Antonio
Carloni fa parte dell’organizzazione del Festival di Fotografia “Cortona On The
Move”, insieme alla Direttrice artistica Arianna Rinaldo e alla produttrice
Chiara Callegari, che sarà a Cortona fino al 30 settembre, e ci concede
un’intervista riguardo all’iniziativa.
Ciao
Antonio, anche quest’anno ho il piacere d’intervistarti riguardo il Cortona On
The Move, cosa mi dici sull’edizione di quest’anno?
Anoek Steketee, Dream City |
Ciao Stefano, dopo il
successo della prima edizione 2011, che inaspettatamente ha visto la presenza
di 15.000 visitatori, abbiamo deciso di andare avanti con lo stesso tema dell’anno
scorso: il viaggio, con l’idea di un Festival itinerante per le vie di Cortona,
che porti a questa città i nomi internazionali della fotografia. È stato
fondamentale il nuovo apporto di Arianna Rinaldo come direttore artistico, che
ha suggerito di sviluppare questo soggetto del viaggio in vari modi: viaggio
come scoperta, divertimento, sorriso, ma anche come tragedia, difficoltà… e
sono esposti così quindici fotografi che costruiscono le varie sfaccettature di
questa tematica.
Quali
sono stati i cambiamenti significativi rispetto all’edizione 2011?
La riapertura del
vecchio Ospedale di Cortona è sicuramente il fiore all’occhiello di quest’annata
del Festival ed è stata anche la fatica più grossa; un’altra variazione
dall’anno passato, come dicevo prima, è stato il cambio del direttore artistico,
da Carlo Roberti ad Arianna Rinaldo, una ragazza giovane che arriva da AD di
Repubblica, che ha portato veramente tanto entusiasmo, sia nell’organizzazione
che nella selezione dei fotografi -ci sono nomi meno famosi dell’anno scorso,
sono fotografi contemporanei emergenti.
Avete
anche dedicato un progetto ai cittadini cortonesi, vero?
Massimo Siragusa, Teatro d'Italia |
Sì, c’è anche un
lavoro dedicato a Cortona e prende il nome di “Cortonesi On The Move”. Abbiamo
pensato che interessare i locali sarebbe stato importante, perché non deve
essere un Festival per pochi eletti, ma un Festival per tutti, quindi, grazie
alla collaborazione con il gruppo svizzero di creativi “Riverboom”, abbiamo coinvolto la popolazione indigena
organizzando un casting di foto di famiglia in viaggio, per poi esporre all’Ospedale
il risultato di questo casting.
L’apertura
dell’Ospedale è stata una sorpresa piacevole e inaspettata per Cortona…
L’Ospedale è un luogo
storico per Cortona, da circa il 1200 i cortonesi hanno fatto utilizzo di
questa struttura… L’abbiamo ritrovato chiuso e abbiamo cercato di dargli una
nuova anima e un nuovo aspetto, è stata la fatica più grossa del Festival. Il
posto, tra l’altro, è adattissimo alle nostre esigenze, perché quello che
facciamo noi è decontestualizzare gli spazi dalla loro origine, quindi, per
esempio, quello che una volta era il vecchio magazzino delle carni diventa ora luogo
espositivo, così come l’Ospedale, la cui apertura è stata veramente il nostro
trionfo.
Ci
sono delle nuove sale espositive rispetto all’anno passato, puoi parlarmi di
queste novità?
Antonio Carloni |
Rispetto all’anno
passato ci sono tre nuove sale espositive: il Vecchio Ospedale, la Sala
Pavolini e lo spazio in Vicolo del Gesù –dove, fino a trent’anni fa, era fatta
la Fiera dell’Antiquariato. In quest’ultima è presente un evento speciale,
realizzato insieme alla famiglia Franchina, si può infatti trovare una
retrospettiva e la ricostruzione della vita del grande artista Nino, proprio
nel centenario della sua nascita.
Chi
devi ringraziare per la realizzazione di questo Festival?
Questo è un evento
che nasce dalla voglia di farlo, il coinvolgimento e l’entusiasmo sono le
nostre carte vincenti. Ringraziamenti vanno alle Istituzioni: al Comune, alla Regione,
alla Provincia, e anche a tutti i privati, come le banche del luogo… un
ringraziamento speciale va di certo alla cittadina di Cortona, perché è anche
grazie a lei che questo Festival può funzionare.
Curata
da Stefano Duranti Poccetti
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