14 giugno, 2013

LA CRONOLOGIA DELLA VIOLENZA: IL NUOVO LIBRO SU LUCIO FULCI “Lucio Fulci. Le origini dell'horror”. Di Maria Pettinato


Il primo giugno 2013 Francesco Basso ha presentato il suo libro “Lucio Fulci. Le origini dell'horror” alla Fiera del Libro di Imperia, evento presente nella provincia ligure ormai da dodici edizioni. Il saggio è nato come tesi di laurea ed è stato pubblicato con la casa editrice Edizioni Il Foglio.
L'autore è riuscito a creare un libro diverso rispetto a quelli scritti sul regista precedentemente, infatti questo lavoro si può definire un vero e proprio studio su una delle caratteristiche principali presenti in Fulci sin dai primi film, la violenza.
Spesso la filmografia di Fulci viene suddivisa in vari periodi corrispondenti a generi diversi: commedia comica, western, giallo, erotico e infine horror. In realtà, secondo lo studio di Basso, il cineasta non si può classificare in questo modo, in quanto è genere lui stesso e il filo conduttore che va a legare i vari periodi è appunto la violenza. A tal proposito all'interno del libro si parla di “cronologia della violenza”, cioè un legame che va ad unire pellicole apparentemente diverse, ma caratterizzate da “particolari macabri e violenti che le rendono vicine”.
Il libro di Basso va ad analizzare la filmografia di Fulci andando a rintracciare quindi già dai primi film di stampo comico, western, erotico, thriller, delle scene in cui si può già notare una propensione per l'horror, che sarà dal 1979 ai primi anni '90, il suo tratto definitivo. Un esempio è l'analogia che si può notare tra Una lucertola con la pelle di donna, giallo del 1971, e ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà, film horror del 1981; gli occhi bianchi degli hippies presenti nel primo film, definito un giallo, verranno poi ripresi nel secondo, chiaramente di stampo horror.
Francesco Basso
Molto interessante è inoltre lo studio sul film Los desperados, film del 1969 di Julio Buchs. Secondo Basso, Fulci potrebbe essere associato a questo film, in quanto alcune scene lo ricordano molto, anche se in Italia, a differenza dell'Estero, e principalmente della Francia, l'associazione Fulci-Los desperados è assolutamente non presa in considerazione. Basso spiega all'interno del libro che il legame di Fulci con questo film si può notare in alcune parti in cui emerge la crudeltà, tratto distintivo del regista romano.
Attraverso l'analisi dell'intera filmografia del regista, Basso è riuscito quindi a presentare perfettamente un nuovo modo di vedere un regista che ha sempre presentato lavori particolari, privi di pregiudizi, nonostante la critica accanita che vigeva all'epoca nei suoi confronti.
Mi congratulo con Francesco Basso che è riuscito a sviluppare un'ottima ricerca e un lavoro diverso, rivolto, come scrive Gordiano Lupi sul retro del libro, non ad esperti, ma a coloro che vogliono capire la filosofia di un regista spesso troppo sottovalutato dalla critica italiana. Concludo consigliando la lettura di questo libro a tutti gli appassionati di cinema.


Maria Pettinato

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