We don’t need names
Ho sentito il profumo dei fiori
sbocciati sul tuo cappello nero
passeggiavi veloce sotto il ponte
e il rumore del treno copriva i tuoi
passi
e il mio grido di dolore.
Ho seguito la curva giovanile delle
tue natiche
muoversi languidamente
nella casa di Rue Jules Verne.
Ho toccato il tuo seno libero
che traspariva dalla seta
gialla come le pareti,
e la luce che filtrava
dove l’amore ci stava aspettando.
O forse era la morte.
Chiedevi il mio nome
e cercavi il mio passato.
Le nostre voglie senza parole
scivolavano come l’acqua della Senna
tra le tue gambe aperte e lunari
per lasciarmi annegare.
Noi, sconosciuti e folli.
We don’t need names
per amarci fino a morire
mentre ti tengo tra le braccia
danzando un ultimo tango
senza sapere ancora chi siamo.
Daria D.
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