Teatro Signorelli di Cortona, martedì 17 gennaio 2012
Non
è facile vedere oggi uno spettacolo teatrale con gli stilemi del teatro
ottocentesco. È il caso di “Tante Belle Cose”, del drammaturgo contemporaneo Edoardo
Erba, che propone una commedia “classica” e piacevole.
Orsina
(Maria Amelia Monti) è una “collezionista” e amante degli oggetti – lì prende
dappertutto, anche dai cassonetti – e sostiene che abbiano un’anima e quindi
non può distaccarsene. Ne ha accomunati così tanti da riempirne la sua piccola
casa condominiale, formando con questi vere e proprie montagne. Due vicini
abitanti del condominio (Valerio Santoro e Carlina Torta) vedono Orsina con
disprezzo considerandola sporca e “zingara”, tanto è vero che faranno di tutto
per far sì che la ragazza se ne vada dal condominio, anche assumere un nuovo
amministratore condominiale, Aristide (Gianfelice Imparato), che, però, avendo
simpatia per Orsina, che già conosce, farà di tutto per aiutarla. Forse è
meglio che non vi sveli altro …
Perché
questo dramma può essere definito “classico”? Perché gioca su una relazione di
personaggi da teatro classico: Orsina e Aristide, i portatori di una loro
morale non compresa e che potrebbero essere identificati semplicemente e
banalmente come “i buoni”; il ragioniere e la signora del condominio che
s’inventano stratagemmi per far sì che Orsina se ne vada, che potrebbero essere
identificati in quanto “cattivi”. Anche il ritmo comico è scandito in modo
tradizionale, dove le battute cadono in modo sistematico, causando il riso del
pubblico, molto divertito dalle vicende sulla scena, una scena che gioca
principalmente sulla creazione di due ambienti: l’esterno del condominio e
l’interno della casa di Orsina – una casa che sembra quasi un magazzino, in cui
le cose sono accavallate le une sopra le altre quasi senza lasciare spazio al
movimento umano.
Bravi
gli attori, che devono recitare lo stereotipo del personaggio senza
interessarsi all’aspetto psicologico (importante in questo tipo di dramma è il non fallire nella rappresentazione del “ruolo”, non
altrettanto importante è creare un personaggio con una “ragione psicologica”,
anche se va detto che Orsina è in parte un personaggio psicologico, che
nasconde le sue manie sotto le vicende della sua infanzia in cui aveva iniziato
a “innamorarsi degli oggetti”).
Uno
spettacolo classico allora. Un classico, che, se fatto bene, è sempre piacevole
da godersi, anche nei tempi in cui certi stilemi sembrano andare a morire.
Tante
belle cose
di
Edoardo Erba
regia
di Alessandro D’Alari
con:
Maria Amelia Monti, Gianfelice Imparato, Valerio Santoro, Carlina Torta
musiche
di Cesare Cremonini
scene
di Matteo Soltanto
costumi
di Giuseppina Maurizi
disegno luci
di Adriano Pisi
Stefano
Duranti Poccetti
Nessun commento:
Posta un commento