Milano, Teatro Elfo Puccini, Sala Fassbinder.
27 FEBBRAIO - 10 MARZO 2013
EXIT, testo e regia
di Fausto Paravidino al Teatro Elfo/Puccini di Milano.
Da LETTO MATRIMONIALE
di Jan de Hartog passando per DELIRIO A DUE di Eugène Ionesco la drammaturgia
borghese ‘800/ ‘900 ha cominciato ad occuparsi delle dinamiche interattive
della coppia contemporanea – su cui poi fondano le regole primordiali della
riproduzione umana – ed è intorno a questa tematica, alla impossibilità e/o
rifiuto di avere figli che si incentra il nuovo lavoro di Fausto Paravidino
EXIT, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, qui anche regista dello
spettacolo.
Suddiviso in tre
monoblocchi sovra titolati con delle scritte pubblicitarie al neon, nella nitida
e colorata scena di Laura Benzi: AFFARI INTERNI; AFFARI ESTERI e IN EUROPA, che,
come in un parlamento, sottolineano le diverse fasi della crisi che sta
attraversando la coppia formata da A e B, brillantemente superata? Non lo
sapremo mai visto che il finale è volutamente aperto alla nostra libera
interpretazione, ma non è questo quello che ci interessa, a Paravidino
interessa vivisezionare chirurgicamente la coppia in generale, e la coppia in
questione, e ci riesce benissimo in EXIT, titolo più che mai appropriato dello
spettacolo visto in prima milanese al Teatro Elfo/Puccini di corso Buenos
Aires, un’ora e mezza circa di ritmo incalzante e a perdifiato dove lo strazio
della separazione fa riflettere ma anche e soprattutto divertire, lo stile è
quello di Paravidino, autore riconosciuto e rappresentato in tutta Europa, che
stavolta dichiaratamente e volutamente si ispira al primo Woody Allen, anche
con citazioni, da “Io e Annie”, “Provaci ancora Sam”, “Manhattan”, e con un
linguaggio quotidiano ed apparentemente frammentato fa un analisi spietata del
rapporto di coppia rendendo lo spettacolo una chicca di grande teatro, ben
riuscito ci risulta essere l’approccio goffo del protagonista A con D, giovane
studentessa universitaria, dove la ragazza si sfila almeno dieci golfini prima
di avere un contatto fisico col giovane professore universitario, o il famoso
punto 9 del libro a cui si è appassionata B per potersi liberare mentalmente e
sentimentalmente di A; questi ed altri momenti testano la maturità artistica
dell’autore che mai come in questa occasione gioca a carte con il regista, le
due figure si sovrappongono, si mischiano, sono complici nel gioco prettamente
teatrale fino a scomporsi diventando una sola figura, un po’ come era valso per
i grandi uomini di teatro, per altro scorgiamo Fausto Paravidino in una video
proiezione dove si presta come studente/figurante distratto in una lezione
universitaria. La sua mano decisa e sicura si sente e ben gli rispondono i
quattro interpreti bravissimi e all’unisono, da Nicola Pannelli, che tratteggia
il suo professore con vigore e determinazione per poi infrangersi nella
fragilità tipica della psicologia virile; alla sensibile e tormentata Sara
Bertelà, che elegantemente, di rosa vestita, ci diverte e ci commuove con la
professionalità di sempre e scopriamo essere anche una divertita e brava
danseuse che insieme ad un altro interprete, Davide Lorino, accenna ad alcuni
passi di danza. Quest’ultimo è un'altra colonna portante dello spettacolo,
oltre che drammaturgicamente, è il tipico trait d’union dei vari destini degli
altri interpreti, con divertita e attonita comicità d’altri tempi, ma mitigata
da una sensibilità contemporanea e tempi perfetti fa da ottima spalla ai due
protagonisti - è per altro anche esecutore delle musiche di Giorgio Mirto in un
controluce un po’ scontato in verità. Completa il cast Angelica Leo, tenera e
decisa nella sua freschezza generazionale. L’esito della serata è senz’altro
positivo e fa di questo spettacolo un piccolo miracolo!
Mario Di Calo
EXIT
testo
e regia Fausto Paravidino
scene
Laura Benzi
costumi
Sandra Cardini
musiche
Giorgio Mirto
con
Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Angelica Leo, Davide Lorino
produzione
Teatro Stabile di Bolzano
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