Arezzo,
Teatro Mecenate. Domenica 14 aprile 2013

Questo è “Raku”, uno
dei due spettacoli visti in occasione dell’ultima sessione di Invito di Sosta
di quest’anno. Faccio i miei complimenti all’Artista per essere riuscita
brillantemente a donare al pubblico la sua intensità corporea e interiore,
intensità che sa rendere al meglio con uso consapevole e sapientemente controllato
del suo corpo e della sua gestualità.
“Fragilefrana
(studio)” è il secondo spettacolo portato in scena, in cui vediamo muoversi sul
palco tre danzatrici. La scena viene trasformata in un luogo visionario, il cui
soggetto della visione è forse frutto di una delle protagoniste, che, vestita
in nero, si muove da una parte all’altra della scena prima e dopo le situazioni
oniriche create sul palco. Ciascuna delle danzatrici dà luogo a entrate in
scena in sembianze piuttosto astratte: passa lentamente una donna con un
lunghissimo strascico nuziale; un’altra si porta invece con sé una sedia,
camminando in modo frenetico e mostruoso in un movimento che ci ricorda da
vicino certi personaggi artaudiani; un’altra figura porta con sé una lanterna.
Si potrebbe forse parlare della poetica dell’objet trouvé, in cui gli oggetti vengono caricati, cotestualizzandoli,
di significato artistico. Gli oggetti vengono infatti simbolicamente tutti
disposti sulla scena alla fine dello spettacolo, come a volergli attribuire un
ruolo protagonistico. Si tratta insomma di una performance composta da visioni
intenzionate a creare un mondo altro, un mondo distante da quello reale, un
mondo che non né di luce abbagliante né di ombra infernale, visto e considerato
che le messa in scena non è caricata, positivamente o negativamente, di grande
forza emotiva.
Mi è parso uno
spettacolo a dire il vero poco originale e non troppo bene organizzato. I
rimandi ad Artaud e all’Objet trouvé ne
fanno una performance già vecchia e poco condita di originale personalità. Purtroppo,
come detto, non è forte l’intensità emotiva sul palcoscenico, dove accadono
situazioni tra di loro non ben legate – sopra a tutte, credo, disdice l’arrivo
in scena di due danzatrici che ballano in modo ansioso e frenetico con ripetute
cadute a terra.
Uno spettacolo che
non riesce a introdurmi nel suo mondo visionario e di cui non capisco l’obiettivo
finale.
Stefano Duranti
Poccetti
RAKU 2012 / 12’SILVIA MAI VERONA
di
e con Silvia Mai voce Chiara Orefice disegno luci Enrico Fabris vincitore del
Premio GD’A Veneto 2012
FRAGILE
FRANA
(STUDIO) 2012 / 40’ELEONORA CHIOCCHINI PERUGIA
ideazione
Eleonora Chiocchini
con
Eleonora Chiocchini‚ Daria Menichetti‚ Chiara Michelini
luci
Andrea Margarolo
suono
e video GDeSIGN
scene
Lucia Ortiz Oshiro‚ Mario Sirchio
costumi
Franca di Lorenzo‚ Rita Petrone
Eleonora
Chiocchini / Artisti Associati SOSTA PALMIZI
con
il sostegno di MiBAC‚ Dipartimento dello Spettacolo e Regione Toscana‚ Settore
Spettacolo coproduzione Fabbricaeuropa‚ Napoli Fringe Festival
con
il sostegno di Associazione Dance Gallery (Pg)‚ Teatro San Materno (Ascona‚
CH)‚ Teatro Solomeo - Fondazione Cucinelli (Pg) progetto vincitore del bando
Created in Umbria un’iniziativa realizzata da Comune di Terni‚ Teatro Stabile
dell’Umbria‚ Associazione Demetra‚ Associazione Indisciplinarte e Fast Festival
nell’ambito di Creatività Giovanile promosso e sostenuto dal Dipartimento della
Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci – Associazione
Nazionale Comuni Italiani e vincitore del e45 Napoli Fringe Festival verso il
2013
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