Festival
dei Due Mondi di Spoleto. San Simone, domenica 7 luglio 2013
Patrick Lazic |
Basta un telo azzurro
sullo sfondo – mare, cielo, universo fantastico e mitologico – per creare le
scene di “Une Odyssée”, ultimo tassello (in realtà primo) de “La Trilogie des
Iles”, unico atto mancante di una magia teatrale che giunge così alla
conclusione; questo dopo averci meravigliato e dopo averci fatto comprendere
che cos’è il “Teatro” e che cosa può il Teatro. Irina Brook in effetti ci
dimostra che si può “inventare” il “Teatro che abbiamo sempre sognato”, il
Teatro che stupisce gli operatori non meno degli spettatori insoliti o appassionati,
il Teatro che si pone vicino al cuore, alla carne, alla pelle dello Spettatore.
Irina Brook ci sta dicendo: “Il Teatro è per tutti e non per pochi” e se il
Teatro tiene conto di questa capacità di poter comunicare con la stessa forza
al ragazzo alle prime armi, a un pubblico semplicemente incuriosito o a un
critico esperto, può arrivare a livelli magici e immensi.
Dopo “L’Ile des
Esclaves” e “Tempête!” assistiamo allora a quest’altra pièce di genio della
Compagnia “Irina’s DreamTheatre”, dove lo spettacolo si apre su un’immaginaria
aula scolastica (gli attori-studenti sono in mezzo a noi, tra il pubblico),
mentre il professore sta recitando dei passi della “Odissea” di Omero.
Inizialmente gli studenti sono molto annoiati dalla lezione e si prendono gioco
del professore, tantoché si decide di mettere fine alla lettura accademica, a
favore di una rappresentazione vera e propria dell’Opera; una rappresentazione
che non è solo una rappresentazione, ma un “vivere” realmente da parte degli attori
le vicende che si susseguono: è la magia del Teatro che trasforma
l’intrasformabile, che rende concreto il sogno e che distrugge i noiosi luoghi
comuni di una lezione in classe a favore di un vero e proprio viaggio verso
Itaca.
Insieme allo scenario
del telo azzurro sullo sfondo, esiste un solo altro elemento nell’oggettistica
di scena: un pancale, la “nave” utilizzata dai personaggi per passare da
un’avventura all’altra, da un’isola all’altra, guidati dalla furia di
Poseidone. Il dramma viene trasformato in una vera e propria farsa, luogo di
comicità e di divertimento instancabile, composto da ritmi scenici impeccabili,
dove sono gli attori – Renato Giuliani, Scott Koehler, Jeremias Nussbaum e
Ysmahane
Yaquini, creatori ciascuno di diversi personaggi - gli elementi fondamentali e
vitali della mise en scène. Il
particolare Teatro di Irina Brook, infatti, può essere considerato allo stesso
tempo Teatro di Attore e Teatro di Regia, proprio per l’importanza che entrambi
questi aspetti rivestono nel suo particolare universo teatrale, un universo in
cui, come negli altri due atti della Trilogie, sussiste quell’elemento del
Varietà e del gioco di prestigio, con tanto di occhi di bue puntati sul
prestigiatore, che sembra volerci ricordare che il Teatro non è altro che un
gioco che debba allietare lo Spettatore, accanto alle sue possibilità di “trasformarlo”,
ponendolo davanti a un “atto totale” da parte degli Attori, che creano con il
Pubblico un dialogo energetico vicino e ipnotico.
Lo Spettacolo ci
propose una serie di episodi scelti dall’avventura di Ulisse, un Ulisse che per
fuggire dal ciclope Polifemo si nasconde, per le risa del pubblico, sotto una
piccola pecora pelouche; un Ulisse atteso da Penelope e dai suoi “stravaganti
pretendenti” – dall’altezzoso stilista di moda al “suonato” chitarrista Rock; un
Ulisse che incontra nel suo cammino Ermes, Messaggero degli Dei (dove Irina
Brook s’inventa uno straordinario deus ex
machina comico, dove il Dio, arrampicato al di sopra del telo azzurro, cade
rovinosamente, uscendo dal luogo scenico con pentole e vari arnesi appesi per
tutto il corpo).
Il tutto si conclude
con il trionfale rimpatrio di Odisseo e con l’uccisione dei proci e con il
successivo ritorno alla dimensione scolastica, a questo punto neanche più
accettata dal professore; dimensione scolastica però “trasformata” e che non
può più scrollarsi di dosso interamente quella meravigliosa aura di magia.
Stefano Duranti
Poccetti
Irina
Brook
LA
TRILOGIE DES ILES
Tre
storie di vendetta, perdono, amore e libertà
un
progetto ideato, adattato e diretto da Irina Brook
L’Ile
des Esclaves
di
Pierre Marivaux
(nuova
produzione)
personaggi
e interpreti
Iphicrate
Hovnatan Avedikian
Arlecchino
Jeremias Nussbaum
Trivelin
Augustin Ruhabura
Euphrosine
Isabelle Townsend
Cléanthis
Ysmahane Yaquini
Tempête!
tratto
da William Shakespeare
personaggi
e interpreti
Caliban
Hovnatan Avedikian
Prospero,
Stefano Renato Giuliani
Ariel Scott Koehler
Ferdinand, Trinculo Jeremias
Nussbaum
Miranda
Ysmahane Yaquini
Une
Odyssée
tratto
da Omero
personaggi
e interpreti
Professore,
Tiresia, Marinaio, più ruoli Renato Giuliani
Marinaio,
Poseidone, Hermes, più ruoli Scott Koehler
Ulisse,
Telemaco Jeremias Nussbaum
Penelope,
Polifemo, Circe, Lotofaga Ysmahane Yaquini
aiuto
regia Geoffrey Carey
responsabile
di compagnia Renato Giuliani
scenografie
Noëlle Ginefri-Corbel
ingegnere
suono Samuel Serandour
ingegnere
luci/direttore tecnico Thibault Ducros
costumista/assistente
scenografo Philippe Jasko
segretario
di produzione Angelo Nonelli
coordinamento
di produzione Virginia Forlani
produzione
CRT Artificio Milano
in
coproduzione con Irina’s DreamTheatre Parigi
in
collaborazione con Spoleto56 Festival dei 2Mondi
in
lingua francese con sottotitoli in italiano
lo
spettacolo Une Odyssée è particolarmente consigliato alle famiglie e ai ragazzi
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