Il futuro dei musicisti
ed artisti in generale è l'imprenditoria. Nell'improbabile evenienza che si
riproponga un'epoca di mecenati, l'artista emergente è chiamato a rimboccarsi
le maniche, forgiare il suo destino e sviluppare la stessa mentalità di chi
apre una propria azienda o di qualsiasi altra “startup”.
Nel campo musicale
specifico, l'evoluzione tecnologica e la conseguente possibilità da parte di
utenti di “downloadare” o scaricare la musica, ha praticamente ucciso il
mercato dei CD; questo ha causato la quasi scomparsa delle “major”, etichette
di produzione discografica, la nascita delle “indie labels”, etichette
indipendenti ,che però, non potendosi garantire un ritorno nell'appoggiare la
produzione discografica di un'artista emergente, spesso condividono solo parte
delle spese relative alla creazione dei dischi di quest'ultimo.
Mentre è vero che
oggi la tecnologia ha agevolato il processo di registrazione musicale e ne ha
via via ridotto drasticamente i costi, è pur sempre vero che rimangono fasi
della creazione di un disco che necessitano di professionisti specifici, con
capacità che spesso non appartengono al bagaglio di conoscenze del musicista.
C'è per esempio il “mixing” e “mastering”, cioè l'ottimizzazione della qualità
sonora delle tracce musicali registrate. Questo è compito di ingegneri del
suono, professionisti con una formazione e un’esperienza pari a quella del
musicista professionista. C'è la grafica, settore di grande importanza e
specializzazione. C'è la fotografia, dove non ci si può affidare all'iphone del
fratello, se non si vuole passare da completi amatori. C'è la promozione, altro
campo che spesso ricade sulle spalle del musicista ma che meglio si addice ad
un professionista che ha già i contatti, il tempo e i metodi più efficienti per
raggiungere il più alto numero possibile di addetti al lavoro nel minor tempo
possibile.
Ed è così che negli
ultimi anni è nato il fenomeno del crowdfunding, la campagna di finanziamento
dei progetti dei musicisti. Le piattaforme più note sono kickstarter.com,
indiegogo.com, ma ormai, visto il successo del fenomeno, vengono fuori portali
nuovi ovunque. In Italia, di recente è nata MUSICRAISER. Come funziona?
L'artista ha in mente un progetto che ha dei costi, può essere un disco nuovo,
può essere una tournée, può essere solo una componente di un progetto (ad
esempio solo la grafica di un disco). Mediante uno dei sopraelencati portali,
l'artista crea la piattaforma del suo progetto a tempo determinato, con
descrizione, foto, descrizione di se come artista, spiegazione del progetto e
dei costi relativi... Per poi incentivare il pubblico a contribuire; l'artista
crea una sezione di ricompense, che possono davvero variare in natura e
metodologia, a patto che si rimanga in ambito legale!
Essendo in fase di
creazione del mio prossimo disco, ho deciso anch'io di tentare la via del
crowdfunding e, dopo poche settimane e un buon successo, posso testimoniare
dell'efficienza di questo nuovo sistema. Oltre alla vendita anticipata e
scontata del disco, ho creato vari livelli di contributo e tipologie di
benefici, che vanno dalle trascrizioni del disco, a plettri fatti mano, a
lezioni/conversazioni su skype, ed altri. Visitate la mia pagina MUSICRAISER
per farvi un'idea:
Se avete in mente un
progetto artistico, sarò disponibile a rispondere ad eventuali domande relative
al crowdfunding.
Dipende da noi... It's up to us... (ENGLISH VERSION
BELOW)
Dario Napoli
Semplicemente geniale! Alessandro
RispondiEliminaIn una discografia che non ha più il coraggio di investire... il crowdefunding è ormai l'unica soluzione per produrre i progetti aristici... Alberto
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