Il 17 luglio ci ha
lasciati un grandissimo sceneggiatore, drammaturgo e scrittore italiano,
Vincenzo Cerami. Aveva 73 anni ed era malato da tempo. Nacque a Roma il 2
novembre 1940 da genitori siciliani e proprio nella capitale conobbe Pier Paolo
Pasolini, suo professore alle scuole medie, con il quale instaurò un rapporto
determinante per quanto riguarda la sua carriera artistica, infatti nel 1965
debuttò insieme a lui con film di grande successo quali Comizi d'amore,
Uccellacci e Uccellini (1966) e La terra vista dalla Luna (1967).
Dopo l'esperienza
cinematografica con Pasolini, Cerami diede vita alla sua carriera da
sceneggiatore con El Desperado (1967), film western diretto da Franco Rossetti.
Negli anni successivi scrisse grandi sceneggiature per importanti registi. Per
citarne alcune, Casotto (1977), Il minestrone (1981), Mortacci (1989) e Vipera
(2001) per la regia di Sergio Citti; Salto nel vuoto (1980) e Gli occhi, la
bocca (1982) entrambi diretti da Marco Bellocchio; Colpire al cuore (1983), I
ragazzi di via Panisperna (1989) e Porte Aperte (1990), per la regia di Gianni
Amelio; Tutta colpa del Paradiso (1985) e Stregati (1987) diretti da Francesco
Nuti; Segreti, segreti (1985) e I cammelli (1988) di Giuseppe Bertolucci; Uomo
d'acqua dolce (1996), La fame e la sete (1999) e Il nostro matrimonio è in
crisi (2002) diretti da Antonio Albanese; Manuale d'amore (2005) per la regia
di Giovanni Veronesi.
I film più conosciuti
di Cerami sono quelli scritti per Roberto Benigni e quindi Il piccolo diavolo
(1988), Johnny Stecchino (1991), Il mostro (1994), La vita è bella (1997) che
ha portato lo sceneggiatore alla candidatura all'Oscar nel 1999, Pinocchio
(2002) e La tigre e la neve (2005).
Cerami fu anche un
abile scrittore e tra le sue opere più conosciute ricordiamo Un borghese
piccolo piccolo, romanzo realizzato nel 1976 e dal quale l'anno seguente nacque
un film diretto da Mario Monicelli e interpretato da Alberto Sordi. Grande
successo ebbero anche i romanzi successivi quali Amorosa presenza (1978), Addio
Lenin (1981), Ragazzo di vetro (1983), La lepre (1988), L'ipocrita (1991), La
gente (1993), Il signor Novecento (1994), una sorta di racconto musicale
realizzato con Nicola Piovani trasformato nel 1998 nello spettacolo teatrale
Romanzo musicale, Consigli a un giovane scrittore (1996), Fattacci (1997), La
sindrome di Tourette e L'incontro, scritti entrambi nel 2005 e infine Vite
bugiarde (2007). Scrisse inoltre le opere teatrali L'enclave del Papes (1984),
L'amore delle tre melarance (1985), Sua Maestà (1986) e Ring (2000).
Eseguì in modo molto
professionale il suo incarico di Ministro dei Beni Culturali mantenuto sino al
2009 e in quest'ultimo anno ricevette quello di Assessore alla Cultura al
Comune di Spoleto. È stato inoltre docente presso la scuola di cinema a
Cinecittà ACT MULTIMEDIA.
Quest'anno fu
assegnato a Cerami il suo ultimo premio, il David di Donatello, ritirato da
Benigni e Piovani, in quanto lo scrittore non poteva essere presente alla
premiazione e in occasione della presentazione dei candidati ai David di
Donatello 2013 al Quirinale, davanti al Presidente della Repubblica, sua figlia
Aisha lesse una lettera scritta dal padre nella quale quest'ultimo parlò di
cultura, talento e fantasia, risorse reali che lo Stato italiano dovrebbe
prendere in considerazione.
I funerali si sono
svolti il 19 luglio presso la Chiesa degli Artisti a Roma alla presenza dei
famigliari e dei suoi più cari amici e colleghi, tra i quali spicca la figura
commossa di Roberto Benigni, il quale rilascia questo commento: “Aver
conosciuto Vincenzo Cerami è stato un regalo che qualcuno mi ha fatto e non so
chi sia. A volte ringraziavo a caso, un regalo grande. Come mi piaceva stare
insieme a lui! Gli ho voluto un bene che non c'è verso dirlo. Scrittore,
rugbista, sceneggiatore, ballerino di twist imbattibile, poeta. Mi ha insegnato
come si fa a far battere il cuore alla gente. Che bellezza essergli stato
amico. Che regalo. Grazie Vincenzo, per te il mio più bel sorriso”.
Che dire un altro
artista se ne va, ma rimarrà sempre impresso nel cuore della gente perché
attraverso i suoi capolavori è riuscito a far sorridere le persone, ma nello
stesso tempo a farle riflettere. Grazie Vincenzo.
Maria Pettinato
e basta con Cerami. Uno che si intitolato la sceneggiatura di un "Borghese piccolo piccolo" dove vi ha solo partecipato magari come battutista. Il titolo migliore possa vantare. Fatela finita. (Roberta)
RispondiEliminaMi dispiace che tu la veda in questo modo, ma io scrivo su cose oggettive e Cerami non si può definire oggettivamente il battutista del Borghese piccolo piccolo in quanto ha scritto il romanzo quindi soggetto e sceneggiatura. Poi possono non piacerti i film, ci mancherebbe altro, ognuno ha i suoi pensieri però non si può definire uno stupido uno che è stato candidato all'Oscar per un capolavoro come La vita è bella e in Italia direi che ormai di candidati all'Oscar ce ne sono ben pochi. Per concludere ti rispondo dicendoti menomale che ogni tanto si "perde tempo" a parlare di persone che in Italia hanno fatto cultura e non di cose insensate come va di moda ultimamente.
RispondiEliminaSì infatti, a quanto pare ai tempi di internet va sempre più di moda mettersi su un pulpito e giudicare di cosa bisognerebbe parlare, come bisognerebbe scrivere ecc. anche quando si parla di persone che hanno fatto CULTURA in tutte le sue forme. Cerami aveva il grande merito di voler avvicinare all'arte anche chi di arte non si intendeva (molto pasoliniano in questo), senza la spocchia e gli intellettualismi che vanno per la maggiore nel suo ambiente e in chi si dà arie di "intenditore". Chi lo ha conosciuto sa che aveva il dono di parlare ai semplici, senza mettersi su un piedistallo... lui. Cinzia
RispondiEliminaBravissima Cinzia, è vero aveva questo dono che purtroppo ultimamente non si vede più. Ormai l'arte si è chiusa in una nicchia, ma è per tutti. L'uomo per sua natura è innamorato dell'arte, della cultura, fa parte di noi. Maria
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