17 ottobre, 2013

“Adda Gabbler fa visita alla donna del mare e gliene canta una per una”, “Chi si assomiglia si acquista”. “MARIA STUNATA”, regia di Iolanda Salvato. Di Mario Di Calo


Roma, Teatro Arcobaleno. Dal 15 al 20 ottobre 2013


Gianni Guardigli va affermandosi sempre di più diventando oramai una realtà concreta sulla scene italiane, per altro in scena in queste settimane a Roma ci son ben due suoi testi, MALIA al teatro Vascello fino al 20 ottobre e MARIA STUNATA, di cui si va a raccontare, al Teatro Arcobaleno; la sua scrittura intensa e ricercata si colloca direttamente nella tradizione ottocentesca italiana ma sempre con uno sguardo puntato verso il contemporaneo, la tradizione della scrittura applicata a tematiche assolutamente reali e concrete.
Con questa operazione drammaturgica Gianni Guardigli addirittura tenta un parallelismo fra la Maria Stuarda storica ed i quartieri spagnoli napoletani, recuperando lo storico attrito, finito tragicamente, fra Maria e sua cugina Elisabetta e con un doppio speculare espediente; Maria Estuardi ed Elisa Bettarelli difatti sono due cantanti della nouvelle vague neo melodica campana in eterno conflitto e competizione, per altro invischiate a diverso titolo con la camorra locale, e un giorno un impavido impresario decide di farle “incontrare” su di un terreno comune attraverso la messinscena proprio della famosa tragedia di Friedrich Schiller con il risultato di uno “spettacolo trash” ma che farà il giro del mondo proprio in virtù dello storico incontro fra le due “artiste”.
Le vicende delle due cantanti si intersecano e si accavallano con la famosa tragedia ed il risultato è uno spettacolo scorrevole, gradevole e divertente. Per altro, in occasione del debutto del successivo lavoro della coppia artistica, l’autore si prende anche una rivincita parodiando il Napoli Teatro Festival in un fantomatico Napoli tutto un Festival.
Riscritto appositamente sui tipi delle due attrici, apparentemente diverse ma complementari, Franca Abategiovanni (Maria Estuardi) e Valentina Persia (elisa Bettarelli), giocando fra un napoletano volutamente sopra le righe ed un romanesco verace e spiccio, le due attrici danno sfogo a tutte le loro capacità attoriali, si divertono divertendoci.
Franca Abategiovanni agli sgoccioli di un arresto ai domiciliari conversa al telefono con un’ipotetica quanto immaginaria giornalista per un’intervista da pubblicare sul “wuebbo”; tale donna Amalia, e dalla quale spesso si astrae, si distacca per propendere verso le sue manie e le sue persecuzioni, anche lei come la sua antesignana ha all’attivo due amanti, Aurelio ed il fu Antimo Mompracèn col quale amava andare a spasso per i quartieri con una tigre al guinzaglio; da ricordare anche i suoi bisticci con la ben più nota Maria Nazionale per l’uso del nome in comune, insomma una forza della natura che in palcoscenico trova il suo habitat naturale.
Valentina Persia invece, gattara incallita, che in un sogno/delirio si immagina fra il suo numeroso pubblico tutti i suoi gatti avuti durante la sua ancora giovane vita, poiché suoi unici affetti, e non gli uomini che al contrario passano nella sua vita e vanno via, gioca ironicamente a prendere in giro certe attrici troppo piene di sé rendendo la sua Bettarelli una caricatura della caricatura, piena di birignao e tic nervosi - divertente la sua versione di Memory con spassose variazioni tonali fino a parodiare la nota versione di Barbara Streisand, ma canta e balla di suo, è il giusto e misurato contraltare alla sua collega di scena.
In ruoli più piccoli ritroviamo anche i bravi Salvatore Veneruso e Carlo Dilonardo, che caratterizzano giocosamente  nello stesso stile grottesco dello spettacolo i loro personaggi, il primo è un piccolo ma sentimentale e spavaldo boss della malavita ma purtroppo finirà tragicamente, l’altro invece disegna il suo Carlo Giuseppe con uno slang  pugliese assolutamente irresistibile e comicissimo, è scanzonato e strafottente nella misura giusta.
Alla regia stavolta la sempre più poliedrica Iolanda Salvato che con cambi di scena a vistav (deliziosa la pantomima su Ciao Ciao della già citata Maria Nazionale) “riscrive” in perfetto accordo con l’autore lo spettacolo nello spazio vivo del palcoscenico e sulla pelle delle sue attrici accarezzandole, assecondandole nei loro vizi e nelle loro virtù ma con un taglio decisamente preciso e personale, il conflitto fra le due protagoniste diventa un’occasione di spunto e riflessione proprio sulla vita dell’artista e diventa un esercizio di stile ben esercitato ed orchestrato, si può essere allo stesso modo artisti e ed ignorare l’invadenza di una società oltremodo violenta e sconveniente? Non farsi coinvolgere è un’omissione troppo grande ed in questo spettacolo piccolo ma di grande respiro emozionale è difficile non rimarne contagiati.

Mario  Di Calo.


Studio 12
Presenta
MARIA STUNATA
Di Gianni Guardigli
Con Franca Abategiovanni, Valentina Persia, Carlo Dilonardo, Salvatore Veneruso
Scene Alessandra Ricci
Regia Iolanda Salvato
TEATRO ARCOBALENO
Via Francesco Redi 1A
ROMA

dal 15 al 20 ottobre

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