coronazione del programma televisivo presentato
dallo stesso compositore - strumentista, direttore d’orchestra - “Young People
Concerts” (1958 - 1972), in cui venivano fatte delle lezioni di musica
accompagnate da esempi musicali suonati dall’orchestra di New York.
È
un libro incredibile, se mi permettete che io possa definirlo così, perché
spiega la musica meglio di molti di quei manuali che fanno dell’arte musicale
una mera amalgama di tecnicismi. Bernstein ci parla di tutto, partendo da “Che
cos’è la Musica?”, arrivando fino a parlarci di temi monografici, trattando per
esempio la “Sinfonia Fantastica” di Berlioz e la musica nazionale di Sibelius.
Lungo questo percorso ci insegna cosa siano gli intervalli, le scale, i modi,
tutto quello insomma che serve alla comprensione di questa materia, che
Bernstein credeva sia stata fatta diventare molto difficile da capire, quando
in realtà è molto semplice, tanto è vero che scrisse un libro che tratta la
musica come un gioco appunto, esprimendosi con un tono colloquiale e divertente
– paragonando per esempio un concerto a una squadra di football – e allegando
alle pagine scritte anche dei disegni, anche questi per lo più scherzosi, e,
anche quando parla dell’impressionismo di Debussy, non esita a paragonare la
sua musica simile ai dipinti di Monet, mostrandoceli disegnati sulla carta
stampata.
Leonard Bernestein in una puntata dei "Young people's concerts" |
Io
credo che tutti i giovani (e non solo) che si vogliono interessare seriamente
alla Musica dovrebbero leggere queste pagine e quelli che hanno intenzione
d’imparare uno strumento dovrebbero affiancare la lettura di un metodo a questo
libro, che non solo ci insegna la tecnica della Musica, ma anche la sua
profonda comprensione immaginativa che Bernstein esemplifica tramite la stesura
di parti di spartiti musicali, invitando le persone ad ascoltarle comprando i
cd – al giorno di oggi abbiamo i Social Network, e sopra a tutti, in questo
caso, Youtube; sarà allora ancora più facile per noi abbinare la lettura del
libro all’ascolto dei brani proposti e sapendo questo penso che anche lo stesso
Bernstein sarebbe stato veramente contento.
Stefano
Duranti Poccetti
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