Parigi, Théâtre National de
Chaillot, sabato 19 ottobre 2013
Due pièce di Ödön von
Horváth con un soggetto molto simile: l’assassinio di un orologiaio. Nella
prima, “Meurtre dans la rue des Maures”
(Assassinio nella Mohrengasse),
l’omicidio è già avvenuto e dall’inizio alla fine della messa in scena
assistiamo al dolore del giovane Wenzel Klamuschke, l’omicida che l’ha
assassinato con la complicità della sua famiglia. Il ragazzo è così disperato
che alla fine, dopo essere tornato nel luogo del delitto – luogo di
prostituzione – e avere rincontrato Simon Kohn, l’orologiaio, il cui fantasma
vaga sempre in giro per la città, decide di uccidersi impiccandosi. L’ultimo
momento della pièce è contrassegnato dal ritorno in scena dell’orologiaio che
viene per portarsi via il corpo del ragazzo dandogli un bacio in fronte, forse
segno di perdono.
La seconda, “L’Inconnue de la Seine” (La sconosciuta della Senna), prende
spunto da una storia realmente accaduta, quando fu ritrovato il corpo senza
vita di una giovane ragazza nel fiume parigino. Di quel suo bel viso
sconosciuto fu addirittura fatto il calco di una maschera, poi venduto per
Parigi.
In quest’ambito
troviamo il giovane Albert, che, innamorato e momentaneamente non ricambiato da
Irène, decide di unirsi a un gruppo di rapinatori per svaligiare il negozio
dell’orologiaio. Evidentemente qualcosa va storto e Albert per sbaglio uccide
l’uomo. La fortuna è che ha conosciuto poco prima la “Sconosciuta”, che
innamorandosi di lui l’aiuta a depistare le prove. Il finale anche in questo
caso sarà tragico, visto che Irène tornerà da Albert, che lascerà la ragazza
che l’aiutato per andare da lei. Si scoprirà solo anni dopo, quando ormai
Albert e Irène vivono la loro vita da marito e moglie, che quella ragazza si è
suicidata gettandosi nella Senna e che su di lei è stato creato il calco
venduto in città. A questo punto, in modo (lasciatemelo dire) alquanto
bizzarro, l’atmosfera cambia completamente e sembra regnare l’happy end, con
tutte le coppie del quartiere parigino che passeggiano felici e contente con le
carrozzine. Finale che s’incastra non molto bene con tutto il resto della
pièce, decisamente su un altro tono.
Molto interessante la
scenografia di Nicky Rieti, che, supportata dal disegno luci di André Diot,
crea brillantemente prima gli esterni e gl’interni della città austriaca Linz,
poi quelli per la capitale francese, sapendo giocare molto bene con il colpo
prospettico fuori e dentro e sapendo riproporre in modo molto suggestivo e
piacevole la fisionomia della città. In “Meurtre dans la rue des Maures” è da
menzionare il “trucco scenografico” per i cambi scena a vista, dove vengono
proiettati in scena una serie d’ingranaggi giganti di orologio, visione di
colore molto piacevole.
Bravi gli attori sul
palcoscenico e menziono soprattutto: Jérôme Kircher, nei panni dell’assassino,
che riesce a giocare bene con gli alti e bassi del suo stato d’animo turbato:
Yan Collette, nel ruolo dell’orologiaio, è presenza che c’è e non c’è, ma è
proprio molto interessante la sua interpretazione un po’ caricata e
fantasmagorica; Tom Novembre è l’ispettore, perfettamente a suo agio nel suo
ruolo investigativo e poliziesco; Julie-Marie Parmentier, come “Sconosciuta” è
dolce, misteriosa, tenebrosa e ingenua allo stesso tempo e interpreta in modo
approfondito un ruolo che forse può essere definito il più complesso tra quelli
presenti in scena ed è per questo che a lei va un grande merito. Brava anche
l’altra donna della “Sconosciuta della
Senna”, Irène, interpretata da Marie Vialle, una donna passionale, che
deciderà infine di non rinunciare al suo vero Amore.
In definitiva, belle
scenografie, ottima componente attoriale e buona prova registica di André
Engel, anche se non sono pienamente convinto dell’utilità scenica di mettere in
scena queste due pièce insieme. Argomenti comuni, intrecci anche simili,
situazioni emotive quasi uguali… è uno spettacolo che forse a un certo punto
crea nello spettatore un po’ di ansia, deconcentrazione e noia; poi finalmente
la fine arriva, ma avviene tramite un finale inaspettato e completamente
slegato dal resto: un siparietto felice, un happy end all’americana che mi ha
convinto fino a un certo punto.
Stefano Duranti
Poccetti
CREATION A CHAILLOT
D’après deux pièces d’Ödön von Horváth
Meurtre dans la rue des
Maures (1923) et L’Inconnue de la Seine (1933)
Texte français Henri Christophe
Adaptation André Engel et Dominique Muller
Mise en scène André Engel
Dramaturgie Dominique Muller
Scénographie Nicky Rieti
Lumières André Diot
Costumes Chantal de la Coste
Son Pipo Gomes
Assistante à la mise en scène Ruth Orthmann
Avec Caroline Brunner, Yann Collette, François
Delaive, Evelyne Didi, Yordan Goldwaser, Jérôme Kircher, Gilles Kneusé, Manon
Kneusé, Arnaud Lechien, Antoine Mathieu, Tom Novembre, Ruth Orthmann,
Julie-Marie Parmentier, Natacha Régnier, Marie Vialle
Production déléguée Théâtre National de Chaillot
Production Théâtre National de Chaillot / Le Vengeur
Masqué • Coproduction L’Espace Jean Legendre – Théâtre de Compiègne
Avec la participation
artistique du Jeune Théâtre National
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