Il “lirismo ritmico” del pianista e compositore
Alberto Caloi è stato protagonista del Meeting di Primavera 2012, nella serata
di martedì 24 aprile. Il tendone da circo è stato ancora una volta il
particolare scenario di questa esibizione, comprendente di cinque brani
composti ed eseguiti dal pianista -nato a Bergamo il 25 luglio 1968.
Si comincia con “Ricordo di Alberto Gori, pianista di
Sarteano (e omaggio ai grandi dell’ Ottocento e del Novecento)”. Si tratta del
pezzo più “classico” e romantico di Caloi, in cui è forte il richiamo, come ci
dice il titolo, ai grandi artisti dei secoli scorsi. Sopra a tutti emerge il
richiamo a Frederic Chopin, di cui il compositore bergamasco, ma residente a
Perugia, rievoca le modulazioni e il pianismo sentimentale. Da qui comincia il
percorso verso gli altri brani dell’interprete, in cui la “musica per la
musica” comincia ad assorbire su di sé significati diversi, costruzioni
d’immagini sonore, e la tonalità comincia a sgretolarsi a favore di una libertà
tastieristica che sfiora l’atonalità, senza mai perdere però il sapore
armonizzante. In “Dialogo tra vento e nuvole” è forte l’immagine di due forze
che s’incontrano e che si scontrano; sentiamo le nuvole come navigare nel mare
del vento. Qui toni lievi si scontrano con pesanti scale ritmiche, che danno
proprio l’idea di questo incontro–scontro. Più soave il brano successivo:
“Suono di pioggerella e rugiada sulle foglie nel bosco”. Creato attraverso
scale pentatoniche, si sentono i battiti della pioggia cadere sulle foglie del
bosco. Lo fanno a tratti con leggerezza, a tratti con più pesantezza ed è
indicativo quello che è scritto nel programma di sala: “I suoni lo hanno
portato a immaginare un bosco dove la rugiada e le piccole gocce di pioggia
vanno ad accarezzare le foglie e il manto boschivo creando un concerto di suoni
tenui”. Il quarto brano è l’ultimo composto da Caloi, si tratta di “Fantasia: i
valori dell’amicizia oggi”. Si tratta di un pezzo molto ricco ritmicamente e
armonicamente, si passa da motivi scherzosi a altri potenti, come a volere
individuare nell’amicizia l’importanza del gioco, ma anche e soprattutto la sua
solidità, la sua profondità. È veramente un bellissimo brano, il più ricco del
compositore-pianista, e tiene lo spettatore incollato a sé fino alla fine,
quando si arriva a una brillante e potente chiusura in maggiore. Nel quinto e
ultimo brano della serata – “mare impetuoso” – Caloi ci fa sentire i suoni provocati dalle onde che
si muovono nel manto marino tutte con ritmi diversi, “Ora gigante, poi in
cascata nel vuoto, in tuffo e avvitamento, si intersecano, ora giocando, ora
minacciando”, come ci dice il programma. Sensazioni, queste, rese al meglio da
pianista sapendo giocare sulle infinite combinazioni della tastiera.
Ho parlato di “lirismo ritmico” di Alberto Caloi
proprio perché il musicista è capace di creare atmosfere dal sapore romantico
senza dover rinunciare alla sperimentazione di nuove proprietà ritmiche. È
questa una caratteristica non da poco, che fa della musica di questo
compositore un repertorio particolare, variegato e anche molto interessante.
Stefano Duranti Poccetti
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