Roma,
Teatro Ghione. Dal 13 al 25 novembre 2012, poi in tournée…
La trama de “La
bisbetica domata” è nota ai più anche e grazie alla ben nota trasposizione
cinematografica che ne fece Franco Zeffirelli nel 1967 e ancora ci ricordiamo
quanto fosse emotivamente forte riportandoci alle avventure amorose dei due
protagonisti del film, come dire che la finzione è più vera della realtà;
qualcuno dei miei vecchi colleghi ancora, invece, si ricorda l'edizione di
Franco Enriquez per il teatro con Valeria Moriconi e Glauco Mauri, ma noi non
c'eravamo, quindi non ne possiamo avere memoria. L'edizione di oggi, a cui
assistiamo alla prima romana al Teatro Ghione e che per il terzo anno
consecutivo gira per l'Italia nei maggiori teatri, è la versione di Armando
Pugliese, che ne cura pure la traduzione e l'adattamento, con protagonisti azzeccatissimi
Vanessa Gravina ed Edoardo Siravo. L’allestimento è neutro: composto da una
serie di casse da teatro che fanno da sfondo, come a ricordarci il gioco del
teatro e della finzione insito nella Commedia del Bardo, e da fondali che ci
riportano ad un ambientazione contemporanea.
Lo spettacolo prende
piede dal prologo, che generalmente viene omesso, ma che in questo caso è
importante per comprendere l'intera vicenda. Siamo in un Seicento reinventato
con costumi di repertorio, ma una moneta roteante in una bella soluzione di
regia per un cambio scena, ci riporta invece all'oggi, al contemporaneo. Siamo
nei Paesi Balcani evidentemente, dove la mercificazione della donna ha ancora
purtroppo una valenza significativa. Probabilmente Pugliese si è chiesto come
rendere viva la materia teatrale e la soluzione è riuscitissima e riesce a
farci entrare ancora più nella dimensione gipsy - ci sono le musiche in parte
originali di Goran Bregović. Dicevamo degli interpreti azzeccati, coppia che si
va consolidando negli anni quella di Siravo/Gravina e che si confronta con un
testo universalmente divertente e sagace. Divertiti, complici, affiatati, sono
sempre presenti a loro stessi nel gioco perfetto della regia e nel monologo
finale la protagonista, con leggera ma perspicace ironia, ci riporta
all'attualità dell'eterno scontro fra maschile e femminile, per altro ci preme
rilevare una sorpresa nello spettacolo che ci riporta in un ambiente caro ai
bambini, la casa di Petruccio è infatti il mondo dei Troll e il regista,
assecondando Shakespeare, si diverte e ci diverte con un linguaggio e un
divertissement al di sopra di ogni aspettativa.
la compagine è di
grande livello, dove spicca per esperienza e per maturità di attore Giulio
Farnese nel ruolo del padre, ma anche gli altri attori sono tutti di altissimo
livello. Serata un po’ mondana alla prima con ospiti di eccezione.
Mario Di Calo
VANESSA
GRAVINA e EDOARDO SIRAVO
in
LA
BISBETICA DOMATA
di
William Shakespeare
scene
e costumi Andrea Taddei
musiche
di Goran Bregovic
con
Carlo Di Maio, Gianluca Enria , Francesco Petti, Elisabetta Alma, Emanuela
Trovato, Alberto Caramel, Stefano Vona Bianchini, Maurizio Tomaciello, Manuela
Lomeo e la partecipazione di Giulio Farnese
adattamento
e regia di ARMANDO PUGLIESE
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