08 febbraio, 2013

Dove dovete parcheggiare? SERATA A COLONO di ELSA MORANTE. Di Mario Di Calo



Roma, Teatro Argentina. dal 30 gennaio al 17 febbraio 2013


Ci sono parecchie componenti affettive nello spettacolo visto ieri sera, in un affollatissimo Teatro Argentina di Roma, e fa piacere soprattutto che queste s’individuano in giovani - quelle di Mario Martone, regista dello spettacolo - per il mito greco, che si era confrontato con queste tematiche al tempo delle regie fatte quando era direttore dello stabile romano - EDIPO RE e EDIPO A COLONO -, regie, che ruotano sempre intorno al mito che lo hanno da sempre interessato ed appassionato insieme alla sua lunga frequentazione con l’altro protagonista della serata, Carlo Cecchi. Ricordiamo, solo uno per tutti, MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO, film col quale esordisce brillantemente al cinema, mentre è noto il legame che Cecchi aveva con Elsa Morante, autrice del bellissimo ed inedito testo per la scena SERATA A COLONO (estrapolato dalla raccolta IL MONDO SAVATO DAI RAGAZZINI), poema/dramma poetico e visionario, testo messo in scena per la prima volta, dopo svariati tentativi e con nomi altisonanti a farsene promotori. Ora, non da meno, lo editano per la scena con il concorso del Teatro di Roma, il Teatro Stabile di Torino e il Teatro Stabile delle Marche in un’edizione memorabile.
Come per I PERSIANI, messo in scena nel 1990 per il ciclo delle rappresentazioni classiche a Siracusa, Mario Martone parte dalla Foné, microfonando tutti gli attori e facendo un lavoro molto interessante con la complicità di Nicola Piovani, che scrive tutta una partitura musicale sulla quale parola e musica si fondono in vari passaggi dello spettacolo, ma non contento, Martone dissemina e distribuisce per tutto lo spazio neutro solo una porta di fondo a fendere il vuoto; il resto è un palcoscenico nudo, con casse acustiche che serviranno anche da sedute o appoggi, lo stesso Edipo sarà deposto, durante le sue ultime ore, appena giunto, su una corsia di emergenza, su di giaciglio costituito da un ammasso di casse. Questo lavoro svolto dal regista esalta e valorizza la poeticità e liricità del testo e quasi con discrezione e rispetto si mette da parte lasciando a noi le argomentazioni e la costruzione linguistica della Morante, che, a metà fra il monologo ed il melologo, ci regala un flusso costante di parole della durata ininterrotta di un’ ora e mezza dello spettacolo. Non ci si annoia mai, è una tensione continua e costante, anche grazie agli interpreti che spesso si dilungano anche in sala, ed è il caso del coro voluto da Martone, costituito dai matti dell’ospedale/manicomio in cui ci troviamo, che, sotto l’occhio vigile del personale infermieristico e dei medici, fanno da contrappunto al viaggio visionario di Edipo. Bravi gl’interpreti, a partire dalla suora, interpretata con grazia e solerzia da Angelica Ippolito, scambiata forse per Giocasta? al flusso atonale in ciociaro stretto ben reso da quella che è creduta Antigone, di Antonia Truppo, brava nel non strafare. La serata è tutta per l’interprete principale ed unico, Carlo Cecchi, che del suo personaggio ne fa quello che vuole, ci sguazza, ci porta per mano nel suo personale delirio di vecchio meridionale farneticante; bendato fin dall’inizio, ci ha ricordato Leo De Berardinis in “O’ Zappatore”, del 1972, ed è un piacere ascoltarlo nel suo soliloquio, con variazioni impercettibili, immobile e legato, ci infonde tutte le emozioni che vive in prima persona. “Io non sono uno che assiste al dolore di Edipo, sono io questo dolore”, e difatti assume su di sé tutti i dolori del mondo e quando il sole, invocato fin dall’inizio, un sole optical che cala dall’alto, col quale i matti poi giocheranno fino a montarci sopra, quel sole sarà motivo, a tempo di mazurca, salutare, ancora una volta, per il nostro Edipo contemporaneo, che avrà incarnato su di sé l’Edipo di ogni tempo. Questa SERATA A COLONO ci sembra apparire ben fatta, con la graditissima complicità di tutti gli enti che concorrono ad una serata d’onore per un grande interprete ed un grande operatore della scena italiana: Carlo Cecchi!

Mario Di Calo


LA SERATA A COLONO
di Elsa Morante
regia e scene Mario Martone
con Carlo Cecchi (Edipo)
Antonia Truppo (Antigone)
Angelica Ippolito (Suora)
Coro (in ordine alfabetico) Giovanni Calcagno, Salvatore Caruso, Dario Iubatti, Giovanni Ludeno, Rino Marino, Paolo Musio, Franco Ravera
guardiani Victor Capello, Vincenzo Ferrera, Totò Onnis
dottore Rino Marino
Francesco De Giorgi (tastierista), Andrea Toselli (percussionista)
musiche Nicola Piovani
fondale Sergio Tramonti
costumi Ursula Patzak
luci Pasquale Mari
suono Hubert Westkemper
dal 30 gennaio al 17 febbraio


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