Napoli, Teatro Diana. Fino a Domenica 12 Maggio 2013
"La confusione è
il presupposto di ogni ordine", l'una non potrebbe esistere senza l'altra.
È questo uno dei principi di vita di Mario, protagonista della divertentissima
commedia "Anche l'occhio vuole la sua parte", andata in scena ieri 9
Maggio al Teatro Diana, in replica fino a Domenica 12 Maggio (doppio
spettacolo, ore 18 e ore 21), con Maurizio Casagrande, che ne ha curato anche
la regia. Mario (Maurizio Casagrande), è un professore precario di filosofia:
un uomo che va sempre all'essenza delle cose e che risulta essere quasi un
incompreso, per la sua profondità d'animo, dalla società moderna, dedita al
"culto" dell'effimero. Lasciato e tradito dalla moglie Silvia (Flora
Vona), una donna semplice e superficiale in cerca di nuovi stimoli, vive in
casa di Massimo (Arturo Sepe), un uomo conosciuto ad una festa l'anno prima, e
che, essendo in viaggio per l'Africa, ha deciso di ospitarlo in casa sua. Mario
però è ancora follemente innamorato di Silvia e, stanco di sopportare questa
situazione, decide di farla finita... impiccandosi. Sembrerebbe un finale
tragico, in realtà questo è soltanto l'inizio di comiche ed esilaranti
situazioni. Arriverà Emilio (Michele Caputo), suo amico d'infanzia, a salvarlo
da questa macabra scelta. Tutto ormai è perduto per Mario, fin quando l'arrivo
di Simona (Tiziana De Giacomo), ricercatrice all'università, sconvolgerà la sua
vita... con non poche sorprese.
Una commedia scritta
da Francesco Velonà e Michele Caputo, con la collaborazione dello stesso
Casagrande, che regala al pubblico momenti di ilarità, senza tralasciare però
momenti di riflessione sui problemi dell'uomo moderno, sopratutto sul conflitto
essere/apparire. Ottima l'interpretazione di Michele Caputo, che, insieme a
Maurizio Casagrande, una vera e propria garanzia, è il mattatore dell'intera
serata. I due, insieme sulla scena, infatti si rendono protagonisti di
divertenti gags e situazioni comiche, travolgendo il pubblico in una baraonda
di risate. Un plauso anche alla scenografia, firmata Giusy Giustino, risaltata
ancora di più da un ottimo gioco di luci ben studiato che sembra dividere in
qualche modo le scene comiche da quelle riflessive.
"Anche l'occhio
vuole la sua parte", vincitore al Premio Albatros 2011,è una commedia
attualissima che, con toni leggeri e mai banali, rappresenta uno scorcio di
vita quotidiana in cui ognuno di noi potrebbe rispecchiarsi.
Unica nota negativa:
la commedia risulta un po' troppo lunga e a tratti un po' statica, forse dovuto
alla presenza di soli 5 personaggi in scena in tutta la durata dello
spettacolo.
Francesco Pace
“ANCHE
L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE”
Commedia
in due atti di M. Caputo e F. Velonà e M. Casagrande
MICHELE
CAPUTO
con
Tiziana
De Giacomo
Flora
Vona
Arturo
Sepe
Scene
Giusy Giustino
Costumi
Paola de Luca
Foto
Tommaso le Pera
La
voce del dottore è di Pippo Pelo
REGIA
MAURIZIO CASAGRANDE
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