05 marzo, 2012

Il Sogno di Alice contro il potere; Monologo di una ragazza ballerina. Ultima sosta della Sosta a Castiglion Fiorentino


Una particolare Alice nel paese delle meraviglie e l'autobiografia di una giovane ballerina concludono, venerdì 2 marzo, la rassegna di teatro-danza "Invito di Sosta" al Teatro Comunale di Castiglion Fiorentino, organizzata da Sosta Palmizi.

Alice's room _ versione duo
In "Alice's room_versione duo" di Giovanna Velardi, con Alice Zanoni e la stessa regista, il palcoscenico è diviso simbolicamente in due livelli di profondità da una rete. I toni della luce sono cupi e severi. Nel piano più vicino al pubblico una donna si guarda con vanità a uno specchio e si muove con gesti frenetici e malati: è la malattia del potere che l'affligge, mentre, sullo sfondo, si muove con danza dolce e delicata Alice: anche lei ha uno specchio, ma il suo non è lo specchio della malattia, ma lo specchio del Sogno, quel Sogno che l'aiuterà a distruggere il male: il malefico potere della regina. Inizialmente le danzatrici ballano solitariamente e pian piano si avvicinano, arrivando infine a scontrarsi, in un “duello” in cui Alice rimane intrappolata dentro la stessa rete divisoria, divenuta ora un'arma. Ma poi riesce a liberarsi, le luci si schiariscono ed escono dalla loro cupezza:  Alice vince! Il Sogno vince, quel Sogno che, in questo spettacolo come nella vita, seppur nella sua apparente inconsistenza, si rivela più forte di qualunque concretezza, di qualunque autorità.
Non sono riuscito a entrare in tutto e per tutto dentro questa mise en scène - d'altra parte la mia formazione teatrale solo in piccola parte dedita alla danza mi allontana dal capire nella sua interezza i movimenti ballati. Nonostante questo lo spettacolo mi è sembrato ben costruito, piacevole e fluido. Niente è stato lasciato al caso e si nota una grande attenzione nella fase realizzativa. Brave anche le performer, delle volte in conflitto, delle volte più vicine, anche se sempre in una condizione di isolamento: il Sogno non può scendere a compromessi con l'autorità!

Nella seconda pièce una ragazza sta al centro della scena e ci racconta la sua carriera di ballerina accompagnata da vicende della sua vita privata, sopra a tutto i particolari sui suoi amori passati. Si tratta di "P.s. Martina La Ragione", con coreografia e regia di Simone Sandroni e creazione e interpretazione di Martina La Ragione.
Un guardaroba sullo sfondo è "l'armadio" personale di Martina, da cui attinge per le sue "trasformazioni", per portarci da una vicenda della sua esistenza all'altra. Martina è sia protagonista del palcoscenico che protagonista del "dramma" e ce lo racconta partendo proprio dagli inizi: da quando era bambina, quando faceva le sue prime coreografie di danza. Il tutto è narrato con un misto di comicità e tragicità, in cui gli amori della ragazza hanno un ruolo fondamentale nei suoi scuotimenti emotivi, che l'accompagnano, nel bene o nel male, per tutta la vita, facendola crescere, trasformandola, facendola donna!
P.s. Martina La Ragione
La messa in scena a dire il vero ha un problema di fondo: non è organica. Gli elementi scenici non sono incastrati sapientemente tra di loro, ma sembrano essere stati inseriti tramite un criterio estetico e di gusto e non tanto prendendo in considerazione l'intero impianto spettacolare. Anche la sceneggiatura è povera e non riesce a uscire da quella banalità tipica quando si tratta argomenti difficili da raccontare in modo originale. Anche la musica è un problema, perché sembra essere inserita senza un regolare criterio di entrata e di uscita. Anche un piccolo e sfortunato "incidente" ha contrassegnato questo evento: alla fine vengono proiettate foto reali della protagonista – espediente che non è stato di mio gusto, l'ho visto un po' come un ricercato, facile e forzato modo di trovare il contatto empatico con il pubblico, un po' come in musica si fa uso della settima diminuita per destare pathos - e, proprio all'accensione del proiettore, sul pannello, è apparsa una poco elegante marca dell'apparecchio.
La mia opinione è solo quella di un umile critico che potrebbe benissimo sbagliarsi, ma, sia che il mio parere sia condiviso collettivamente o meno, invito gli artisti a rivedere la loro creazione, affinché possano raggiungere maggiore organicità e omogeneità.


Alice’room_versione duo
di Giovanna Velardi
con Alice Zanoni , Giovanna Velardi
disegno luci Danila Blasi
costumi Dora Argento
Musiche AAVV

P.s. Martina La Ragione
Deja Donne
coreografia e regia Simone Sandroni
creazione e interpretazione Martina La Ragione
scenografia a costumi Lenka Flory
disegno luci Tomiko Arai promo video Elisa Chianella


Stefano Duranti Poccetti

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