Roma, Teatro dell’Orologio, Sala Orfeo. Dal 18 gennaio al 3 febbraio 2013
In una commedia di
Eduardo De Filippo del 1955 dal titolo MIA FAMIGLIA il personaggio Michele
Cuoco, parlando di suo figlio novello sposo e di sua moglie dice: “Si amavano ma non sapevano dimostrarselo”;
dopo più di sessant’anni siamo alle solite, una coppia benestante e
professionalmente ben inserita, psicologo lui avvocatessa lei, lotta con la
affermazione dei propri sentimenti di uno verso l’altro, tanto da brindare al
terzo anno in cui lui non ascolta quello che lei dice, o forse il secondo, ma
cosa importa? L’importante è alzare i calici e brindare alla propria freddezza
ed estraneità.
Siamo nella storica
Sala Orfeo del Teatro Dell’Orologio di Roma intitolata a Valentino Orfeo, con
ancora il sipario rosso damascato di un tempo. Qui si inscena LOVE/L’AMORE AI
TEMPI DELLA RAGIONE PERMANENTE di Leonardo Ferrari Carissimi (sua anche la
regia) e Fabio Morgan ed in una bella scena geometricamente astratta che gioca
su tutte le tonalità del bianco latte di Alessandra Muschella, ritroviamo due
coppie a confrontarsi e a scontrarsi, nel giorno del compleanno del padrone di
casa. I tempi sono dilatatissimi ma sostenuti con grande forza drammaturgica
dal testo ben scritto e ben equilibrato. Dapprima i due domestici Adam ed Eve,
interpretati dai sensibili e bravi Eliud Luciani e Nadia Kibout, alle prese con
un’attesa forse non graditissima, ma che invece tiene insieme ed unita la
coppia, anche se troppi legami passati tengono legato il giovane ed attraente
Adam al suo padrone ed amico Davide. Mentre, come un rito, apparecchiano,
sostenuti a tempo dalle musiche di The Niro, per il pranzo dei padroni e la
lunga tavola con delle corbeilles - più che tavola sembrerà in seguito la
tomba/bara sulla quale i due protagonisti celebreranno il funerale del loro
matrimonio - discutono del loro rapporto, l’amore fra i due extracomunitari è
una cosa naturale e spontanea da viversi giorno per giorno e senza troppe
complicazioni. Al contrario, fin dal giungere dei due protagonisti e anfitrioni,
notiamo freddezza, distacco, falsità e finzione fra loro, solo i sogni
potrebbero salvarli dal loro baratro, ma il sogno è solo una metafora di quanto
siano oramai distanti: Davide e Virginia sono inevitabilmente portati alla
separazione, la ragione ha preso il sopravvento sui sogni, l’esistenza
coniugale volge al termine ed entrambi, agli estremi della tavola apparecchiata
o tomba sacrificale, lei nevroticamente aggressiva ed ineffabile nel suo
ragionamento, lui fumatore frenetico, distaccato e disincantato, non sanno più
cosa dirsi se non parole di fuoco ed il finale non dà speranze. Per fortuna
arriva la torta di compleanno in tempo e il soffio della candelina ci lascia
con un finale a sorpresa. La regia, dicevano, rallenta e sospende tutto in una
dimensione atemporale e ciò dà maggiore forza e rilevanza al testo e i due
interpreti principali reggono bene il gioco, Anna Favella dapprima con lucidità
e spessore e poi nel momento di abbandono è perfettamente calata nel suo ruolo
di moglie delusa, ed infine l’interprete storico di Ovosodo di Paolo Virzì,
Marco Cocci, oltre che attore anche musicista, interpreta il suo Davide con
grande spessore e con voce rotta dalla commozione è sempre presente a se stesso
e con misura raziocinante e da psicologo quale è analizza: “la nostra vita insieme è stata una malattia”,
non c’è allora futuro per la coppia così tradizionalmente concepita?
Mario Di Calo
LOVE
Di:
Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio Morgan
Regia:
Leonardo Ferrari Carissimi
Con:
Marco Cocci, Anna Favella, Eliud Luciani, Nadia Kibout
Scene
e costumi: Alessandra Muschella
Musiche:
The Niro
Dal
18 gennaio al 3 febbraio 2013 – Teatro dell’Orologio, sala Orfeo, Roma
Produzione
CK Teatro
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