26 gennaio, 2012

"Lo schifo" di un’Italia cieca di fronte alla realtà



Prato, Teatro Metastasio, 22 gennaio 2012, spettacolo "Lo schifo" – Una donna, la cronaca della sua vita, una storia che oggi è politicamente corretto tenere nascosta. Ecco cosa ha voluto far tornare a galla il regista, nonché drammaturgo, Stefano Massini. Al centro di tutto, l’atroce esperienza di Ilaria Alpi. C’è chi sostiene che la permanenza in Somalia della giornalista fu “una settimana di vacanze conclusasi tragicamente”, ma Massini non si fa incantare e il suo messaggio è molto chiaro. Ilaria Alpi, durante il suo soggiorno a Mogadiscio, aveva scoperto qualcosa che l’Italia stessa avrebbe voluto tenere nascosto e, per il bene della patria, era giusto farla tacere per sempre. Questa la verità dei fatti, questo ciò che il pubblico scopre dopo un’ora e venti di spettacolo. Uno spettacolo che al teatro unisce l’opera, i video e, in un certo senso, anche il disegno. Due attrici a portare avanti il racconto, la non più giovane Lucilla Morlacchi (conosciuta soprattutto per i lavori con Ronconi, Castri e Visconti) nei panni della stessa Alpi, e Luisa Cattaneo, interprete dei vari fantasmi che riempiono i ricordi della protagonista. Ricordi che volano, tornano in vita, come pagine di diario rilette dopo anni. Ed è proprio questa l’idea che la messa in scena dà: un flusso di memoria sussurrato (poco comprensibile se non fosse per i microfoni), dolce, malinconico, ma al tempo stesso sofferente. Un testo molto intenso, a tratti commovente, forse più adatto ad una lettura piuttosto che ad uno spettacolo teatrale, ma pungente. Una regia purtroppo poco efficace, un complesso di musiche travolgenti, ma a volte fine a se stesse. Il messaggio che Massini vuole dare è apprezzabile, è la macchina teatrale che non convince. Sicuramente, però, fa riflettere su mondi che non conosciamo, su situazioni che neanche immaginiamo. D’altronde, chi mai si aspetterebbe che dall’Italia scaricassero in Africa quantità di scorie tossiche (da qui il titolo “Lo schifo”) in cambio di cibo e armi?

Sara Bonci

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