Credo in un solo Dio
Drammaturgia di Stefano Massini
Voce recitante Amanda Sandrelli
Orchestra Multietnica di Arezzo diretta da Enrico Fink
Teatro Signorelli di Cortona
4 gennaio 2012
"Credo in un solo Dio", con drammaturgia di Stefano Massini e alla voce recitante Amanda Sandrelli prende in considerazione proprio questa problematica.
L'attrice è al centro della scena, il cui unico oggetto scenico è una scultura che rappresenta una sorta di labirinto, posto in cima a una piccola scaletta praticabile - quello è il labirinto della vita, il labirinto della civiltà, il labirinto della storia che non fa altro che intrecciare diverse vicende in luoghi diversi. L'attrice è circondata da un'orchestra - è l' "Orchestra multietnica di Arezzo diretta da Enrico Fink - che per tutta la rappresentazione intona melodie dal sapore "multietnico" appunto, dando anche una spiegazione musicale e onomatopeica alle parole di Amanda Sandrelli, che recita tre personaggi, ognuno manifestato dal diverso colore di luce con cui lei stessa viene illuminata: Eden Golan, che è un docente di storia ebraica, viene illuminato da una luce blu; in forza all'esercito degli Stati Uniti è invece Mina Wilkinson, rappresentata dalla luce verde; dalla luce rossa è infine Shirin Akhras, una studentessa ventenne palestinese.
Sono storie, quelle della narratrice, sull'incontro e lo scontro delle diverse culture; sono storie sulla guerra, sul fondamentalismo, sull'apparente impossibilità di convivere insieme.
"Credo in un solo Dio" potrebbe essere letto come "Credo in un solo Dio, il mio Dio, e credo solo in lui, senza scendere a compromessi", oppure come: "Credo in un solo Dio, lo stesso Dio che appartiene ugualmente a tutte le civiltà", e quest'ultima lettura dovrebbe essere quella definitiva che ci porta verso la distruzione del fondamentalismo, a favore del dialogo. Non a caso Amanda Sandrelli è al centro, attorniata dai musicisti multietnici: è un po' come un'unica parola in cui confluiscono tutte le culture; una parola che riassume in una tutte le parole della civiltà; una parola che porta alla pace.
Spettacolo piacevole e suggestivo, che centra in pieno il suo obiettivo di giungere a un sereno legame sociale, all'accettare l'altro in quanto essere coesi è una forza in più e non in meno.
Stefano Duranti Poccetti
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