Un film di Pablo
Larrain sulla fine della dittatura di Pinochet e il conseguenziale ritorno
della democrazia; interpretato da Gael García Bernal, (attore protagonista del film
I diari della motocicletta), nelle vesti del principale creativo della campagna
del “NO” e Alfredo Castro, nel ruolo del suo più acerrimo rivale politico,
nonché capo dell’azienda all’interno della quale egli stesso lavora.
Nel 1988 fu indetto
un referendum popolare attraverso il quale si sarebbero stabilite le sorti
dell’allora Presidente Augusto Pinochet: ovvero se avesse dovuto guidare il
Cile per i successivi otto anni. La sua dittatura iniziò con un colpo di stato
contro il governo democraticamente eletto di Salvador Allende. Durante quegli
anni si contarono circa 3000 oppositori uccisi e orientativamente 600.000
uomini arrestati e tra questi molti torturati. Con il referendum si diffuse
nell’aria la speranza di poter modificare qualcosa: anche il fronte del NO ebbe
l’accesso quotidiano al mezzo televisivo per uno spazio di 15 minuti. Il
partito d’opposizione affidò la campagna a un giovane pubblicitario
anticonformista: René Saavedra.
Le strategie
elettorali proposte da René riguardavano soprattutto il concetto di democrazia:
una democrazia allegra senza soprusi, lotta, sangue e prevaricazione. Una
società in cui il cileno non dovesse più temere un connazionale; dove
poliziotto e cittadino non fossero più carnefice e vittima ma cittadini,
lavoratori, persone aventi gli stessi diritti e in perenne lotta per i
rispettivi ideali. “Sin odio, sin violencia” è questo uno dei principi fondanti
del pensiero. Ottenere la libertà senza spargimenti di sangue, senza oggetti
sacrificali ma solo ricorrendo ad un’unica parola: “NO”.
“Cile l’allegria sta
arrivando” è il ritornello dello spot pubblicitario, il logo è un “NO” con un
arcobaleno alle spalle. Increduli sulla loro possibilità di vincere una destra
compatta e pronta a fare una campagna “sporca”, minacciando e copiando idee
altrui pur di non perdere il primato, i ribelli proseguono il cammino con in
mente uno scopo e nel cuore un desiderio : liberarsi di Pinochet e tornare a
sognare.
Le elezioni
democratiche si conclusero il 14 dicembre 1989 con il 43.04 voti percentuali
per il “SI” e 54.68 voti percentuali per il “NO”. Pinochet lasciò ufficialmente
la presidenza l'11 marzo 1990. Fu una battaglia al termine della quale
l’arcobaleno tornò a splendere in cielo.
Il film, in cui le
immagini di repertorio si alternano spesso alle riprese per il prodotto
filmico, vuole presentarsi sotto forma di documentario. È questa la ragione per
cui la macchina è usata molto spesso a mano senza curare l’eleganza del
movimento o il fuoco dell’inquadratura. Tuttavia, sono presenti diverse
sequenze con il controluce: interessante e giustificabile qualora l’intenzione
del regista fosse stata quella di mostrare anche attraverso il linguaggio
tecnico il senso di ribellione e trasgressione.
Francesca Saveria Cimmino
Nessun commento:
Posta un commento