13 marzo, 2013

“EXIT”. Può un paio di calzini a righe determinare la buona riuscita di un matrimonio? Ovvero “Don’t walk out side this area”. Di Mario Di Calo



Milano, Teatro Elfo Puccini, Sala Fassbinder. 27 FEBBRAIO - 10 MARZO 2013

EXIT, testo e regia di Fausto Paravidino al Teatro Elfo/Puccini di Milano.
Da LETTO MATRIMONIALE di Jan de Hartog passando per DELIRIO A DUE di Eugène Ionesco la drammaturgia borghese ‘800/ ‘900 ha cominciato ad occuparsi delle dinamiche interattive della coppia contemporanea – su cui poi fondano le regole primordiali della riproduzione umana – ed è intorno a questa tematica, alla impossibilità e/o rifiuto di avere figli che si incentra il nuovo lavoro di Fausto Paravidino EXIT, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, qui anche regista dello spettacolo.
Suddiviso in tre monoblocchi sovra titolati con delle scritte pubblicitarie al neon, nella nitida e colorata scena di Laura Benzi: AFFARI INTERNI; AFFARI ESTERI e IN EUROPA, che, come in un parlamento, sottolineano le diverse fasi della crisi che sta attraversando la coppia formata da A e B, brillantemente superata? Non lo sapremo mai visto che il finale è volutamente aperto alla nostra libera interpretazione, ma non è questo quello che ci interessa, a Paravidino interessa vivisezionare chirurgicamente la coppia in generale, e la coppia in questione, e ci riesce benissimo in EXIT, titolo più che mai appropriato dello spettacolo visto in prima milanese al Teatro Elfo/Puccini di corso Buenos Aires, un’ora e mezza circa di ritmo incalzante e a perdifiato dove lo strazio della separazione fa riflettere ma anche e soprattutto divertire, lo stile è quello di Paravidino, autore riconosciuto e rappresentato in tutta Europa, che stavolta dichiaratamente e volutamente si ispira al primo Woody Allen, anche con citazioni, da “Io e Annie”, “Provaci ancora Sam”, “Manhattan”, e con un linguaggio quotidiano ed apparentemente frammentato fa un analisi spietata del rapporto di coppia rendendo lo spettacolo una chicca di grande teatro, ben riuscito ci risulta essere l’approccio goffo del protagonista A con D, giovane studentessa universitaria, dove la ragazza si sfila almeno dieci golfini prima di avere un contatto fisico col giovane professore universitario, o il famoso punto 9 del libro a cui si è appassionata B per potersi liberare mentalmente e sentimentalmente di A; questi ed altri momenti testano la maturità artistica dell’autore che mai come in questa occasione gioca a carte con il regista, le due figure si sovrappongono, si mischiano, sono complici nel gioco prettamente teatrale fino a scomporsi diventando una sola figura, un po’ come era valso per i grandi uomini di teatro, per altro scorgiamo Fausto Paravidino in una video proiezione dove si presta come studente/figurante distratto in una lezione universitaria. La sua mano decisa e sicura si sente e ben gli rispondono i quattro interpreti bravissimi e all’unisono, da Nicola Pannelli, che tratteggia il suo professore con vigore e determinazione per poi infrangersi nella fragilità tipica della psicologia virile; alla sensibile e tormentata Sara Bertelà, che elegantemente, di rosa vestita, ci diverte e ci commuove con la professionalità di sempre e scopriamo essere anche una divertita e brava danseuse che insieme ad un altro interprete, Davide Lorino, accenna ad alcuni passi di danza. Quest’ultimo è un'altra colonna portante dello spettacolo, oltre che drammaturgicamente, è il tipico trait d’union dei vari destini degli altri interpreti, con divertita e attonita comicità d’altri tempi, ma mitigata da una sensibilità contemporanea e tempi perfetti fa da ottima spalla ai due protagonisti - è per altro anche esecutore delle musiche di Giorgio Mirto in un controluce un po’ scontato in verità. Completa il cast Angelica Leo, tenera e decisa nella sua freschezza generazionale. L’esito della serata è senz’altro positivo e fa di questo spettacolo un piccolo miracolo!

Mario Di Calo


EXIT
testo e regia Fausto Paravidino
scene Laura Benzi
costumi Sandra Cardini
musiche Giorgio Mirto
con Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Angelica Leo, Davide Lorino
produzione Teatro Stabile di Bolzano

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