Roma, Teatro La Comunità. Mercoledì 28 novembre 2012
Al Teatro La Comunità
di Roma, storico Teatro romano che riapre dopo quattro anni, abbiamo visto uno
spettacolo storico di Giancarlo Sepe, che debuttò nel lontano 2001 e che ebbe
molta fortuna e successo e che si annuncia come tale in questa fortunata e fortunosa
ripresa, "FAVOLE di OSCAR WILDE (Per cominciare a leggerle)". Altri sei
interpreti bravissimi, che non hanno nulla da invidiare agli interpreti
storici, ci accolgono tutti e trenta gli spettatori - più di questo numero non
sono ammessi in sala - in uno spazio nero e ovattato e cilindrico con varie
fessure da cui poi i sei interpreti ci “parleranno” con i loro armonici corpi.
Si spengono le poche luci e, vestiti in abito talare, gli attori ammainano la bandiera irlandese e un vessillo intitolato al grande poeta e drammaturgo dublinese Oscar Wilde e il viaggio comincia: una giovane fanciulla ci parla, con le parole del poeta, di sogni, ma è solo un breve e raro momento in cui la parola predomina, il sogno è reale e purtroppo dura per solo un ora e un quarto; sei fessure ci rivelano sei libri che vengono sfogliati da mani curiose e frenetiche fino a che da quelle pagine vengono fuori dei rubini, ma è già tempo di entrare nel vivo dello spettacolo ed un refolo di vento ne scompagina l'ordine e spazza via quelle immagini; sei gli interpreti, sei libri, sei le vocali e consonanti che compongono la parola FAVOLE, ed è un susseguirsi di immagini, sensazioni, emozioni, una dentro l'altra, una via l'altra. Il cilindro gira su se stesso cullandoci e ci si lascia cullare con piacere nell'immaginario poetico di Giancarlo Sepe in grazia di questo spettacolo davvero diverso dal solito spettacolo di prosa, uno spettacolo che coinvolge tutti i sensi e che ci lascia con la voglia di rivederlo e rivederlo ancora... Tante le immagini dicevamo e molteplici sono le sensazioni che i sei interpreti ci regalano grazie anche alla complicità del regista che, alla replica a cui abbiamo assistito noi, era spettatore come noi e con lo sguardo sornione accarezzava i suoi interpreti, il tutto accompagnato da un tappeto musicale costante, e interprete altrettanto importante e fondamentale come in tutti gli spettacoli di Sepe, curato da Harmonia Team, composto da un impasto che andava da Vivaldi e Sakamoto a Bizet (il pescatore di perle), per uno spettacolo che ci annuncia uno dei migliori della stagione in corso, correte a vederlo sarà in scena fino a metà dicembre.
Si spengono le poche luci e, vestiti in abito talare, gli attori ammainano la bandiera irlandese e un vessillo intitolato al grande poeta e drammaturgo dublinese Oscar Wilde e il viaggio comincia: una giovane fanciulla ci parla, con le parole del poeta, di sogni, ma è solo un breve e raro momento in cui la parola predomina, il sogno è reale e purtroppo dura per solo un ora e un quarto; sei fessure ci rivelano sei libri che vengono sfogliati da mani curiose e frenetiche fino a che da quelle pagine vengono fuori dei rubini, ma è già tempo di entrare nel vivo dello spettacolo ed un refolo di vento ne scompagina l'ordine e spazza via quelle immagini; sei gli interpreti, sei libri, sei le vocali e consonanti che compongono la parola FAVOLE, ed è un susseguirsi di immagini, sensazioni, emozioni, una dentro l'altra, una via l'altra. Il cilindro gira su se stesso cullandoci e ci si lascia cullare con piacere nell'immaginario poetico di Giancarlo Sepe in grazia di questo spettacolo davvero diverso dal solito spettacolo di prosa, uno spettacolo che coinvolge tutti i sensi e che ci lascia con la voglia di rivederlo e rivederlo ancora... Tante le immagini dicevamo e molteplici sono le sensazioni che i sei interpreti ci regalano grazie anche alla complicità del regista che, alla replica a cui abbiamo assistito noi, era spettatore come noi e con lo sguardo sornione accarezzava i suoi interpreti, il tutto accompagnato da un tappeto musicale costante, e interprete altrettanto importante e fondamentale come in tutti gli spettacoli di Sepe, curato da Harmonia Team, composto da un impasto che andava da Vivaldi e Sakamoto a Bizet (il pescatore di perle), per uno spettacolo che ci annuncia uno dei migliori della stagione in corso, correte a vederlo sarà in scena fino a metà dicembre.
Mario Di Calo
Favole di Oscar Wilde
per cominciare a leggerle
uno spettacolo di
Giancarlo Sepe
con
Gianluca Merolli, Ivano
Picciallo
Selene Jovy Rosiello,
Mario Scerbo, Federica
Stefanelli
Luca Trezza
Scene
Carlo De Marino
Musiche
Harmonia Team
regia
Giancarlo Sepe
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