Roma,
Teatro Due, Vicolo dei due Macelli 37. Da lunedì 5 a domenica 23 Aprile 2013
Un locale notturno
dove trascorrere la serata, un prima o un dopo teatro? con un buon pianista e
una cantante dalle doti eccezionali. Questa è la semplice premessa di UNA
LONTANA FEDELTA’ di Paolo Fallai.
Edoardo Siravo, con
un’aderenza straziante conduce il pubblico in questo suo delirio notturno, in
questo “viaggio al termine della notte”. Circondato da cinque belle donne e da
un discreto e affascinante pianista, affronta un delirio che lo porterà a
scelte inevitabili, ma intanto il delirio va, continua ed è costante per ogni
uomo che vuole confrontarsi con l’universo femminile, sia esso mitologico o
realistico.
Difatti il testo ben
equilibrato e drammaturgicamente ben congegnato ci introduce dapprima in un
interno quasi familiare - e lo è -, solo che ci troviamo in un bar, in un
after-hours. Una giovane donna e il suo maturo marito si scontrano, si
baruffano, la disquisizione verte su quella commedia eduardianamente strepitosa
che è “Filumena Marturano”, i punti di vista differiscono sulla scelta
dell’eroina del dramma, la visione femminile e quella maschile a confronto, il
personaggio sembra vivere in quella animata discussione, sembra materializzarsi
in quella disquisizione, tanto da riportarci ad uno dei tanti dialoghi scritti
da Eduardo per i suoi protagonisti Domenico Soriano e la stessa Filumena; il
personaggio si fa carne nelle parole e nella accesa disputa dei due coniugi.
Ma questo è solo
l’inizio del viaggio; come si diceva, altre eroine/vittime si materializzeranno
in quell’immaginario sogno di una notte offuscata e nebulosa tra note
strampalate, fumo ed alcool a profusione. Sono proiezioni di un subconscio più
o meno spinto oltre ogni confine.
Ecco che dal fumo, in
cui è avvolto il Teatro Due di Roma, di cui per l’occasione lo scenografo
Lorenzo Ciccarelli prolunga il palcoscenico fino alla sala, in mezzo al
pubblico, quasi per renderlo partecipe e attivo e cliente curioso di quella
notte irripetibile. Ecco farsi avanti Lulu, Ellida, Cassandra, Salomè - bella
la trovata dello scudo con cui la giovane donna proietta su di noi la luce che
emana il suo Battista, che diventa poi il piatto su cui baciare la tanto
desiderata bocca purpurea del profeta. Eroine di una letteratura tragica, di un
immaginario non troppo lontano, che fanno parte del nostro bagaglio quotidiano,
di maschi irrisolti, di maschi insicuri, di maschi ancora vittime delle donne.
E anche questa sarà,
deve essere, una visione estremamente maschile o maschilista, ma quello che
sembra raccontarci Paolo Fallai è proprio questo, l’impossibilità di trovare un
terreno comune fra i due universi, eppure l’estremo tentativo, ogni qual volta
se ne presenta l’occasione, di cercare un punto di sutura, un punto di
incontro. Ed è proprio questo forse il senso e il mistero dell’incontro fra i
due sessi.
La regia simbolica di
Alessandro Berdini carica di mistero la storia e la arricchisce di
caratterizzati segnali, asseconda il testo e quasi lo moltiplica di significati,
non esiste un solo punto di vista, nel confronto le sfumature diventano
migliaia e come un prisma ottico le luci si rifrangono in sala.
Edoardo Siravo, si
diceva, stupito e incantato, non è mai arrendevole, semmai cerca sempre un
confronto con l’altro sesso, fino alla fine, e, nonostante riconosca che non ci
siano possibilità di ripresa per il suo matrimonio, porta in scena un orgoglio
ed una determinazione tutta maschile. Accanto a lui, se si esclude il discreto
Lucio Perotti, pianista presente ma in lontananza, cinque attrici con
caratteristiche differenti, ma tutte altrettanto e allo stesso modo partecipi
ed infervorate, portatrici della loro muliebre ragion veduta: Giulia Andò,
Giulia Innocenti, Alexandra Mogos, Claudia Salvatore, ed una voce da ricordare,
Rossana Colace.
Mario Di Calo.
UNA
LONTANA FEDELTÀ di Paolo Fallai
con
Edoardo Siravo,
Giulia
Andò, Giulia Innocenti, Alexandra Mogos, Claudia Salvatore, Rossana Colace
(voce) e Lucio Perotti (pianoforte).
Scenografia
Lorenzo Ciccarelli
Costumi
Daria Calvelli
Regia
Alessandro Berdini
Produzione
Ass. Cult. Teatro Due Roma
In
collaborazione con il Teatroinscatola Roma
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