Laure
(Zoé Héran) è una bambina di 10 anni ed è appena arrivata con la sua famiglia
in un nuovo quartiere di Parigi. Non è una bambina come le altre: porta capelli
corti, si veste con pantaloni e magliette sportivi, le piacciono le macchine,
gioca a carte e, a un certo punto, beve anche la birra. Laure è un “maschiaccio”,
è nata femmina, ma nutre dentro di sé l’ambizione di essere uomo. È molto
diversa da sua sorella più piccola, Jeanne, che invece è il prototipo di
perfezione femminile. Il suo disagio la porta addirittura a “trasformarsi” in
maschietto davanti ai suoi nuovi amici del quartiere, a cui dice di chiamarsi Mickaël.
Mickaël è un bambino molto determinato e dimostra di essere il più forte in
qualunque attività ludica e sportiva a cui prende parte - anche nella lotta. Tra di loro c’è
Lisa, una ragazzina molto carina di cui Laure/Mickaël s’invaghisce, tanto che i
due finiscono per baciarsi, senza che Lisa sia a conoscenza della vera identità
della bambina, un’identità che alla fine è costretta a venire fuori grazie/a
causa della madre, che si dimostra sempre molto delicata e disposta al dialogo
con la figlia (anche il padre le è molto vicino, ma, involontariamente, tramite certi atteggiamenti, alimenta il difficile contrasto interiore di Laure). Dopo il primo momento di disperazione e di separazione tra Lisa
e Laure, le due alla fine si riappacificano con un finale molto ambiguo: la
risata che si scambiano nell’ultima scena potrebbe significare la volontà di
cominciare una nuova amicizia, oppure il continuare ancora la relazione.
“Tomboy”
ha vinto nell’anno appena passato il “Teddy Award” all'ultimo Festival di
Berlino ed è stato girato in soli 20 giorni! Nonostante questo il
lungometraggio è molto accurato in tutte le sue parti, sapendo collaudare
insieme una bella componente fotografica (Crystel Fournier) con un ottimo
montaggio (Julien Lacheray), per un film che a livello spaziale usa
semplicemente due ambienti: l’interno della casa di Laure in cui ci sviluppano
le dinamiche familiari e private, e l’esterno – il boschetto/parco in cui i
bambini vanno a giocare.
Céline
Sciamma è molto brava a trattare il delicato tema della scoperta
della sessualità da parte di una bambina, parlando dei suoi conflitti interiori
che la portano a immedesimarsi così tanto nella figura del sesso opposto da
innamorarsi di Lisa, che è l’emblema della femminilità – capello lungo, sensibilità
e delicatezza.
Nota
di merito per Zoé Héran, che, nonostante la sua giovanissima età, dimostra di
essere all’altezza di un ruolo così psicologicamente complicato, per un film veramente molto piacevole in cui la giovane Sciamma dimostra ancora una volta la sua abilità registica.
Tomboy
Regia e sceneggiatura: Céline Sciamma
Attori: Zoé Héran, Malonn Lévana, Jeanne Disson, Sophie Cattani, Mathieu Demy, Ryan Boubekri, Yohan Véro, Noah Véro, Cheyenne Lainé
Produzione: Bénédicte Couvreur/Hold Up Films & Productions in co-produzione con Arte France Cinéma, Lilies Films
Distribuzione: Teodora Film
Paese: Francia 2011
Genere: drammatico
Stefano
Duranti Poccetti
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