Le
parole
Il Pensatore, Auguste Rodin |
Rincorri un’ idea, una sensazione,
qualcosa di diafano come un profumo,
per inchiodarlo nel segno della tua scrittura.
Figlio mio non usare parole come gettoni,
non usarne come acqua
che scivoli nel bicchiere.
Rincorri un vento, una stagione,
qualcosa di fuggevole
come l’arco di una stella cadente.
Figlio mio soppesa le parole,
non usarne come respirare,
a volte son foglie
cadute
che lasciano rami irrigiditi nell’aria grigia,
a volte son foglie in rigoglio
nell’immagine liquida e tremula,
sotto il bianco ringhio del sole.
Rincorri un filo sottile,
per farne una corda testa
tra cielo e terra,
tra sogno e veglia,
tra mondi immaginari e cose vere
come carezze e pugni.
Figlio mio scorda le parole,
prima di usare le parole.
Massimo Triolo
Bravo!!! Nancy
RispondiEliminaComplimenti! Cristina
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