C’è
poco da fare, in questi ultimi anni i Cinecomics hanno spinto così tanto
sull’accelleratore da divenire, senza mezzi termini, un vero e proprio fenomeno
della cultura di massa, capace di aggiudicarsi una platea di spettatori sempre
più ampia. Un segnale che di certo le major non si sono lasciate sfuggire.
In
questo frangente The Avengers si prospetta sicuramente come uno degli eventi
cinematografici dell’anno e non solo. L’altissimo hype dei fans, la roboante
compagnia pubblicitaria che da mesi bombarda il web e il successo dei
precedenti ‘capitoli’ dedicati ai singoli supereroi Marvel hanno folgorato le
fantasie e le aspettative di molti. Eppure lo si era già capito, fin
dall’uscita di Iron Man (2008), che nel calderone bolliva qualcosa di enorme e
meraviglioso. Le pellicole che si sono avvicendate da lì a qualche anno, ognuna
delle quali ha introdotto uno dei sei Vendicatori, hanno fatto da battistrada a
questo mirabolante kolossal di impianto hollywoodiano.
Un
evento tanto atteso e un successo tanto sperato ma non per questo privo di
rischi. Con così tanti elementi diversi a disposizione, una varietà di
personaggi, un budget stellare e, cosa ancora più importante, un regista che si
affaccia per la prima volta – o quasi – alla direzione di un grande blockbuster,
la paura di una delusione era alta. C’era il pericolo che ne uscisse fuori un
colorato ‘fracassone’ di effetti speciali senza ‘arte ne parte’. E invece Joss
Whedon è riuscito a stupire tutti superando egregiamente la prova per regalarci
una pellicola che effettivamente funziona anche se non manca di difetti.
Difetti sui quali in ogni caso, se si guarda alla totalità del film, si può
tranquillamente sorvolare visto che non intaccano la gradevolezza della
visione. Perché The Avengers si presenta come un film energico, ironico e proprio
di una regia serrata e ben calibrata che non annoia mai durante i suoi 140
minuti di proiezione. In sostanza, come l’Hulk del film, “spacca”.
La
trama, per quanto semplice, dimostra una certa coerenza e compatezza oltre che
una capacità – grazie all’intervento di Whedon che è anche sceneggiatore oltre
che regista – di riallacciare sapientemente elementi provenienti dalle
precedenti pellicole. La Terra è minacciata dalla scesa in campo di Loki (Tom
Hiddleston), fratellastro di Thor (Chris Hemsworth), che dopo aver rubato un
cubo di energia ha al proprio seguito un terrificante esercito alieno. L’intervento
del capo dello S.H.I.E.L.D, Nick Fury (Samuel L. Jackson), finirà però per
ribaltare le carte in tavola visto che convocherà un gruppo di sei personaggi
eccezionali in grado di tenere testa all’avanzata del nemico, gli Avengers, per
l’appunto. Il tutto ovviamente sarà ostacolato dal carattere e dalle divergenze
di questi supereroi, alcuni dei quali restii a collaborare in gruppo, vittime
di storie personali diverse e di un ego alquanto esagerato.
Whedon
riesce brillantemente a dirigere il cast e i suoi personaggi affinchè il tutto
si amalgami sufficentemente bene senza minare alla buona riuscita del risultato
finale. E’ vero, il background dei personaggi era stato ampiamente trattato nei
cinecomics precedenti; eppure il regista ha saputo creare, nel poco tempo di un
unico film, non solo la giusta alchimia tra i sei, ma anche una ridefinizione
personale dei protagonisti. Forte di non dover ripartire dalle origini,
attraverso la prima parte della pellicola rispolvera con immediatezza ed
efficiacia – spesso con brevi flashbacks – il loro passato. In questo modo
emergono debolezze, punti di forza e caratteristiche distinte di ciascuno.
Elementi che andranno poi a cozzare fin quasi alla fine dove, per il bene
comune del pianeta, verranno accantonati per formare una vera e propria squadra.
Certo, Whedon ha dovuto fare delle scelte, condivisibili o meno, nel
sacrificare lo spazio di alcuni personaggi per dare più rilievo ad altri. Iron
Man (Robert Downey Jr.), lo si vede dalla prima entrata in scena, è la figura
che assume il ruolo di trait d’union
della squadra. Carismatico, sarcastico e sicuro di se è il primo che non
accetta di essere parte integrante di un gruppo ma ne è allo stesso tempo anche
il fulcro, l’adesivo che li tiene insieme. Vedova Nera (Scarlett Johansson),
Captain America (Chris Evans) e Thor risultano convicenti così come stupisce il
nuovo volto di Hulk, Mark Ruffalo e la sua notevole interpretazione capace di
dare al mostro una sincera ed apprezzata umanità. L’unico dei sei che non regge
il ruolo è, evidentemente, Occhio di Falco (Jeremy Renner). Troppo distaccato,
troppo freddo e la sua presenza passa quasi inosservata nonostante nel finale
gli abbiano riservato alcune scene decisamente cariche. Anche Loki merita di
ricevere qualche elogio visto che raramente in un film di genere assistiamo ad
un antagonista ben caratterizzato e soprattutto motivato nei suoi intenti tanto
da non risultare mai banale.
The
Avengers è un prodotto che và preso per quello che è, con leggerezza, senza
aspettarsi un’introspezione troppo ricercata dei personaggi ma con l’idea di
assistere a due ore di divertimento puro che volano via senza neanche
accorgersene. Perché tra tutti i cinecomics è uno di quelli meglio riusciti
grazie anche a dialoghi per certi punti interessanti, pieni di humor, capaci
addirittura di strappare applausi al pubblico in sala. Con un ritmo incalzante
e ascendente che non infastidisce mai, effetti speciali e scene d’azione che
nel finale diventano esagerati e sorprendenti, The Avengers non delude e
finisce con l’assolvere pienamente al proprio compito di grande pellicola di
intrattenimento come solo hollywood sa sfornare. Era quello che tutti volevano
e si aspettavano, l’assoluta consacrazione dell’universo Marvel e la via sicura
verso una nuova trilogia che, a giudicare dal primo capitolo, promette
scintille.
Riccardo Ceccherini
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