01 maggio, 2013

MUSICISTI? NASCE IL CROWDFUNDING E DIVENTIAMO IMPRENDI-CISTI. Di Dario Napoli



Il futuro dei musicisti ed artisti in generale è l'imprenditoria. Nell'improbabile evenienza che si riproponga un'epoca di mecenati, l'artista emergente è chiamato a rimboccarsi le maniche, forgiare il suo destino e sviluppare la stessa mentalità di chi apre una propria azienda o di qualsiasi altra “startup”.
Nel campo musicale specifico, l'evoluzione tecnologica e la conseguente possibilità da parte di utenti di “downloadare” o scaricare la musica, ha praticamente ucciso il mercato dei CD; questo ha causato la quasi scomparsa delle “major”, etichette di produzione discografica, la nascita delle “indie labels”, etichette indipendenti ,che però, non potendosi garantire un ritorno nell'appoggiare la produzione discografica di un'artista emergente, spesso condividono solo parte delle spese relative alla creazione dei dischi di quest'ultimo.
Mentre è vero che oggi la tecnologia ha agevolato il processo di registrazione musicale e ne ha via via ridotto drasticamente i costi, è pur sempre vero che rimangono fasi della creazione di un disco che necessitano di professionisti specifici, con capacità che spesso non appartengono al bagaglio di conoscenze del musicista. C'è per esempio il “mixing” e “mastering”, cioè l'ottimizzazione della qualità sonora delle tracce musicali registrate. Questo è compito di ingegneri del suono, professionisti con una formazione e un’esperienza pari a quella del musicista professionista. C'è la grafica, settore di grande importanza e specializzazione. C'è la fotografia, dove non ci si può affidare all'iphone del fratello, se non si vuole passare da completi amatori. C'è la promozione, altro campo che spesso ricade sulle spalle del musicista ma che meglio si addice ad un professionista che ha già i contatti, il tempo e i metodi più efficienti per raggiungere il più alto numero possibile di addetti al lavoro nel minor tempo possibile.
Ed è così che negli ultimi anni è nato il fenomeno del crowdfunding, la campagna di finanziamento dei progetti dei musicisti. Le piattaforme più note sono kickstarter.com, indiegogo.com, ma ormai, visto il successo del fenomeno, vengono fuori portali nuovi ovunque. In Italia, di recente è nata MUSICRAISER. Come funziona? L'artista ha in mente un progetto che ha dei costi, può essere un disco nuovo, può essere una tournée, può essere solo una componente di un progetto (ad esempio solo la grafica di un disco). Mediante uno dei sopraelencati portali, l'artista crea la piattaforma del suo progetto a tempo determinato, con descrizione, foto, descrizione di se come artista, spiegazione del progetto e dei costi relativi... Per poi incentivare il pubblico a contribuire; l'artista crea una sezione di ricompense, che possono davvero variare in natura e metodologia, a patto che si rimanga in ambito legale!
Essendo in fase di creazione del mio prossimo disco, ho deciso anch'io di tentare la via del crowdfunding e, dopo poche settimane e un buon successo, posso testimoniare dell'efficienza di questo nuovo sistema. Oltre alla vendita anticipata e scontata del disco, ho creato vari livelli di contributo e tipologie di benefici, che vanno dalle trascrizioni del disco, a plettri fatti mano, a lezioni/conversazioni su skype, ed altri. Visitate la mia pagina MUSICRAISER per farvi un'idea:


Se avete in mente un progetto artistico, sarò disponibile a rispondere ad eventuali domande relative al crowdfunding.

Dipende da noi... It's up to us... (ENGLISH VERSION BELOW)

Dario Napoli

2 commenti:

  1. Semplicemente geniale! Alessandro

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  2. In una discografia che non ha più il coraggio di investire... il crowdefunding è ormai l'unica soluzione per produrre i progetti aristici... Alberto

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