Roma,
Teatro Argentina. Dal 3 al 7 aprile 2013
Giusto tributo, dieci
minuti di applausi ininterrotti per tutta la compagnia de LA RESISTIBILE ASCESA
DI ARTURO UI capitanata dal maestro Umberto Orsini, che ritorna a casa per sole
tre repliche dal 3 al 7 aprile e a conclusione della tournée - difatti uno
degli enti produttori dello spettacolo è il Teatro di Roma insieme con Emilia
Romagna Teatro - applausi meritatissimi per uno degli eventi più prestigiosi di
queste tre ultime stagioni, nella bella traduzione di Mario Carpitelli e agile
drammaturgia di Luca Micheletti. Questo è uno dei testi più noti del grande
Bertold Brecht, nato come farsa storico-musicale, ripercorre le tappe
dell’ascesa di Arturo Ui al secolo Adolf Hitler, in forma di music-hall, con
musiche e pantomime racconta la raccapricciante vicenda di quello che è ancora
oggi un momento doloroso della nostra storia recente.
Umberto Orsini, che
avevamo visto all’inizio di stagione ne LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE con
la regia di Pietro Babina in uno spettacolo che a nostro parere è il più bello
spettacolo della stagione in corso, qui non è da meno, è uno straordinario
interprete che agisce su tre piani/livelli interpretativi: il gangster, l’attore
chiamato ad ammaestrarlo e la personificazione/interpretazione di Arturo Ui.
Questi tre livelli si sovrappongono e si frammentano nell’emozionante rewind
finale in un’ interpretazione da antologia teatrale; l’attore ci regala anche,
con la sua solita posa ormai riconoscibilmente, mano in tasca e di tre quarti,
una straordinaria orazione funebre di Antonio sul corpo di Giulio Cesare, ed è poi
strepitosamente impagabile nello sdoppiamento attore/personaggio, con un
semplice elemento scenico ed un gioco di ombre il passaggio da un intenzione
all’altra. Un presidente lavoratore, un presidente attore, un presidente minatore
e le sue amate puttane… ci ricorda qualcosa di ancora molto vicino a noi, come
quando nella vestizione/investitura di Arturo Ui in scena ci mostra
specularmente tutta l’imbelle difficoltà dell’attore nel calarsi nel difficile
ruolo che gli è imposto.
È una serata speciale
per un grande interprete della scena italiana.
“Sotto il viscido
però noi nazisti c’abbiam un cuore d’or?”, questo è quanto pare chiedersi
Claudio Longhi nel bellissimo allestimento, alleggerendo i toni ed assecondando
l’opera nei sui meandri più perigliosi ma ne esce sempre vincente e vittorioso,
nel palcoscenico vuoto del Teatro Argentina muove la scena di Csaba Antal come
dei Lego, come mattoncini bianchi da costruire e smontare all’occorrenza per
ogni nuova situazione, un semplice cambio luci ed il gioco è fatto, e non è mai
la stessa; controscene che arricchiscono invece che distrarre o disturbare
l’attenzione - quella tra Ernesto Roma e il figlio del governatore è
esilarante. Accolti in un teatro col tagliafuoco abbassato come se quello che
deve avvenire fosse molto incendiario (e lo è), usa lo stesso come sipario, sul
quale proietta la scritta “ricreazione”, ma non facciamo in tempo a farla la
ricreazione che gli attori irrompono in sala e da buoni commedianti coinvolgono
e provocano il pubblico.
Accanto ad Orsini una
straordinaria compagnia che vale la pena citare tutta, musicisti, cantanti,
attori eccellenti: Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco, Diana
Manea, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati, Antonio Tintis, ma una
menzione speciale la meritano il già citato Luca Micheletti, cantante dalle
formidabili doti, le musiche originali di Hans-Dieter Hosalla sembrano essere
scritte apposta per lui e ne fa ciò che vuole e Lino Guanciale, anche lui
ottimo cantante e attore dalle mille sfumature, sempre al massimo in uno spettacolo
di difficile impegno, non molla mai anche nell’ironico e divertente finale
quando Ernesto Roma compare da morto, personaggio che ci ricorda un po’ il
compianto Freddy Mercury.
“Il lavoro rende
cavoli attento e manda a mente spettatore disattento”.
Mario di Calo
LA
RESISTIBILE ASCESCA DI ARTURO UI
di
Bertolt Brecht
regia
Claudio Longhi
con
Umberto Orsini, Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino
Guanciale, Diana Manea, Luca Micheletti, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio
Sangati, Antonio Tintis
musiche
originali Hans-Dieter Hosalla
traduzione
Mario Carpitella
dramaturgia
Luca Micheletti
scene
Csaba Antal
costumi
Gianluca Sbicca
luci
Paolo Pollo Rodighiero
Teatro
di Roma - Emilia Romagna Teatro Fondazione
3
| 7 aprile 2013
TEATRO
ARGENTINA di ROMA
Dal
3 al 7 aprile 2013
applausi meritatissimi !!! Carla
RispondiEliminasalutiamo un grande spettacolo magnifici attori e meravigliosa regia......grazie da lucca. Teatro e non solo
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