Tabucchi
sostiene una strana tesi. Stando alle sue parole, non tutti gli uomini sono
vivi allo stesso modo. A volte, sostiene, gli uomini possono semplicemente
sopravvivere e godersi fin da subito la tranquillità di una vita da morti.
Basta addormentare i sensi. Anche il pericolo della solitudine può essere
evitato: nell’assenza dei vivi, si può sempre parlare coi ricordi, immaginare
senza inutili rischi e paure la vita dei nostri desideri e vivere di fantasie.
Non è la stessa cosa? Beh, pazienza! sostiene Tabucchi.
Sostiene
Tabucchi che a volte può succedere di agire senza sapere il perché. A volte,
forse, la coscienza si risveglia e per paura di non avere il permesso, esce di
nascosto. Tabucchi non sa spiegarne il motivo, lui che è un giornalista e
lavora in un giornale. Ma, d’altronde, anche i giornalisti non possono mica
vedere tutto quello che vogliono e dire tutto quello che gli salta in mente,
sostiene Tabucchi.
Antonio Tabucchi |
Tabucchi
sostiene che si può vivere la Storia o si può far la cronaca. Per vivere la
Storia non si può fare a meno della cultura. Cultura è una parola dai molti
significati, sostiene: vuol dire arte, vuol dire testimonianza della verità,
vuol dire elevazione dello spirito, vuol dire libertà. Cultura non è
astrattezza, ma sostanza dell’uomo, sostiene Tabucchi.
Sostiene
Tabucchi che la sua è solo una testimonianza. Sostiene inoltre che ogni
giornale dovrebbe avere una pagina dei necrologi e delle ricorrenze. Nell’anno
della morte, la sua testimonianza resta un richiamo per il cuore di ogni addormentato.
Senza letterati gli uomini si sentirebbero terribilmente soli perché sono loro
che mandano i messaggi nella bottiglia agli animi di chi li sta aspettando.
Sostiene, Tabucchi.
Simona
Mariucci
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