Cantiere
Internazionale d'Arte, Montepulciano, Teatro Poliziano. Martedì 23 luglio 2013
I rapporti di amore e
odio tra Arte e Potere, si sa, sono un tema fortemente presente nella storia
dell'uomo e del mondo e si sono sviluppati delle volte armonicamente, altre
volte, purtroppo, disarmonicamente. Anche il caso del Cantiere Internazionale
d'Arte di Montepulciano presenta delle dinamiche simili, visto che il suo
storico fondatore Hans Werner Henze, deceduto l'ottobre scorso, ha dovuto
lottare dall'inizio alla fine della sua esperienza poliziana per poter riuscire
a realizzare finalmente i suoi progetti. Il Cantiere Internazionale d'Arte,
infatti, non doveva presentarsi agli occhi del suo fondatore come un Festival
per antonomasia. Il Cantiere doveva essere, appunto, un cantiere e non un
festival; un cantiere in grado di produrre un'attività artistica che potesse
mettere in connubio le forze professionali con le forze del paese e
folcloristiche della cittadina, in modo tale da creare una sinergia tra questi
due poli e far sì che il prodotto finale fosse sì professionistico, ma anche
sentito vicino dagli abitanti di Montepulciano. Il Cantiere non è poi soltanto
la rassegna che viene fatta in estate, la rassegna in realtà è soltanto il
risultato finale di un lavoro che va avanti, tuttora, l'intero anno, visto che
è presente un Istituto di musica, voluto dallo stesso Henze, che adesso conta
più di mille presenze e legato indissolubilmente alla vita del Cantiere.
Quanto Il musicista
tedesco ha dovuto lottare per riuscire a dare concretezza al suo sogno? Beh,
moltissimo, visto che i suoi rapporti con istituzione comunale, istituzione
ecclesiastica e anche con gli stessi cittadini di Montepulciano, non sempre
sono stati facili, ma, anzi, tutt'altro.
Tutto questo ci viene
raccontato nello spettacolo "Hans Tracks", andato in scena al Teatro
Poliziano, i cui copioni non sono nient'altro che gli interessanti documenti -
molti dei quali inediti e fino a oggi sconosciuti - che hanno in qualche modo
scritto la storia del Cantiere. Si tratta di lettere, telegrammi, resoconti di
riunioni... documentazione al tempo top secret, divenuta grazie a questo
spettacolo finalmente pubblica e utilizzata a fine artistico. Si parla degli
avvenimenti più emblematici trascorsi dal Cantiere: dalla sua burrascosa prima
edizione, alla celebre e riuscita rappresentazione del Pollicino (che vide
finalmente la partecipazione di un numeroso gruppo di poliziani, soprattutto di
molti bambini, che cantarono brillantemente sulle note di Henze); fino al 1992,
anno particolare, visto che Henze, con lo stupore generale, lasciò
Montepulciano a soli due giorni dall'inizio della manifestazione, si dice per
incomprensioni con le istituzioni comunali.
Nonostante queste, e
altre, problematiche Henze alla fine ce l'ha fatta! Il Cantiere esiste
tutt'oggi ed è giunto alla sua trentottesima edizione, presentandosi sempre
come uno degli avvenimenti più importanti e particolari dell'estate, proprio
perché, come dicevo, non è un vero e proprio festival, ma qualcosa di più... è
una vera e propria fabbrica d'Arte!
È un gruppo di attori
(Leonardo Bolici, Claudio Borgoni, Paolo Cappelli, Fabio Fassone, Guido Maran,
Giuliano Scroppo, Eduardo Wolken), che, stando semplicemente seduti ai loro
posti, leggono i documenti interpretando i vari personaggi. Sono accompagnati
dalle percussioni suonate da Fabrizio Spera, che con la sua strumentazione fa
da sottofondo alle varie letture. Altra presenza musicale importante è di
Maurizio Costantini, che entra in scena per interpretare un assolo per
contrabbasso scritto proprio dal Maestro Henze, regalandoci un momento dolce e
melanconico.
È stata una
rappresentazione - di Antonio Fatini - molto piacevole, intrisa di un valore
documentaristico non indifferente, che, certo, ci fa capire ancora maggiormente,
e più ci fa apprezzare, il profondo significato del Cantiere Internazionale
d'Arte di Montepulciano.
Stefano Duranti
Poccetti
Hans
Tracks
Tributo
a Hans Werner Henze
di
Antonio Fatini
(testo
elaborato da scritti di H. W. Henze e lettere, interviste, fax, articoli,
documenti
editi ed inediti di autori vari di varia natura e provenienza)
Con
Eduardo Wolken
e
con: Fabio Fassone, Mauro Conti,
Leonardo
Bolici, Guido Dispenza, Moris Cinali,
Pierangelo
Margheriti, Daniele Cesaretti
Fabrizio
Spera, percussioni
Hans
Werner Henze, San Biagio, 9 agosto ore 12.07
Maurizio
Costantini, contrabbasso
Costumi:
Melina de Matteis
Luci:
Pietro Sperduti
Fonica:
Michele Pisano
Direttore
di scena: Giovanni Piccirillo
Assistente
alla produzione: Flavia Brunori
Traduzioni:
Laura Kliem
Mise
en espace: Antonio Fatini & Fabio Fassone
Un
particolare ringraziamento a Michael Kerstan
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