“In questa città non
c'è mai niente da fare!”.
Con questa frase
perentoria i cittadini della piccola città toscana dove il sottoscritto vive (Arezzo
) sono soliti giustificare la loro pigrizia. Trovo un gusto speciale nel
confutare questa affermazione affrettata, mi basta aprire un giornale o
stazionare cinque minuti sui tanto amati social network per scoprire un
sottobosco pullulante di vita, una lunga serie di iniziative che meriterebbero
palcoscenici più ampi ( con tutto il rispetto per quelli che hanno già ).
A prova di questo il Circolo Aurora di Arezzo ( sempre prodigo di iniziative ) ha ospitato per tre serate la prima edizione del festival di corti teatrali “ inBreve “ con la direzione artistica dell'attrice Chiara Renzi più la collaborazione di due associazioni culturali RUMORBIANC(O) e INTERNO 12. Sul palco si sono alternati giovani attori della scena contemporanea provenienti da tutta Italia. I ragazzi under 35 dovevano presentare uno spettacolo teatrale originale e compiuto della durata massima di 20 minuti senza nessuna limitazione di genere, forma e linguaggi. Solo tre sono arrivati all’evento finale di giovedì 30 maggio: “ Patrizio “ di Gianni Spezzano ( compagnia TheA’teRm ), “ In sugno “ di Davide Paciullo ( compagnia StRaCCiaLuNe ) e “ Caro Padre “ di Antonio Corsi. Alla fine della serata l’ha spuntata, con giudizio unanime della giuria ( e del pubblico in sala chiamato ad esprimere una preferenza ), Gianni Spezzano con il racconto di un ragazzino che diventa uomo in una zona d’Italia dove la camorra è padrona. Una performance che ci ha catturato per la sua capacità di materializzare in scena i personaggi e le sofferenze di una terra dove anche un piccolo gesto può cambiare la vita di un uomo. Hanno completato la serata le gustose performance rumoristiche del TeatrificioEsse di Prato ( gradevolissimi ospiti del festival ). Chiara Renzi ha avuto anche la splendida intuizione, per formare la giuria del festival, di coinvolgere alcune delle giovani realtà che con grande fatica lavorano per la rinascita culturale della nostra città. Oltre Piero Chierici di Diesis Teatrango e Alessandra Bedino della Libera Accademia( figure di spicco nell'ambito teatrale del nostro territorio ) sono stati chiamati, a giudicare gli attori in gara, Francesco Botti ( con Gianni Bruschi e Leonardo Lambruschini formano il trio di soci che ha dato vita a Spazioseme, da più di un anno attivo e che vanta già collaborazioni con Arezzo Wave, Arezzo Jazz, Sosta Palmizi, oltre l'organizzazione del primo festival di Contact improvisation ), Daniele Marmi e Michele Mori ( fondatori insieme a Mirco Sassoli della compagnia Filostoccola )che stanno dando nuova linfa allo storico teatrino del circolo artistico, ribattezzato Teatro Virginian, ospitando con il Chimera cabaret personaggi del calibro di Paolo Migone o Rocco Ciarmoli. Il festival ci ha mostrato come il panorama teatrale italiano pullula di giovani talentuosi che aspettano solo qualche possibilità per mostrarsi. Ci auguriamo che questo esperimento posso ripetersi, crescere negli anni e fare da trampolino per una maggiore collaborazione tra le giovani realtà del nostro bel paese.
A prova di questo il Circolo Aurora di Arezzo ( sempre prodigo di iniziative ) ha ospitato per tre serate la prima edizione del festival di corti teatrali “ inBreve “ con la direzione artistica dell'attrice Chiara Renzi più la collaborazione di due associazioni culturali RUMORBIANC(O) e INTERNO 12. Sul palco si sono alternati giovani attori della scena contemporanea provenienti da tutta Italia. I ragazzi under 35 dovevano presentare uno spettacolo teatrale originale e compiuto della durata massima di 20 minuti senza nessuna limitazione di genere, forma e linguaggi. Solo tre sono arrivati all’evento finale di giovedì 30 maggio: “ Patrizio “ di Gianni Spezzano ( compagnia TheA’teRm ), “ In sugno “ di Davide Paciullo ( compagnia StRaCCiaLuNe ) e “ Caro Padre “ di Antonio Corsi. Alla fine della serata l’ha spuntata, con giudizio unanime della giuria ( e del pubblico in sala chiamato ad esprimere una preferenza ), Gianni Spezzano con il racconto di un ragazzino che diventa uomo in una zona d’Italia dove la camorra è padrona. Una performance che ci ha catturato per la sua capacità di materializzare in scena i personaggi e le sofferenze di una terra dove anche un piccolo gesto può cambiare la vita di un uomo. Hanno completato la serata le gustose performance rumoristiche del TeatrificioEsse di Prato ( gradevolissimi ospiti del festival ). Chiara Renzi ha avuto anche la splendida intuizione, per formare la giuria del festival, di coinvolgere alcune delle giovani realtà che con grande fatica lavorano per la rinascita culturale della nostra città. Oltre Piero Chierici di Diesis Teatrango e Alessandra Bedino della Libera Accademia( figure di spicco nell'ambito teatrale del nostro territorio ) sono stati chiamati, a giudicare gli attori in gara, Francesco Botti ( con Gianni Bruschi e Leonardo Lambruschini formano il trio di soci che ha dato vita a Spazioseme, da più di un anno attivo e che vanta già collaborazioni con Arezzo Wave, Arezzo Jazz, Sosta Palmizi, oltre l'organizzazione del primo festival di Contact improvisation ), Daniele Marmi e Michele Mori ( fondatori insieme a Mirco Sassoli della compagnia Filostoccola )che stanno dando nuova linfa allo storico teatrino del circolo artistico, ribattezzato Teatro Virginian, ospitando con il Chimera cabaret personaggi del calibro di Paolo Migone o Rocco Ciarmoli. Il festival ci ha mostrato come il panorama teatrale italiano pullula di giovani talentuosi che aspettano solo qualche possibilità per mostrarsi. Ci auguriamo che questo esperimento posso ripetersi, crescere negli anni e fare da trampolino per una maggiore collaborazione tra le giovani realtà del nostro bel paese.
Michele Squillace
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