Cortona
Mix Festival, Cortona, Teatro Luca Signorelli. Domenica 28 luglio 2013
L'esibizione, in
splendida solitudine, di Richard Galliano, il più grande fisarmonicista vivente
del mondo -unico, vero erede ideale di Astor Piazzolla- è stata l'evento-clou
(parere personale) di questa seconda edizione del "CORTONA MIX
FESTIVAL". Per il grande musicista francese di origine italiana (una nonna
di Città di Castello, addirittura), si è trattato di un ritorno, dato che aveva
già suonato nella nostra città al fianco del grande pianista e compositore
austriaco Joe Zawinul -fondatore dei "WEATHER REPORT"- negli anni
'90, ai tempi d'oro in cui "UMBRIA JAZZ" faceva ancora tappa a
Cortona (SIGH!). E' stato lui stesso a raccontarlo, in un italiano più che
buono col quale ha presentato i vari brani eseguiti e interagito col pubblico
durante il concerto, dimostrando una semplicità ed un affabilità che sono
proprie dei veri grandi, certo agevolato dal clima raccolto ed accogliente che
immancabilmente il nostro bel teatro Signorelli riesce ad offrire ad artisti e
pubblico.
Dando prova tangibile
dell'eclettismo e della curiosità che da sempre contraddistinguono il suo
percorso artistico, Galliano ha proposto una scaletta caleidoscopica sia per la
varietà dei generi musicali proposti che per la gamma di emozioni suscitate,
esplorando a fondo le infinite possibilità espressive del suo magico strumento.
Per aprire il
concerto si è affidato alla sua celebre "TANGO POUR CLAUDE" -brano
amatissimo e spesso eseguito nelle sue esibizioni dal grande fisarmonicista
cortonese Mo. Alessandro Dei, peraltro presente in platea- cui ha fatto seguito
"FOU RIRE", composizione nel tipico stile francese
"musette" altrettanto famosa e sempre a firma dello stesso Galliano;
c'è stato poi spazio, oltre che per altri brani composti dall'artista tra cui
"LA VALSE A MARGAUX", per una rapida incursione nella musica
brasiliana -di cui Galliano è grande conoscitore ed estimatore- che ha
preceduto i sentiti omaggi al grande chitarrista jazz Django Reinhardt (col
brano "TEARS") e al già citato Zawinul, scomparso pochi anni fa, cui
il fisarmonicista ha dedicato una toccante rilettura dello standard jazz
"IN A SENTIMENTAL MOOD" -composto da Duke Ellington-, forse il
momento più emozionante della serata. In onore alla sua Francia (ed alla musica
classica), il musicista ha eseguito il primo movimento ("LENT") dei
"TROIS GNOSSIENNES" di Erik Satie ed un brano di Edith Piaf; in onore
alla "sua" Italia -già celebrata nel recente album monografico
dedicato al compositore Nino Rota-, ha attaccato un'inattesa
"VOLARE", con la quale ha invitato il pubblico a cantare; se ciò non
bastasse, ha dichiarato il suo amore per " MINA' " (la cantante, eh,
non il bravo giornalista Gianni!... è il fascino dell'accento alla francese...)
ed ha affermato che "TUTTI I PIU' GRANDI FISARMONICISTI FRANCESI SONO DI
ORIGINE ITALIANA."...
Inevitabile il
tributo al genio Astor, probabilmente il più grande fisarmonicista di tutti i
tempi ("UNO DEGLI INCONTRI DECISIVI DELLA MIA VITA"), celebrato con
l'immancabile "LIBERTANGO", proposta però in una veste decisamente
alternativa e presonale.
Dopo un'ora e mezzo
d'incanto -a dispetto del clima torrido, il tempo è letteralmente volato!-,
Galliano si è congedato, venendo immediatamente richiamato sul palco dal
caloroso e prolungato applauso di un pubblico entusiasta cui l'artista ha
concesso volentieri un "bis", attingendo nuovamente alla musica
classica, con una curiosa e trascinante versione della "DANZA DELLE
SPADE" di Khachaturian.
Francesco Vignaroli
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