Roma, Teatro Arcobaleno. Dal
15 al 20 ottobre 2013
Gianni Guardigli va
affermandosi sempre di più diventando oramai una realtà concreta sulla scene
italiane, per altro in scena in queste settimane a Roma ci son ben due suoi
testi, MALIA al teatro Vascello fino al 20 ottobre e MARIA STUNATA, di cui si
va a raccontare, al Teatro Arcobaleno; la sua scrittura intensa e ricercata si
colloca direttamente nella tradizione ottocentesca italiana ma sempre con uno
sguardo puntato verso il contemporaneo, la tradizione della scrittura applicata
a tematiche assolutamente reali e concrete.
Con questa operazione
drammaturgica Gianni Guardigli addirittura tenta un parallelismo fra la Maria
Stuarda storica ed i quartieri spagnoli napoletani, recuperando lo storico
attrito, finito tragicamente, fra Maria e sua cugina Elisabetta e con un doppio
speculare espediente; Maria Estuardi ed Elisa Bettarelli difatti sono due
cantanti della nouvelle vague neo melodica campana in eterno conflitto e
competizione, per altro invischiate a diverso titolo con la camorra locale, e
un giorno un impavido impresario decide di farle “incontrare” su di un terreno
comune attraverso la messinscena proprio della famosa tragedia di Friedrich Schiller
con il risultato di uno “spettacolo trash” ma che farà il giro del mondo
proprio in virtù dello storico incontro fra le due “artiste”.
Le vicende delle due
cantanti si intersecano e si accavallano con la famosa tragedia ed il risultato
è uno spettacolo scorrevole, gradevole e divertente. Per altro, in occasione
del debutto del successivo lavoro della coppia artistica, l’autore si prende
anche una rivincita parodiando il Napoli Teatro Festival in un fantomatico
Napoli tutto un Festival.
Riscritto
appositamente sui tipi delle due attrici, apparentemente diverse ma
complementari, Franca Abategiovanni (Maria Estuardi) e Valentina Persia (elisa
Bettarelli), giocando fra un napoletano volutamente sopra le righe ed un
romanesco verace e spiccio, le due attrici danno sfogo a tutte le loro capacità
attoriali, si divertono divertendoci.
Franca Abategiovanni
agli sgoccioli di un arresto ai domiciliari conversa al telefono con un’ipotetica
quanto immaginaria giornalista per un’intervista da pubblicare sul “wuebbo”;
tale donna Amalia, e dalla quale spesso si astrae, si distacca per propendere
verso le sue manie e le sue persecuzioni, anche lei come la sua antesignana ha
all’attivo due amanti, Aurelio ed il fu Antimo Mompracèn col quale amava andare
a spasso per i quartieri con una tigre al guinzaglio; da ricordare anche i suoi
bisticci con la ben più nota Maria Nazionale per l’uso del nome in comune,
insomma una forza della natura che in palcoscenico trova il suo habitat
naturale.
Valentina Persia
invece, gattara incallita, che in un sogno/delirio si immagina fra il suo
numeroso pubblico tutti i suoi gatti avuti durante la sua ancora giovane vita,
poiché suoi unici affetti, e non gli uomini che al contrario passano nella sua
vita e vanno via, gioca ironicamente a prendere in giro certe attrici troppo
piene di sé rendendo la sua Bettarelli una caricatura della caricatura, piena
di birignao e tic nervosi - divertente la sua versione di Memory con spassose
variazioni tonali fino a parodiare la nota versione di Barbara Streisand, ma
canta e balla di suo, è il giusto e misurato contraltare alla sua collega di
scena.
In ruoli più piccoli
ritroviamo anche i bravi Salvatore Veneruso e Carlo Dilonardo, che
caratterizzano giocosamente nello stesso
stile grottesco dello spettacolo i loro personaggi, il primo è un piccolo ma
sentimentale e spavaldo boss della malavita ma purtroppo finirà tragicamente,
l’altro invece disegna il suo Carlo Giuseppe con uno slang pugliese assolutamente irresistibile e
comicissimo, è scanzonato e strafottente nella misura giusta.
Alla regia stavolta
la sempre più poliedrica Iolanda Salvato che con cambi di scena a vistav (deliziosa
la pantomima su Ciao Ciao della già citata Maria Nazionale) “riscrive” in
perfetto accordo con l’autore lo spettacolo nello spazio vivo del palcoscenico
e sulla pelle delle sue attrici accarezzandole, assecondandole nei loro vizi e
nelle loro virtù ma con un taglio decisamente preciso e personale, il conflitto
fra le due protagoniste diventa un’occasione di spunto e riflessione proprio
sulla vita dell’artista e diventa un esercizio di stile ben esercitato ed
orchestrato, si può essere allo stesso modo artisti e ed ignorare l’invadenza
di una società oltremodo violenta e sconveniente? Non farsi coinvolgere è un’omissione
troppo grande ed in questo spettacolo piccolo ma di grande respiro emozionale è
difficile non rimarne contagiati.
Mario Di Calo.
Studio 12
Presenta
MARIA STUNATA
Di Gianni Guardigli
Con Franca Abategiovanni,
Valentina Persia, Carlo Dilonardo, Salvatore Veneruso
Scene Alessandra Ricci
Regia Iolanda Salvato
TEATRO ARCOBALENO
Via Francesco Redi 1A
ROMA
dal 15 al 20 ottobre
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