“Penthesilea”
di Heinrich von Kleist (1777 - 1811), è un atto unico teatrale scritto nel
1808, in cui la Passione è la vera protagonista; la Passione con la “A”
maiuscola, proprio quella che, arrivata al suo apice, diventa una Guerra, che
mette in conflitto Eros e Tanatos.
Heinrich von Kleist (1777 - 1811) |
Pentesilea
(come traduciamo in Italia) è la regina delle Amazzoni, le mitiche vergini
guerriere, che attraverso le guerre fanno gli uomini prigionieri, perché
ciascuna trovi il suo amante. Il tutto è ambientato al tempo della Guerra di
Troia, che vede scontrarsi greci contro troiani. La regina si innamora
perdutamente di Achille e, volendolo a tutti costi, distoglie i greci dalle
loro battaglie per la riconquista di Elena, provocando invece una guerra per la
conquista di Achille, una distruzione fatta solo per avere lui, senza nessun altro
proposito e che quindi desta la disapprovazione anche delle altre Amazzoni.
Anche l’eroe greco s’innamora di Pentesilea, tanto è vero che, nel finale,
decide di farsi catturare volontariamente dalla regina durante un combattimento
frontale (perché la legge delle Amazzoni vuole che si venga alla conquista
tramite la guerra), ma qui Pentesilea, avendo tra le mani il suo amore – i due
si erano già confessati il loro amore reciproco prima – lo uccide divorandolo
e, poco dopo, muore lei stessa, di Amore.
Un
finale molto curdo che mette in risalto la violenza a cui può arrivare il
sentimento amoroso, tant’è vero che Pentesilea aveva solo l’intenzione di
baciare Achille, ma, presa da un sentimento forte e accecante, lo uccide;
uccide il suo più grande Amore e il più grande guerriero di tutti i tempi, morto
anch’egli per amore. L’Amore può uccidere chiunque: “Dolci baci – denti mordaci
– ecco la rima”, dice Pentesilea, che ha trovato la frase che accompagna la
vita di ogni uomo. Evidenti anche in questo testo il forte protagonismo e la
forte emancipazione femminile, che fanno le donne vincitrici sugli uomini, una
vittoria comunque molto triste e cruda, così tanto da portare al suicidio della
donna “per metà Furia e metà Grazia”, che tanto sembra certa dei suoi
sentimenti: “Lasciate che io faccia quanto ho deciso. Il fiume che dal monte
precipita potresti fermarlo, non il tracollo del mio cuore”.
Stefano
Duranti Poccetti
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