Teatro alla Scala, Milano. Sabato 5 maggio 2012
L’espressività di Svetlana Zakharova è stata la protagonista
della serata alla Scala di Milano di sabato 5 maggio 2012 In un “Marguerite and
Armand” andato in scena con uno scenario in cui dei saloni dell’antica nobiltà
rimangono soltanto scheletri di legno che suggeriscono che la decadenza è già
giunta da un pezzo. La ballerina danza con Roberto Bolle e i due sono vestiti
con costumi che ricordano l’Ottocento e incantano il pubblico coi classici
passi leggeri del balletto tradizionale. Danzano sulla “Sonata in Si minore di
Ferenc Liszt”, in un arrangiamento orchestrale che a dir il vero lascia un po’
a desiderare, in cui gli archi, che dovrebbero essere un arricchimento, causano
solo un fastidioso appesantimento strumentale, tanto che ci si chiede se non
sarebbe stato meglio il mantenimento della musica al suo concepimento originale
per pianoforte. Molto formale e preciso Roberto Bolle, pulito nei passi strappa
al pubblico di Milano numerosi applausi. Il volto di Bolle s’illumina di
espressioni mimiche e costruite, si ha come l’impressione che tutto sia
calcolato nella sua accurata performance; diverso da lui è Marguerite, la Zakharova,
il cui modo di danzare è sì calcolato, come non potrebbe esserlo?, ma
accompagnato da una capacità di sentire le emozioni sul palco e di rimandarle
al pubblico. Emozionante vederla sulla scena e notare l’espressività del suo
viso, sempre vera, mai costruita.
Marguerite muore tra le braccia di Armand e termina così la
“Signora delle Camelie”, che lascia il posto a una nuova coreografia
completamente diversa, in cui ritroviamo anche la stessa danzatrice: “Concerto
DSCH”, sul “Concerto per pianoforte e orchestra n.2, op. 102” di Dmitrj Šostakovič.
Il romanticismo unito alla frammentarietà della sonata lisztiana lasciano il
posto così a un ritmo di musica chiaro, vivace, di marcia, che declina in certi
frangenti in ritmi più tenui e lirici. Sul palcoscenico si muovono tre gruppi
di danzatori: uno numeroso vestito in rosso e arancio, uno composto da tre
ballerini – due uomini e una donna - in azzurro e nero e l’ultimo composto da
una danzatrice e da un danzatore vestiti in verde – rosa. I costumi sono contemporanei, tute attillate per gli uomini, comode gonne per le ballerine, che aiutano i movimenti atletici dei
performer, che abbandonano il balletto classico a favore del moderno. Uno
sfondo a tinta unica in azzurro fa da cornice a questi balli di gruppo, che
vedono incontrarsi gruppi di donne e di
uomini. Sembra che la coreografia ci voglia raccontare di una storia di amore,
a riguardo è significativo il piccolo gruppo composto solo da un ballerino e
una ballerina, ma sicuramente ci vuole raccontare dell’incontro/scontro tra
universo Donna e Uomo. Entrambi i protagonisti sembrano avere il loro “coro”,
l’uno maschile, l’altra femminile, identificato coi ballerini del gruppo più
grande rosso – arancio. Un balletto breve e dai toni vivaci e allegri, una
piacevolissima e distensiva coreografia ballata con espressività e bravura
dagli interpreti su una piacevolissima musica, suonata in modo pulito dall’orchestra.
Direttore David Coleman
Pianoforte Davide Cabassi
MARGUERITE AND ARMAND
Produzione del Teatro Musicale Accademico “Stanislavskij e
Nemirovič-Dančenko” di Mosca
Coreografia Frederick Ashton
Ripresa da
Grant Coyle
Musica Franz
Liszt
Arrangiamento Dudley Simpson
Scene e costumi Cecil Beaton
Luci John B. Read
Con: Svetlana Zakharova, Roberto Bolle e Mick Zeni (il padre)
Con: Svetlana Zakharova, Roberto Bolle e Mick Zeni (il padre)
CONCERTO DSCH
Nuova produzione Teatro alla Scala
Coreografia Alexei Ratmansky
Assistente coreografo Tatiana
Ratmansky
Musica Dmitrij Šostakovič
Costumi Holly Hynes
Luci Mark Stanley
Con: Svetlana Zakharova, Eris Nezha, Alessandra Vassallo, Antonino Sutera, Federico Fresi
E il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Con: Svetlana Zakharova, Eris Nezha, Alessandra Vassallo, Antonino Sutera, Federico Fresi
E il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Stefano Duranti Poccetti
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