Siracusa,
Teatro Greco
Grandissimo
spettacolo, quello che ha inaugurato il 49° ciclo di Rappresentazioni Classiche
al Teatro Greco di Siracusa.
Edipo Re di Sofocle,
per la regia di Daniele Salvo, è stato proposto in modo essenziale e intenso da
un cast convincente e all’altezza delle aspettative, in cui attori di grande
levatura ed esperienza si sono incontrati sulla scena con i più giovani.
Tra tutti, il Tiresia
di Ugo Pagliai si è imposto con tutta la sua maestria e Daniele Pecci, nel
ruolo del protagonista, ha ben saputo mettersi in gioco in una parte non
abituale; Laura Marinoni (Giocasta) e Maurizio Donadoni (Creonte) hanno reso in
modo netto i rispettivi ruoli, come anche Mauro Avogadro (Servo di Laio e
Sacerdote), Francesco Biscione (Primo Nunzio) e Graziano Piazza (Secondo
Nunzio), cui tocca l’arduo compito di narrare il momento più cruento che, come
spesso nelle tragedie greche, non viene mostrato.
Le musiche di scena,
composte da Marco Podda, hanno accompagnato lo spettatore lungo tutta la
tragedia, sottolineando, di volta in volta, quello che gli attori stavano
interpretando ed evidenziando gli elementi simbolici, onirici ed emotivi che avvenivano
sulla scena.
La presenza dello
Spettro della Sfinge, ben interpretato da Melania Giglio, ha enfatizzato il
pathos dei brani cantati in greco nei momenti di maggior impatto sullo
spettatore.
Il Coro ha ben svolto
la sua funzione di coscienza collettiva nel dramma, muovendosi a proprio agio
nella scenografia funzionale di Maurizio Balò, ideatore anche dei costumi,
tutto in armonia con il resto.
Paola Pini
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