Napoli,
Théatre de Poche. 10/12 maggio 2013
ABBASCIO ‘A GROTTA,
spettacolo visto al Théatre de Poche di Napoli, scritto ed interpretato da
Antonio Diana, e con Antonio Piccolo, Mariano Riccio e Mario Piana, si situa
direttamente fra il romanzo autobiografico di Roger Peyrefitte del 1943 “Le
amicizie particolari” ed il film diretto e sceneggiato da Mark Romanek nel 2002
“One hour photo” e cioè fra l'apprendistato intimo, l'educazione sessuale e la
perdita dell'innocenza attraverso la coercizione di quella stessa curiosità e
desiderio puramente tipico dell'adolescenza.
Nella “grotta” di cui
si parla, si canta e si inneggia durante le molteplici storie raccontate da
Antonio Diana, che si intrecciano, si sovrappongono, si scontrano; bambini,
adolescenti, uomini, omosessuali e donne giovani perdono per sempre l'innocenza
in quel dark side che ci attira e purtroppo poi ci respinge, ci sputa fuori con
la privazione e la perdita definitiva del pudore e dell'innocenza e purtroppo
spesso quella violenza, oltre che essere un fardello da trascinarsi per tutta
la vita sulle proprie fragili spalle, diventa occasione per perpetrare su altre
vittime quella stessa violenza subita.
La scrittura di
Antonio Diana prende a piene mani e a pieno diritto, nella sua contemporaneità,
da una certa drammaturgia che si nutre dell'idioma linguistico regionale di
appartenenza, a volte sembra ascoltare certe cantilene di Enzo Moscato, ma il
giovane autore attraversa anche tutto il lavoro di ricerca musicale che aveva
fatto il maestro Roberto De Simone negli anni Settanta, affidando le musiche
all'originalità di Mariano Bellopede, efficaci e suggestive in molti momenti
della serata; oltre che evidenziare le qualità canore dei quattro interpreti,
la musica assume questo valore: decontestualizzare le storie e riportarcele,
raccontarcele come favole o racconti di tanto tempo fa, ma ugualmente
indimenticabili e indelebili sulla pelle di chi le ha vissute o di chi inerme
le ascolta.
I quattro interpreti,
tra cui spicca per esperienza e stazza l'autore, sono in slip e canotta bianca
per simulare quel candore infantile/adolescenziale. Riportano la cronaca degli
eventi con il giusto trasporto e risentimento, cantano, si denudano, cercano un
contatto fisico costante con chi come loro ha subito la stessa violazione,
all'interno di quella cantina realistica e conforme a quanto nell'immaginario
comune può essere un innocuo luogo come quello. Allo spettatore non resta altro
che registrare il dato e lottare con chi ce ne ricorda, con l'agghiacciante
dato che purtroppo le violenze, le sopraffazioni, le costrizioni sui minori
sono ancora tante e, affinché ciò diminuisca, bisogna parlarne, discuterne, far
conoscere, perché un dato è misterioso finché viene tenuto nascosto e
offuscato, ma se se ne parla forse qualcosa potrebbe pure cambiare.
Lo spettacolo, recita
la locandina, è in concorso al Roma Fringe Festival 2013.
Mario Di Calo
Abbascio
‘a grotta
scritto
e diretto da Antonio Diana
con
Antonio Piccolo, Mariano Riccio, Mario Piana e Antonio Diana
musiche
originali di Mariano Bellopede
Théatre
de Poche, via Salvatore Tommasi 15 Napoli
10/12
maggio 2013
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