27 luglio, 2013

"Hans Tracks". Henze e la sua "Fabbrica d'Arte". Montepulciano nella storia. Di Stefano Duranti Poccetti


Cantiere Internazionale d'Arte, Montepulciano, Teatro Poliziano. Martedì 23 luglio 2013

I rapporti di amore e odio tra Arte e Potere, si sa, sono un tema fortemente presente nella storia dell'uomo e del mondo e si sono sviluppati delle volte armonicamente, altre volte, purtroppo, disarmonicamente. Anche il caso del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano presenta delle dinamiche simili, visto che il suo storico fondatore Hans Werner Henze, deceduto l'ottobre scorso, ha dovuto lottare dall'inizio alla fine della sua esperienza poliziana per poter riuscire a realizzare finalmente i suoi progetti. Il Cantiere Internazionale d'Arte, infatti, non doveva presentarsi agli occhi del suo fondatore come un Festival per antonomasia. Il Cantiere doveva essere, appunto, un cantiere e non un festival; un cantiere in grado di produrre un'attività artistica che potesse mettere in connubio le forze professionali con le forze del paese e folcloristiche della cittadina, in modo tale da creare una sinergia tra questi due poli e far sì che il prodotto finale fosse sì professionistico, ma anche sentito vicino dagli abitanti di Montepulciano. Il Cantiere non è poi soltanto la rassegna che viene fatta in estate, la rassegna in realtà è soltanto il risultato finale di un lavoro che va avanti, tuttora, l'intero anno, visto che è presente un Istituto di musica, voluto dallo stesso Henze, che adesso conta più di mille presenze e legato indissolubilmente alla vita del Cantiere.
Quanto Il musicista tedesco ha dovuto lottare per riuscire a dare concretezza al suo sogno? Beh, moltissimo, visto che i suoi rapporti con istituzione comunale, istituzione ecclesiastica e anche con gli stessi cittadini di Montepulciano, non sempre sono stati facili, ma, anzi, tutt'altro.
Tutto questo ci viene raccontato nello spettacolo "Hans Tracks", andato in scena al Teatro Poliziano, i cui copioni non sono nient'altro che gli interessanti documenti - molti dei quali inediti e fino a oggi sconosciuti - che hanno in qualche modo scritto la storia del Cantiere. Si tratta di lettere, telegrammi, resoconti di riunioni... documentazione al tempo top secret, divenuta grazie a questo spettacolo finalmente pubblica e utilizzata a fine artistico. Si parla degli avvenimenti più emblematici trascorsi dal Cantiere: dalla sua burrascosa prima edizione, alla celebre e riuscita rappresentazione del Pollicino (che vide finalmente la partecipazione di un numeroso gruppo di poliziani, soprattutto di molti bambini, che cantarono brillantemente sulle note di Henze); fino al 1992, anno particolare, visto che Henze, con lo stupore generale, lasciò Montepulciano a soli due giorni dall'inizio della manifestazione, si dice per incomprensioni con le istituzioni comunali.
Nonostante queste, e altre, problematiche Henze alla fine ce l'ha fatta! Il Cantiere esiste tutt'oggi ed è giunto alla sua trentottesima edizione, presentandosi sempre come uno degli avvenimenti più importanti e particolari dell'estate, proprio perché, come dicevo, non è un vero e proprio festival, ma qualcosa di più... è una vera e propria fabbrica d'Arte!
È un gruppo di attori (Leonardo Bolici, Claudio Borgoni, Paolo Cappelli, Fabio Fassone, Guido Maran, Giuliano Scroppo, Eduardo Wolken), che, stando semplicemente seduti ai loro posti, leggono i documenti interpretando i vari personaggi. Sono accompagnati dalle percussioni suonate da Fabrizio Spera, che con la sua strumentazione fa da sottofondo alle varie letture. Altra presenza musicale importante è di Maurizio Costantini, che entra in scena per interpretare un assolo per contrabbasso scritto proprio dal Maestro Henze, regalandoci un momento dolce e melanconico.
È stata una rappresentazione - di Antonio Fatini - molto piacevole, intrisa di un valore documentaristico non indifferente, che, certo, ci fa capire ancora maggiormente, e più ci fa apprezzare, il profondo significato del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano.

Stefano Duranti Poccetti


Hans Tracks
Tributo a Hans Werner Henze
di Antonio Fatini

(testo elaborato da scritti di H. W. Henze e lettere, interviste, fax, articoli,
documenti editi ed inediti di autori vari di varia natura e provenienza)
Con Eduardo Wolken
e con: Fabio Fassone, Mauro Conti,
Leonardo Bolici, Guido Dispenza, Moris Cinali,
Pierangelo Margheriti, Daniele Cesaretti
Fabrizio Spera, percussioni
Hans Werner Henze, San Biagio, 9 agosto ore 12.07
Maurizio Costantini, contrabbasso
Costumi: Melina de Matteis
Luci: Pietro Sperduti
Fonica: Michele Pisano
Direttore di scena: Giovanni Piccirillo
Assistente alla produzione: Flavia Brunori
Traduzioni: Laura Kliem
Mise en espace: Antonio Fatini & Fabio Fassone

Un particolare ringraziamento a Michael Kerstan

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