“Credo che la cosa più difficile per un
attore sia presentarsi un’altra volta sullo schermo con una interpretazione più nuova e sorprendente che quella
precedente” dichiara Meryl Streep mentre riceve l’Orso d’Oro alla carriera
del 62esimo Festival di Berlino.
Mettendo
in mostra un abito semplice ed elegante di colore nero e quella risata
inconfondibile che nella sua ultima interpretazione in “The Iron Lady” non vediamo
mai.
In
conferenza stampa l’ attrice, candidata al premio oscar come miglior interpretazione,
ha parlato del suo lavoro, delle sue idee politiche, del femminismo e, per
questo, anche della vera lady di ferro: “quello
che penso di Margaret Thatcher è lo
stesso di chi ha idee di sinistra moderata e vive a New York: lei era amica di
Ronald Reagan, che distrusse i sindacati e condusse una politica liberale, la
quale arricchì poche persone impoverendone tante altre”. E aggiunge: “Ma questo non vuol dire che non sono
apprezzati altri aspetti della sua politica, era una femminista e questo ha
aperto le porte del potere a molte donne. Poi non bisogna dimenticare che non
prendendo nessuna posizione sull’aborto ha praticamente riconosciuto il diritto
alle donne se portare avanti la maternità o interromperla”. Tornando al
film: “ Comunque quando interpreto un
personaggio, soprattutto quando interpreto qualcuno che sia realmente esistito,
io non lo giudico né in positivo né in negativo, ma cerco in tutti i modi di
trovare quello che ci accomuna, e quindi, nel caso della Thatcher, spero non
sia tanto... Molte persone pensano che deve essere difficile interpretare un
personaggio così grande: un altro accento, un altro modo di camminare; ma
recitare con persone in carne e ossa con cui si parla in ogni scena è facile.
Per fortuna non si ha a che fare con i robot animati o con una schermata blu su
cui verranno montati gli effetti speciali e con i quali non si ha nessuna
comunicazione.
In
sala grandi spazio alle risate quando un giornalista rumeno le chiede perché
non interpretare una giovane Thatcher, vedendola così fresca e rosea, e lei,
con grande charme e un grosso sorriso: “I
really love rumanians” e poi facendosi seria dice: “Mi piace incarnare sia sul palcoscenico sia su un film tutti i tipi di
donne, forti, deboli … donne insopportabili ma per lo più difficili. Quando
inizio a leggere un copione, ad un tratto, c’è qualcosa che mi attrae nel
progetto, tanto è vero che non riesco più a seguire la lettura e mi dico: devo
assolutamente realizzare il sogno dello scrittore, voglio che diventi realtà.
La vita degli attori è molto strana, andiamo
da un lavoro all’altro senza sapere qual è il prossimo, ma forse è anche la
cosa più affascinante del nostro mestiere. Conclude la conferenza: “A Berlino so che ci sono cinque musei d’arte
contemporanea, che ho intenzione di visitare con mio marito. E’ così bello
trascorrere un pomeriggio guardando opere d’arte mentre non sei sotto lo
sguardo di nessuno”.
Antonio Castaldo, Berlino
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