18 ottobre, 2013

“Il passaggio, l’eco di un teatro occupato”. Le anime del teatro occupato. Di Michele CLT


Roma, Teatro Millelire. Dall'8 al 13 ottobre 2013

In prima nazionale, al teatro Millelire di Roma, ha debuttato la scorsa settimana “Il passaggio, l’eco di un teatro occupato” scritto e diretto da Antonio Diana, in scena con Mariano Riccio, Mario Piana e Arianna Luzi. Una nuova opera con musiche che riporta gli avvenimenti di quattro attori, fondatori di una compagnia teatrale nonché di un teatro storico che rischia la chiusura per fare spazio ad un parco commerciale, “la legge del commercio sarà sempre pronta a cancellare il lavoro di chi ha trovato radici e guarda lontano”, recitano in diverse lingue i versi del poeta Newiller gli attori nelle prime battute dello spettacolo, come un grido di disperazione che invita l’arte a “trovare altre forme per comunicare, in un universo dove tutto è comunicazione” .
La storia del teatro da occupare è soltanto un appiglio che unisce personaggi e tempi storici, un’ excursus che porta alla ribalta le voci di Marandolina, Iago, Marcantonio, Medea, Don Giovanni tra le semioscurità di quattro bare bianche che allegano la vita e la morte del teatro e degli attori stessi in un gioco di finzione e realtà, dove gli attori passano dal racconto di storie intime facendo emergere temi come la droga e l’omofobia, all’interpretazione di opere teatrali rievocate dalle loro tournè.
Diversi sono i colpi di scena, quando gli attori vengono minacciati da presunti malavitosi intenti ad avere interessi sugli appalti per la costruzione dell’area commerciale in questione, ci riusciranno solo alla fine quando con violenza e prepotenza, a colpi di pistola, gli attori occupanti del teatro saranno tutti uccisi, proprio quando avevano già deciso di uscire perché rassegnati dal silenzio e dal timore. Sorprendente il finale che proietta il pubblico al rito funebre degli attori, che compiono il “passaggio” verso una nuova vita, denudati da ogni elemento terreno, attraversano una luce che li porta sul palcoscenico di un’altra dimensione.
Come nell’apprezzato “abbascio ‘a grotta”, il dramma musicale già visto e applaudito al Roma Fringe Festival 2013, nella  drammaturgia di Diana vediamo, volutamente,  poca narrativa e molti singoli quadri e ciò esalta ancora di più gli stessi con uno schema di monologo e canzone, che arrivano nell’animo dello spettatore grazie all’intensa interpretazione e agli armonici completamenti musicali di Lino Cannavacciuolo e Mariano Bellopede.
I contenuti sono molti, intenzionalmente troppi credo, in quanto è complesso racchiudere tanti stili e generi teatrali e le emozioni che si possono costruire in teatro sono tante, dal dramma alla tragedia,  dal teatro greco alle avanguardie più moderne. Un  plauso maggiore va a questa capacità di aver interpretato, scritto e detto molto, in un modo fluido e gradevole e mai costretto; è un’opera che andrebbe seguita più volte forse, per la ricchezza che ne produce e che afferma le intuizioni registiche e drammaturgiche di Antonio Diana, il quale unisce abilmente tecnica ed esperienze connaturate con un buon lavoro di azione e parola sugli interpreti e su se stesso.

Michele CLT


Il passaggio
Scritto e diretto da Antonio Diana
con Antonio Diana, Mariano Riccio, Mario Piana, Arianna Luzi
musiche originali Lino Cannavacciuolo e Mariano Bellopede
assistente alla regia: Gabriele Mangion
Teatro Millelire
via Ruggero di Lauria 22 Roma


dall'8 al 13 ottobre 2013 ore 21.00 domenica ore 18.00

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