Il film diretto da
Sebastian Lelio è stato vincitore dell’Orso d’Argento per l’interpretazione
dell’attrice protagonista Pauline Garcia, al 63^ Berlino Film Festival. Gloria
(Paulina Garcia), è una donna over 50 divorziata, con un sorriso sempre
stampato sul volto. A un ricevimento incontra Rodolfo (Sergio Hernandez), un
uomo compito e distinto incapace di distoglierle lo sguardo di dosso. Dal primo
momento si capisce esserci tra i due un’affinità e un’intesa capace di
attraversare le linee della formalità. Iniziano una storia d’amore nonostante i
numerosi problemi famigliari che coinvolgono lui: un uomo separato ma
responsabile e presente per le figlie e l’ex-moglie.
Tanta compostezza ma
anche tanta abilità nel sedurre e ammaliare sono i punti di forza di Gloria, la
cui esperienza insegna e guida. Senza porsi regole né problemi, vive i suoi
giorni lasciando andare il suo corpo come la sua mente in uno status di
serenità ed invidiabile spontaneità. Lo è quando sceglie di ballare sola, lo è
quando decide di spogliarsi e mostrare le sue nudità senza scrupoli e vergogne.
Sa quel che vuole e desidera prenderselo, o quanto meno provarci, a tutti i
costi. Il rischio, di contro, è perdere tutto, subito e irrimediabilmente.
Gloria sembra saperlo e sceglie razionalmente di pagare le conseguenze dei suoi
gesti forti e autoritari.
Vive una vita
solitaria e si aggrappa a quelle poche speranze rimaste: l’affetto di un uomo
che possa decidere di starle al fianco, la possibilità di avere un rapporto
sentimentale stabile e duraturo, il desiderio di percepire se stessa quale il
fulcro per qualcun altro. Non è esattamente così che la ruota gira, se non per
brevi attimi di felicità; quelli per i quali si (soprav)vive probabilmente,
prima di tornare alla routine di un’esistenza all’interno della quale uno più
uno fa sempre uno.
Splendida
l’interpretazione della protagonista che in alcuni frangenti ha ricordato la
bellezza e la bravura dell’attrice Diane Keaton. Un buon lavoro anche dal punto
di vista registico, sebbene sia risultato un po’ forzato e costruito in alcuni
punti; quasi come se per far captare un concetto sia stato necessario
approfondirlo piuttosto che lasciarlo interpretare.
Francesca Saveria
Cimmino
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