Napoli,
Teatro Diana. Sabato 8 dicembre 2012
In
casa Birling abita una famiglia un po’ particolare e che non sa di esserlo. Si
tratta di una particolarità un po’ cruda, visto che i protagonisti sono tutti
in qualche modo “colpevoli” del suicidio di una giovane e bella ragazza. La
colpa del capofamiglia Arthur, un ricco industriale, è stata quella di
licenziarla dalla sua azienda; la colpa della figlia Sheila è stata quella di
aver fatto sì che la giovane fosse licenziata dal successivo lavoro di commessa
che aveva trovato; la colpa del fidanzato di lei era stata invece quella di
averla abbandonata dopo averla amata, e così via… Tutti hanno una parte in
causa in questo suicidio.
A scovare tutto è un misterioso Ispettore, che conosce tutte le vicende legate ai protagonisti. Quella dei Birling è una ricca famiglia, molto legata all’apparenza e questa vicenda smaschera i loro cuori, li mette davanti al loro “delitto”. Il finale è inaspettato: L’Ispettore se ne va e la famiglia s’informa dalla Polizia se esista un tale Ispettore e dall’ospedale se una ragazza si fosse suicidata realmente in quella notte, ma la Polizia non conosce l’Ispettore e all’ospedale nessuna ragazza è deceduta. I Birling quindi sembrano tornare allegri, sembrano essere disposti a mettere sopra una pietra a questa brutta storia, salvando anche il fidanzamento tra i due giovani – il ragazzo, si ricorda, aveva tradito la fidanzata con la suicida. Ma inaspettatamente arriva una chiamata: è la Polizia, che informa che una ragazza è morta suicidata e che i Birling subiranno un interrogatorio.
La
scena è la stessa per tutta la durata dello Spettacolo: la casa Birling – a
sinistra il cartello con il nome della famiglia, incassato all’interno di
stoviglie d’oro per sottolineare la ricchezza -, immersa all’interno di una
suggestiva atmosfera di luce arcane (veramente complimenti a Umile Vainieri, che ha curato il disegno luci), una luna in alto destra, il tutto
accompagnato da musica classica e Jazz; si tratta di un’atmosfera da suspense,
un’atmosfera da Giallo, un’atmosfera alla Hitchcock. Sentiamo il fiato sul
collo per questo Spettacolo, raccontato anche in modo ironico: qualcosa sta per
succedere, ma che cosa? (Non ci poteva essere migliore scenografo di
Almodovar).
I
personaggi, a mo’ varietà, si presentano con un cartello prima che la
Rappresentazione abbia inizio, una Rappresentazione molto piacevole, ben
interpretata dai personaggi. Mi sono piaciuti Andrea Giordana nei panni di
Arthur e Paolo Ferrari in quelli dell’Ispettore di Polizia, come del resto
ottima l’interpretazione della brava Orsetta De Rossi. In definitiva, senza
fare distinzioni di qualità, devo dire che mi sono piaciuti anche tutti gli
altri attori in scena – Cristina Spina, Vito Di Bella, Mario Toccafondi, Loredana
Gjeci – e che ho trovato anche ben riuscita la regia di Sepe.
Unica
piccola pecca, lo dico sempre quando li vedo, è l’uso dei microfoni, che non
fanno altro che togliere spontaneità e naturalezza alla messa in scena.
Stefano
Duranti Poccetti
Paolo
Ferrari e Andrea Giornana in
UN
ISPETTORE IN CASA BIRLING
di
John Boynton Priestley
traduzione
Giovanni Lombardo Radice
regia
Giancarlo Sepe
con
Orsetta De Rossi
Cristina
Spina
Vito
Di Bella
Mario
Toccafondi
Loredana
Gjeci
scene
Almodovar
costumi
Giovanni Ciacci
musiche Harmonia Team
disegno
Luci Umile Vainieri
disegno
Audio Paolo Astolfi
distribuzione Consulenze Teatrali di Nora Guazzotti
organizzazione Teresa Rizzo
ufficio
Stampa svs Viola Sbragia
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