Una particolare Alice nel paese delle meraviglie e
l'autobiografia di una giovane ballerina concludono, venerdì 2 marzo, la
rassegna di teatro-danza "Invito di Sosta" al Teatro Comunale di
Castiglion Fiorentino, organizzata da Sosta Palmizi.
Alice's room _ versione duo |
In "Alice's room_versione duo" di Giovanna
Velardi, con Alice Zanoni e la stessa regista, il palcoscenico è diviso
simbolicamente in due livelli di profondità da una rete. I toni della luce sono
cupi e severi. Nel piano più vicino al pubblico una donna si guarda con vanità
a uno specchio e si muove con gesti frenetici e malati: è la malattia del
potere che l'affligge, mentre, sullo sfondo, si muove con danza dolce e
delicata Alice: anche lei ha uno specchio, ma il suo non è lo specchio della
malattia, ma lo specchio del Sogno, quel Sogno che l'aiuterà a distruggere il
male: il malefico potere della regina. Inizialmente le danzatrici ballano
solitariamente e pian piano si avvicinano, arrivando infine a scontrarsi, in un
“duello” in cui Alice rimane intrappolata dentro la stessa rete divisoria,
divenuta ora un'arma. Ma poi riesce a liberarsi, le luci si schiariscono ed
escono dalla loro cupezza: Alice vince!
Il Sogno vince, quel Sogno che, in questo spettacolo come nella vita, seppur
nella sua apparente inconsistenza, si rivela più forte di qualunque
concretezza, di qualunque autorità.
Non sono riuscito a entrare in tutto e per tutto dentro questa
mise en scène - d'altra parte la mia
formazione teatrale solo in piccola parte dedita alla danza mi allontana dal
capire nella sua interezza i movimenti ballati. Nonostante questo lo spettacolo
mi è sembrato ben costruito, piacevole e fluido. Niente è stato lasciato al
caso e si nota una grande attenzione nella fase realizzativa. Brave anche le
performer, delle volte in conflitto, delle volte più vicine, anche se sempre in
una condizione di isolamento: il Sogno non può scendere a compromessi con
l'autorità!
Nella seconda pièce una ragazza sta al centro della scena e
ci racconta la sua carriera di ballerina accompagnata da vicende della sua vita
privata, sopra a tutto i particolari sui suoi amori passati. Si tratta di
"P.s. Martina La Ragione", con coreografia e regia di Simone Sandroni
e creazione e interpretazione di Martina La Ragione.
Un guardaroba sullo sfondo è "l'armadio" personale
di Martina, da cui attinge per le sue "trasformazioni", per portarci
da una vicenda della sua esistenza all'altra. Martina è sia protagonista del
palcoscenico che protagonista del "dramma" e ce lo racconta partendo
proprio dagli inizi: da quando era bambina, quando faceva le sue prime
coreografie di danza. Il tutto è narrato con un misto di comicità e tragicità,
in cui gli amori della ragazza hanno un ruolo fondamentale nei suoi scuotimenti
emotivi, che l'accompagnano, nel bene o nel male, per tutta la vita, facendola
crescere, trasformandola, facendola donna!
P.s. Martina La Ragione |
La messa in scena a dire il vero ha un problema di fondo:
non è organica. Gli elementi scenici non sono incastrati sapientemente tra di
loro, ma sembrano essere stati inseriti tramite un criterio estetico e di gusto
e non tanto prendendo in considerazione l'intero impianto spettacolare. Anche
la sceneggiatura è povera e non riesce a uscire da quella banalità tipica
quando si tratta argomenti difficili da raccontare in modo originale. Anche la
musica è un problema, perché sembra essere inserita senza un regolare criterio
di entrata e di uscita. Anche un piccolo e sfortunato "incidente" ha
contrassegnato questo evento: alla fine vengono proiettate foto reali della
protagonista – espediente che non è stato di mio gusto, l'ho visto un po' come
un ricercato, facile e forzato modo di trovare il contatto empatico con il
pubblico, un po' come in musica si fa uso della settima diminuita per destare
pathos - e, proprio all'accensione del proiettore, sul pannello, è apparsa una
poco elegante marca dell'apparecchio.
La mia opinione è solo quella di un umile critico che
potrebbe benissimo sbagliarsi, ma, sia che il mio parere sia condiviso
collettivamente o meno, invito gli artisti a rivedere la loro creazione,
affinché possano raggiungere maggiore organicità e omogeneità.
Alice’room_versione duo
di Giovanna Velardi
con Alice Zanoni , Giovanna Velardi
disegno luci Danila Blasi
costumi Dora Argento
Musiche AAVV
P.s. Martina La Ragione
Deja Donne
coreografia e regia Simone Sandroni
creazione e interpretazione Martina La Ragione
scenografia a costumi Lenka Flory
disegno luci Tomiko Arai promo video Elisa Chianella
Stefano Duranti Poccetti
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