Lo spettacolo messo in scena
dall’attrice romana si intitola Malamore,
come il libro di Concita De Gregorio al quale si ispira.
Si tratta di un monologo
teatrale che analizza il dolore di tante donne comuni, la loro sofferenza e le
violenze che sono costrette a subire da parte dei padri, dei mariti, dei
fratelli, di estranei .
La scena è interamente
dominata dalla Lante della Rovere, accompagnata al pianoforte, suonato
egregiamente, dalla musicista Vicky Schaetziengler: un susseguirsi di emozioni,
note, parole, giochi di luce, racconti e melodie. Il suono è l’anima di
sottofondo, dipinge una scenografia senza colori, fatta solo di drammaticità.
A rendere il tutto non
eccessivamente pesante e straziante ci pensa Lucrezia: un tocco di ironia,
quanto basta per far sorridere amaramente il pubblico. Interpretazione sublime,
intensa, densa e attuale.
Parla di Dora Maar, donna di
Picasso, consegnatasi al suo uomo senza opporre resistenza e perdendo
totalmente la dignità; parla di Louise Borgeois, che attraverso l’arte riesce
ad esternare i suoi dolori, le sue paure, i suoi incubi di bambina in una
famiglia patriarcale.
Rappresentazione che sa far commuovere
e sorridere, sa coinvolgere chi guarda, chi ascolta; ed è quest’ultimo l’argomento
principale che si intende toccare. Lucrezia dà corpo e voce a quelle donne che
sottovoce chiedono di essere ascoltate, capite, aiutate.
Come scrive Concita “alcune
soccombono, moltissime muoiono, molte sono solo pazienti, alcune ce la fanno,
qualche altra trova nell’accettazione del male le risorse per dire e fare quel
che altrimenti non avrebbero potuto”.
“Contro la violenza sulle
donne - afferma invece l’attrice romana -
non bastano le leggi: ci vuole la cultura, l’informazione, la
letteratura, il teatro, il parlare, la scuola. Una legge è sterile se non viene
supportata”.
In conclusione il giudizio è
ampiamente positivo, spettacolo carico di emozione sul palco ed in platea, gli
argomenti affrontati con serietà, ma con sottile sarcasmo al tempo stesso e
bravura indiscussa delle interpreti.
Carlotta D'Agostino
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