17 aprile, 2012

AL TEATRO QUIRINETTA DI ROMA LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE RACCONTA STORIE DI DONNE “MALAMATE”





Lo spettacolo messo in scena dall’attrice romana si intitola Malamore, come il libro di Concita De Gregorio al quale si ispira.
Si tratta di un monologo teatrale che analizza il dolore di tante donne comuni, la loro sofferenza e le violenze che sono costrette a subire da parte dei padri, dei mariti, dei fratelli, di estranei .
La scena è interamente dominata dalla Lante della Rovere, accompagnata al pianoforte, suonato egregiamente, dalla musicista Vicky Schaetziengler: un susseguirsi di emozioni, note, parole, giochi di luce, racconti e melodie. Il suono è l’anima di sottofondo, dipinge una scenografia senza colori, fatta solo di drammaticità.
A rendere il tutto non eccessivamente pesante e straziante ci pensa Lucrezia: un tocco di ironia, quanto basta per far sorridere amaramente il pubblico. Interpretazione sublime, intensa, densa e attuale.
Parla di Dora Maar, donna di Picasso, consegnatasi al suo uomo senza opporre resistenza e perdendo totalmente la dignità; parla di Louise Borgeois, che attraverso l’arte riesce ad esternare i suoi dolori, le sue paure, i suoi incubi di bambina in una famiglia patriarcale.
Rappresentazione che sa far commuovere e sorridere, sa coinvolgere chi guarda, chi ascolta; ed è quest’ultimo l’argomento principale che si intende toccare. Lucrezia dà corpo e voce a quelle donne che sottovoce chiedono di essere ascoltate, capite, aiutate.
Come scrive Concita “alcune soccombono, moltissime muoiono, molte sono solo pazienti, alcune ce la fanno, qualche altra trova nell’accettazione del male le risorse per dire e fare quel che altrimenti non avrebbero potuto”.
“Contro la violenza sulle donne - afferma invece l’attrice romana -  non bastano le leggi: ci vuole la cultura, l’informazione, la letteratura, il teatro, il parlare, la scuola. Una legge è sterile se non viene supportata”.
In conclusione il giudizio è ampiamente positivo, spettacolo carico di emozione sul palco ed in platea, gli argomenti affrontati con serietà, ma con sottile sarcasmo al tempo stesso e bravura indiscussa delle interpreti. 


Carlotta D'Agostino 

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