30 novembre, 2013

Marco Podda: compositore di scena per altre scene. Di Paola Pini


Foto di Tania Troyan
Versatile ed eclettico non soltanto per lo stile musicale o per le molteplici attività che esercita ad alto livello professionale, Marco Podda, compositore e medico specialista in foniatria, si dedica da decenni anche alla direzione corale ideando, anche in questo caso, iniziative degne di nota.
Autore da oltre vent’anni di musica per teatro eseguita nelle più importanti sale italiane ed europee, dirige dal 1993 la Cappella Tergestina, coro da lui fondato, di cui è stato da sempre il vivace direttore artistico e per il quale ha scritto, nel corso degli anni, moltissima musica eseguita in importanti eventi a livello europeo.

29 novembre, 2013

“End of the rainbow” di Peter Quilter. L’arcobaleno Monica illumina l’Eliseo di Roma. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Eliseo. Dal 26 novembre al 15 dicembre 2013

La dipendenza dai farmaci, il mal di vivere, uno “star system” che, ieri come oggi, spreme fino all’ultima goccia i suoi adepti incurante delle reali necessità dell’essere umano, delle sue fragilità. “Non posso dargli più niente”, grida Judy-Monica al suo giovane amante, riferendosi al suo pubblico. Ma fermarsi è proibito, ci sono i debiti da pagare, il conto con  una vita vissuta tanto dissolutamente quanto gloriosamente sulla ribalta del successo, forse irripetibile, di questa donna che, anche quando il suo fisico non la supportava più, riusciva ad ammaliare teatri stracolmi del suo pubblico adorante grazie al suo essere artista oltre ogni categoria. Difficile è vivere, non essere una star. Difficile è distinguere chi ti sta attorno per interesse da chi forse ti ama per quel che sei veramente. Difficile è riuscire a far sentire agli altri la propria disperazione, quando bisogna render conto ad un meccanismo spietato. Quando manca l’essenziale, quando manca l’amore autentico e disinteressato, allora, forse, soltanto “…l’immortalità potrebbe supplire a tutto il resto”.

Concorso “L’Arte per il cinema”, quando il Cinema incontra L’Arte Pittorica. Di Andrea Axel Nobile


Il regista Cinematografico Ciro Formisano con la sua casa di produzione cinematografica la Farocinema ha indetto il concorso “L’Arte per il cinema”,  per lanciare nuovi talenti nel campo della pittura attraverso l’arte cinematografica. Il regista è in fase di pre-produzione del film “L'esodo”, la storia di una donna esodata senza alcun reddito, costretta così  all’elemosina. Il  giovane regista, già conosciuto per il suo film “Anime in Saldo”, presentato fuori concorso al festival di Locarno, con un buon seguito di critica, vuole raccontare una tematica sociale importante per la storia del nostro Paese. La produzione del film “L'esodo” avviene attraverso la cosiddetta produzione dal basso, che avviene attraverso il contributo economico degli spettatori.  Ciro Formisano si presenta come sempre come un regista innovativo non solo nel suo linguaggio cinematografico ma anche produttivo, destando un grandissimo interesse da parte dei media.

28 novembre, 2013

Una “Clemenza di Tito” piacevole e pulita all’Opéra di Parigi. Di Stefano Duranti Poccetti


Parigi, Opéra, Palais Garnier. Dal 27 novembre 2013

Storia di amore e di perdono, è famosa la trama de “La Clemenza di Tito”, l’imperatore che con un ultimo atto di pietà decide di risparmiare la vita a Vitellia, che confessa di avere progettato la congiura verso il sovrano. Era stato un impulso di vendetta quello della donna, che, ambiziosa di potere, non era riuscita a digerire il fatto che Tito non avesse fatto lei imperatrice; era accaduto allora che la donna avesse chiesto a Sesto, innamorato di lei, di essere il pugnale della sua vendetta. Ma alla fine eccola Vitellia, la ritroviamo piena di rimorsi e confessatrice del suo tradimento proprio nel finale dell’opera, dopo l’incendio al Campidoglio… e sarà proprio “La Clemenza di Tito” a salvarla.

“Serata di Balletto”. Tra Napoli e Mosca… Di Manuela Barbato


Napoli, Palapartenope. Domenica 24 novembre 2013

Nessun rimpianto, se non quello per la fine di tutto. Lo spettacolo appartiene al passato ormai e ai ballerini come ai coreografi e ai direttori artistici resta una grande soddisfazione: aver portato in scena un prodotto più che soddisfacente in cui è stato facile distinguere l'impegno e la determinazione con cui tutti hanno lavorato.
Gli elementi del corpo di ballo hanno raggiunto picchi di precisione tecnica e bellezza artistica, trascurando raramente minimi dettagli riconoscibili soltanto all'occhio esperto.
Un esperimento riuscito quello del gemellaggio tra Mosca e Napoli, del palcoscenico condiviso da giovani allievi e altrettanto giovani étoiles, della messa in scena di due tra i balletti di repertorio classico più difficili e temuti: Il Lago dei Cigni e Lo Schiaccianoci.

27 novembre, 2013

“Milano non esiste”, dal romanzo di Dante Maffia. Quando il sogno assume i contorni del dramma. Di Paolo Leone


Roma, Teatro dell’Angelo. Dal 26 novembre all’8 dicembre 2013

Un sogno nel cassetto che diventa ossessione. Un desiderio legittimo che si infrange rumorosamente come il mare sugli scogli, per tornare dolorosamente indietro senza riuscire a coinvolgere il resto della numerosa famiglia, estranea a quel desiderio. Un nucleo familiare che, quasi naturalmente, emargina quello che diviene l’elemento di disturbo, colui che pretende di stravolgere le vite avviate dei figli per il desiderio di ricongiungimento con le sue radici. Solo le sue. Operaio calabrese emigrato al nord 43 anni prima, mai realmente integrato nella realtà milanese, forse mai realmente accettato dalla città che pure gli ha permesso di creare la sua famiglia, vive nel ricordo perenne delle sue tradizioni, che impone a moglie e figli e coltiva in segreto, fin quasi al momento della pensione, il disegno che si rivelerà drammatico: il ritorno definitivo nella terra natìa. “Milano non esiste”, dal grido disperante del protagonista, è tratto dall’omonimo romanzo di Dante Maffia, uno degli intellettuali contemporanei più apprezzati e candidato al Nobel per la letteratura, insignito della medaglia d’oro alla cultura dal Presidente della Repubblica Ciampi. Roberto D’Alessandro, prolifico ed originale autore, in questa pièce calza a pennello i panni del protagonista, con quel suo tipico caracollare sul palco, la sua prosa popolare e priva di ogni orpello, senza trucchi e senza inganni. Può piacere o no, ma ha una forte caratterizzazione, un’impronta netta e profonda. Oltretutto ha il merito di portare in scena argomenti molto interessanti, mai banali, sempre socialmente rilevanti. In particolare, la scelta di proporre la tematica affrontata dal romanzo di Maffia, in questi tempi di immigrazione e di emigrazione “di ritorno”, risulta particolarmente significativa e motivo di riflessione.

GENTE DI FACILI COSTUMI. Quello che accade tra uno scrittore e una prostituta… Di Claudia Conte e Emanuele Ajello


Cari lettori del Corriere dello Spettacolo,
oggi vi presentiamo "GENTE DI FACILI COSTUMI", la commedia scritta nel 1989 da Nino Manfredi e Nino Marino e portata in scena dal 20 Novembre all'8 Dicembre presso il Teatro Anfitrione di Roma, sito in Via San Saba, 24.
Lo spettacolo che vede protagonisti Luciana Frazzetto e Geppi Di Stasio è stato brillantemente diretto da Massimo Milazzo.

26 novembre, 2013

La poliedrica Gea Martire in scena con “Mulignane”. Di Andrea Axel Nobile


Napoli, Sala Ferrari. Sabato16 e Domenica 17 Novembre 2013

Brillante e poliedrica come sempre Gea Martire, attrice amata dal grande pubblico anche grazie alla sua partecipazione a numerosi film e fiction di successo, ha presentato presso la Sala Ferrari di Napoli il suo  nuovo spettacolo  “Mulignane” scritto da Francesca Prisco e diretto da Antonio Capuano.
La rappresentazione intende descrivere la solitudine di una donna sopraffatta dalle necessità della quotidianità, una quotidianità in cui  fanno inaspettatamente capolino speranze e piccole gioie. La protagonista, perfino tenera per i suoi modi buffi e impacciati di affrontare la vita, si presenta allo spettatore attraverso questo suo modo inadeguato di vivere le emozioni e risulta ora esilarante, ora tragicomica, sempre drammaticamente autentica.

25 novembre, 2013

Matteo Tosi. Un attore e un regista. Intervista Curata da Claudia Conte


Carissimi lettori del Corriere dello Spettacolo, oggi la vostra redattrice Claudia Conte ha il piacere di intervistare l’attore e regista italiano Matteo Tosi.

Iniziamo dalla prima domanda. Desideri ed aspirazioni da bambino. Già in tempi non sospetti sognavi di diventare un attore?

E’ difficile rispondere con precisione a questa domanda, perché la passione per lo spettacolo è nata con me. Fin da piccolo scrivevo, creavo, pensavo, insomma avevo già mostrato i primi segni di un creatività poi esplosa nell’adolescenza.

Matteo Tosi agli esordi. Come è iniziata l’avventura nel mondo dello spettacolo?

24 novembre, 2013

"Il custode", di Antonio Lauro (da un’idea di Paolo Triestino). Una terra e la sua illusione, il sogno tradito. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Lo Spazio. Dal 19 al 24 novembre 2013

L’insoddisfazione per una vita che non ha mantenuto ciò che, per un attimo, aveva promesso. Il grande imbroglio, quello che è stato per un momento e mai più, un lampo di felicità contro un tempo infinito vissuto in un monolocale di un museo, ormai deserto, insieme a quelli che non sono più due “bronzi” estratti dal mare, ma forse delle vere divinità, a cui qualcuno si rivolgeva, esaudito. Ma lui no, il custode detesta le due statue, diventano il simbolo dell’inganno perpetrato alla sua terra, al suo popolo, a lui stesso che tanto li ha accuditi e da cui non ha avuto nulla in cambio.

“RICORDI? SBOCCIAVANO LE VIOLE... (omaggio a Fabrizio De André) - ” al Teatro Tor Bella Monaca di Roma...


Giovedì 28 novembre alle ore 21.00,  presso il  Teatro Tor Bella Monaca di Roma, in Via Bruno Cirino, nell’ambito della VI Edizione della Rassegna  EXIT promossa e organizzata dalla Fed. It. Art., la “Compagnia Teatro dell’ Appeso” presenta: Ricordi? Sbocciavano le viole... (omaggio a Fabrizio De André)  - ” Recital concerto ideato, diretto e interpretato da Amedeo di Sora con la complicità musicale di Stefano Spallotta (chitarre) e Nicoletta Evangelista (piano e tastiere).

23 novembre, 2013

“Mi Gran Obra”. Per un teatro in miniatura. Di Cristina Zanotto


È passato un po’ di tempo, ma ci sembra comunque interessante pubblicare questo articolo su un interessante spettacolo andato in scena in occasione dell'ultima Biennale di Venezia…


Il 42° Festival Internazionale del Teatro 2013, diretto dal regista spagnolo Àlex Rigola e organizzato dalla Biennale di Venezia, ha visto cinquanta appuntamenti – tra spettacoli performance e incontri – in dieci giorni di programmazione, dal 2 all’11 agosto.
La Biennale Teatro è sicuramente il più longevo e conosciuto centro internazionale delle arti sceniche, che quest’anno ha vantato la presenza di alcuni dei più importanti nomi della regia contemporanea come: Alex Rigola, Romeo Castellucci, Motus, Accademia degli Artefatti, Ute Lemper ecc. Questi sono solo alcuni dei nomi di compagnie e registi, presenti a questa edizione, che hanno portato i loro lavori nelle location più conosciute della Biennale (Ca Giustinian, Teatro delle Tese, Teatro Piccolo Arsenale).

22 novembre, 2013

QUANDO LA SPIRITUALITA’ SI AVVICINA ALL’ARTE. Intervista curata da Claudia Conte


Cari lettori del Corriere dello Spettacolo, quella di oggi è una intervista speciale, extra-ordinaria, come la persona che sto andando ad intervistare… Don Luigi Trapelli, un sacerdote che si occupa di arte e che è molto vicino ai giovane e agli artisti.

Carissimo Don Luigi, grazie per avermi concesso questa intervista! Nel 2011 hai scritto un libro intitolato "Novantanove pecore fuori e...una dentro", edito dalla Queriniana di Brescia. Quali sono le tematiche che affronti in questa tua prima opera?


Nel libro "Novantanove pecore fuori e... una dentro" affronto un tema che mi è sempre stato a cuore. Da bambino durante la ricreazione della scuola materna, ho buttato una buccia di banana per terra e per questo una suora mi aveva legato ad un palo. Per questo motivo ho deciso di non frequentare più la scuola materna e di non incontrare suore e preti. Solo più avanti una persona che stava studiando per essere prete, mi fece vedere un volto bello e gioioso della Chiesa che mi conquistò. Per questo, appena diventato prete, ho pensato sempre a dedicarmi a coloro che non frequentano più la parrocchia e che non vengono mai a Messa. Ho cercato anche dei luoghi singolari in cui incontrare i giovani quali la discoteca e lo stadio e posso dire di averne contattati tantissimi. Per questo ho scelto questo titolo che va proprio all'opposto della parabola della perduta. Una volta era una pecora che si perdeva su cento, ora invece è solo una che rimane nell'ovile. Se non usciamo a incontrare le persone e i giovani, tra un po' rimarremo senza nessuno. Oggi Papa Francesco sta andando proprio in quella direzione, aiutando molte persone e giovani a recuperare la speranza e la bellezza del credere.

“Frankenstein Junior – il musical” di Mel Brooks. Ma che bravi questi italiani! Di Paolo Leone


Roma, Teatro Brancaccio. Dal 19 novembre all’1 dicembre 2013

E’ sempre un rischio voler riproporre in versione teatrale un grande successo cinematografico, tanto più se quest’ultimo è un cult di eccezionale successo come la pellicola prodotta nel 1974 per la regia di quel talento scatenato di Mel Brooks, che ne curò anche la sceneggiatura a quattro mani con il mitico Gene Wilder. E’ un rischio doppio poi, se si pensa di importare, ma in versione italiana, un altrettanto fenomeno spettacolare quale fu il musical che prese vita dal film e che, solo a Broadway, andò in scena per ben 485 repliche e per tre anni consecutivi (dal 2007 al 2009) all’Hilton Theatre. Onore ed ònere della Compagnia della Rancia aver insistito nella produzione ed averla affidata ad un cast di straordinaria bravura tutta italiana. Per essere più espliciti, lo spettacolo ammirato in questi giorni al Teatro Brancaccio di Roma, dove ha fatto ritorno in seguito al successo della passata stagione, è un capolavoro di perfezione a partire dall’interpretazione dei principali protagonisti, su tutti un eccezionale Giampiero Ingrassia, alle scenografie bellissime e cangianti di Gabriele Moreschi, fino all’ultimo dei ballerini guidati dalle splendide ed accurate coreografie di Gillian Bruce.

20 novembre, 2013

Uno dei capolavori indiscussi del teatro moderno torna in scena al Teatro Quirino… “La Locandiera” con Nancy Brilli e Giuseppe Marini. Di Claudia Conte e Emanuele Ajello


Uno dei capolavori indiscussi del teatro moderno torna in scena al Teatro Quirino… “La Locandiera” con Nancy Brilli e Giuseppe Marini. Di Claudia Conte e Emanuele Ajello

Cari lettori del Corriere dello Spettacolo,
Oggi Emanuele Ajello e Claudia Conte vi presenteranno “La Locandiera” di Carlo Goldoni, spettacolo teatrale prodotto dalla Società per Attori e diretto da Giuseppe Marini, in scena al Teatro Quirino di Roma dal 12 novembre all’1 dicembre.
Chi non conosce, anche a grandi linee, la storia de “La Locandiera”?

19 novembre, 2013

Laura Pausini: la favola di un’artista racchiusa nel suo album “20 – The Greatest Hits”. Di Giuseppe Sanfilippo


Oggi per la prima volta in occasione dei suoi 20 anni di carriera, voglio dedicare un articolo alla nostra cantautrice che ci rappresenta in tutto il mondo, Laura Pausini che iniziò la sua carriera ufficiale nel 1993 dal Festival di Saremo dove la cantante (nata a Faenza e cresciuta a Solarolo in provincia di Ravenna) in quell’anno trionfò con il brano “La solitudine”. Un’artista che ho iniziato ad amare fin dalla prima serata del Festival in cui la vidi cantare per la prima volta, divenendo così uno dei suoi grandi fan; all’epoca ero un bambino di quasi 10 anni, ne sono passati di anni e non c’è stato mai un momento che non ho smesso di seguirla. Una grande per me e la paragonavo a due grandi cantanti, ossia a Mina e a Marcella Bella; non so il perché, ma vedevo in Laura l’erede di queste due grandi artiste, mentre mi auguravo per lei tutto il grande successo che nel corso del tempo ha raggiunto. Sono passati ben 20 anni dal suo esordio, sono molti ma sono passati in fretta; ma è bello essermi visto cresce insieme alla carriera di Laura Pausini. Una cantante che nel bene e nel male conosciamo tutti; per tale ragione qui ricordo solo alcuni passaggi della sua carriera iniziata ancora prima del 1993, infatti come sappiamo Laura iniziò a cantare insieme al padre Fabrizio nei pianobar all’età di 8 anni e dopo altre avventure nel 1991 partecipa al Festival di Castrocaro, supera con successo le selezioni, ma senza accedere alla finale; poi nel 1992 vince il concorso televisivo “Saremo Famosi”, da qui iniziò la favola ufficiale di Laura Pausini, che continuò con la seconda partecipazione a “Saremo Famosi” nella categoria campioni nel 1994 aggiudicandosi il terzo posto con “Strani amori”; nell’estate partecipa anche al Festivalbar e poi a novembre pubblica “Laura Pausini”, il suo primo disco in lingua spagnola, contenente un’antologia dei primi due dischi pubblicati in italiano. Nel 1995 fa il suo esordio anche nel mercato inglese, raggiungendo il successo anche in America Latina e in Spagna. Nel 1996 pubblica “Le cose che vivi” in cui la Pausini si presenta in veste di autrice per la prima volta.

18 novembre, 2013

“Eduà II. Marlowe riletto da Azzurro”. Recensione di Francesca Saveria Cimmino


Napoli, Nuovo Teatro Sanità. Dal 15 al 17 novembre 2013


Lo spettacolo, in sena dal 15 al 17 novembre presso il Nuovo Teatro Sanità, è un progetto scritto e diretto da Roberto Azzurro e tratto da “Edoardo II” di Christopher Marlowe, opera del 1592.
Interpreti: Roberto Azzurro, Carlo Caracciolo e Cinzia Mirabella; supportati dal “Coro degli allievi dell'Accademia della Sanità”: Annabella Carrozza, Mariano Coletti, Genni Cuomo, Miryam Cuomo, Anna De Stefano, Marina Frigeri, Carlo Geltrude, Annamaria Murolo, Martina Rapone.

"Aida": La prima dell'ultima alla Scala non convince. Di Viola Banaj


Milano, Teatro alla Scala. Dal 25 Ottobre al 19 Novembre 2013

La prima milanese dell’Aida, al Teatro della Scala, ottenne tutto il successo che Giuseppe Verdi sperava: la sala gremita, i palchi affollati oltre il limite, i prezzi dei biglietti per assistere all’evento erano stati oggetto di speculazione in borsa. Il maestro aveva convocato i migliori elementi musicali, scenici e il migliore direttore d’orchestra dell’epoca, Franco Faccio, per garantire ad Aida un’esecuzione di prestigio.
Da quella sera dell’8 febbraio 1872 sono passati 141 anni. Alla prima del 25 ottobre, la sala e i palchi sono sempre affollati, c’è il soldout ma la qualità degli artisti è decisamente mediocre.

17 novembre, 2013

"Romeo e Giulietta" e "Hunger Games 2: La ragazza di Fuoco". Le ultime "pillole" dal Festival Internazionale del Film di Roma. Curato da Katya Marletta


Romeo e Giulietta

Francamente non se ne sentiva la necessità, soprattutto di questi tempi, di una ennesima trasposizione cinematografica di una delle opere più celebrate del grande William Shakespeare. E si che il tempo passa e le nuove generazione sono, spiace dirlo, sempre più ignoranti in merito di letteratura, ma l'opera del pur bravo Carlo Carlei nulla toglie o aggiunge a tutto quello che si è già visto in un secolo e passa di cinema e anche di teatro. Certo, sono pochi gli attori che non vorrebbero almeno una volta nella vita vestire i panni dei celebri innamorati di Verona, e tutto sommato nel piattume di opere odierne vedere bei costumi, belle scene, musica adeguata e fotografia smagliante male non fa. Sarebbe anche un piccolo cult questa trasposizione, se non fosse per tre difetti non da poco. Il primo e, forse, più grave è la protagonista Hailee Steinfeld che non riesce a reincarnare quel mix di sensualità e ingenuità che Giulietta deve possedere, mentre il pur troppo effemminato Romeo di Douglas Booth svolge egregiamente il suo compitino di giovane innamorato. Il secondo è che il pur bravo Julian Fellowes, già sceneggiatore di Downtown Abbey, non regala alcuna innovazione drammaturgica ad un opera si perfetta, ma che necessità di una abbondante dose di leggerezza. Il terzo è che, dopo la versione di Zeffirelli del 1968 e quella di Buz Lurhmann del 1996 è molto difficile riuscire a stupire ed emozionare, fosse solo per il vento di novità che i predecessori possedevano in nuce.

Gabriele Marcello

15 novembre, 2013

“Jerk”. La straordinaria ambiguità di Jonathan Capdevielle. Di Stefano Duranti Poccetti


Parigi, Théâtre de la Bastille. Visto martedì 12 novembre. Fino al 23 novembre 2013

Un uomo seduto al centro del palcoscenico che ci racconta una storia allo stesso tempo tragica, spaventosa e comica: si tratta della storia di David Brook (Jonathan Capdevielle), complice, insieme all’altro adolescente Wayne Henley, del serial killer Dean Corll,  che negli anni settanta avrebbe torturato e ucciso una serie di ragazzi, seviziandoli anche dal punto di vista sessuale. “Jerk”: questo il titolo inglese dello spettacolo - traducibile in italiano con diversi termini, tra cui “Idiota”, “Strattone”, “Strappo”. In questa pièce David Brooks avrebbe appreso l’Arte della marionetta proprio in carcere, dopo avere scontato la sua pena, e ci racconta questa terribile storia proprio attraverso quest’Arte – ce la racconta, ma lo spettatore può anche leggerla, visto che in sala viene consegnato un libretto con il testo letterario e che l’attore lascia al pubblico il tempo di leggere per comprendere la trama.

“Morti dal ridere”. La storia di un amore raccontato in modo versatile. Di Claudia Conte e Emanuele Ajello


Cari Lettori del Corriere dello Spettacolo,
oggi Emanuele Ajello e Claudia Conte vi presenteranno la commedia scritta e interpretata da Sergio Viglianese e Gloria Vigorita. Lo spettacolo teatrale sarà in scena fino al 24 novembre al Teatro De’ Servi di Roma, sito in via del Mortaro 2.
La storia “prende vita” in un cimitero.  Frequentatori abituali di questo luogo sacro sono Riccardo, che ha scoperto che l’unico modo che gli rimane per prendere sonno è quello di partecipare regolarmente ai funerali, e una donna molto misteriosa, assidua frequentatrice di tombe, attorno alla quale ruota la storia di tre delitti.

14 novembre, 2013

Housemates.2, progetto di coesistenza teatrale. Di Daria D.


Just Intonation.  Masque teatro
XX, XY Primo studio nella tragedia di Amleto. Opera
Animal Spirit Concept Store. Mali Weil
CRT, Triennale di Milano. Dal 6 novembre al 17 novembre 2013

Difficile comprendere cosa siano il teatro e la drammaturgia contemporanei e cosa sia in generale l’arte moderna. Certo è che qualunque definizione vogliamo usare, una cosa è certa: troviamo a fatica storie e personaggi ben scritti, narrazioni semplici, messaggi positivi e portatori di speranza, per cui siamo costretti, per fare chiarezza, a leggere trattati e critiche ancora più incomprensibili (non sarà il caso della mia) con il risultato di trovarci ancora  più confusi e stupiti per quello cui abbiamo assistito.  Ma il mondo è bello perché è vario e poi per fortuna nella libertà cresce di tutto.

MACBETH DOWNTOWN di Gianni Guardigli. L’Uomo Lupo esiste. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Ambra alla Garbatella dal 12 al 24 novembre 2013

“La condizione dell’uomo è una condizione di guerra di ciascuno contro ogni altro” (Thomas Hobbes)

Ci sono delle sere, in teatro, che non vorresti andartene, ma rimanere seduto a meditare, pensare, magari aprire un dibattito, una tavola rotonda con gli interpreti stessi. Accade quando si assiste a qualcosa di straordinario, di insolitamente intenso, quando l’armonia del tutto, testo, attori, regia, luci, musiche, compiono il miracolo. “Macbeth downtown – (urban tragedy)”, scritto dal pluripremiato autore forlivese Gianni Guardigli, non tradisce le attese ed entra di forza tra gli spettacoli più belli e interessanti di questa stagione teatrale. Un cast di interpreti che sembrano nati per questa versione moderna della tragedia shakespeariana, con Francesco Branchetti nel ruolo di Ciro/Macbeth ed Isabella Giannone in quello di Marisa-Lady Macbeth, la terribile orditrice dei delitti.

13 novembre, 2013

"Roma – Liverpool 1 – 1" di Giuseppe Manfridi. Emozioni, poesia, teatro: un “kolossal dell’anima”. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Ghione. 11 novembre 2013

“Teatro dell’eccesso”. Mai definizione fu più felicemente coniata (dal critico Di Giammarco) per sintetizzare l’arditezza, la ricchezza che giunge appunto all’eccesso di vocaboli e contenuti, della prosa di Giuseppe Manfridi, drammaturgo eccelso. Recitare un monologo di tale complessità, senza cadute di ritmo e in maniera tale da tenere in pugno un teatro prestigioso come il Ghione di Roma, è compito di grandi interpreti, di attori che “prendono in prestito” l’anima dello spettatore e la restituiscono immacolata al termine dello spettacolo.

“Out of the Furnace”. Un gangster-movie non scontato. Di Katya Marletta


A metà del suo ricco programma il Festival Internazionale del Film di Roma propone in concorso un'altra straordinaria pellicola: “Out of the Furnace”, il gangster-movie di Scott Cooper. L'ultima opera il regista, sceneggiatore, produttore e attore statunitense di Crazy Heart, vincitore di due premi Oscar, porta in scena per la sua opera seconda un cast di star formato da Christian Bale (Oscar come miglior attore non protagonista per The Fighter), Woody Harrelson, Casey Affleck, Forest Whitaker (Oscar come miglior protagonista per L'ultimo re di Scozia), Willem Defoe, Zoë Saldana e Sam Shepard. Nel film, Russell Baze (interpretato da Christian Bale) si mette alla ricerca del fratello Rodney (Casey Affleck), scomparso misteriosamente dopo esser stato coinvolto nel giro di un’organizzazione criminale. Un film tutto al maschile che racconta la vita di un uomo mite, affettuoso, instancabile lavoratore di una fabbrica d'acciaio, che non riesce a sfuggire dal proprio destino, che inesorabilmente segna il corso della sua vita. Affascina la fluidità di questa storia, mai banale e scontata ma coinvolgente, spesso è sufficiente una buona idea, anche se semplice, e ottimi attori per realizzare un capolavoro. L'unica cosa che può offuscare la bravura di Christian Bale è il suo carisma, affascinante anche quando non è abbigliato da super eroe come lo era in Batman ma da provato operaio.


katya Marletta

“Diversamente giovani” di Andreozzi – Manzi. Precariato sentimentale. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Golden. Dal 12 novembre all’1 dicembre 2013

Precariato dei sentimenti, precariato delle esistenze, dei rapporti generazionali. Una coppia storica dell’umorismo italiano si ricostituisce sulla scena del Teatro Golden e dà vita ad una commedia leggera si, ma molto ben costruita. Roberto Ciufoli e Tiziana Foschi, affiatati attori di quel che fu “La Premiata Ditta”, insieme ai giovani Elisa Lombardi (la Sophie del musical “Mamma mia!”) e Paolo Roca Rey, figlio d’arte al suo debutto, sono i divertenti interpreti di “Diversamente giovani”, pièce scritta da Michela Andreozzi e Luca Manzi per la regia di quest’ultimo insieme a Massimiliano Vado.

12 novembre, 2013

“FUJTEVENNE”… MA IL PUBBLICO E’ RIMASTO. DI E CON MARINA CONFALONE, ALLA GALLERIA TOLEDO A NAPOLI”. Di Francesco Pace


Napoli, Galleria Toledo. Dal 5 novembre al 17 novembre 2013

Da martedì 5 Novembre, fino a domenica prossima,17 Novembre, il Teatro “Galleria Toledo” di Napoli diventa la cornice di “Fujtevenne”, testo teatrale della bravissima e pluripremiata attrice Marina Confalone, nata nella “scuola” del maestro Eduardo De Filippo. Una cornice, quella appunto della “Galleria Toledo”, che ben si presta al lavoro portato in scena dalla Confalone: il teatro, infatti, rappresenta a Napoli, uno dei più importanti centri di innovazione artistica, offrendo al pubblico riadattamenti in chiave moderna di testi classici o, come nel caso di “Fujtevenne”, nuovi esempi di drammaturgia contemporanea. Una pièce composta da tre episodi che, senza intervallo, si susseguono l’un l’altro, seguendo una sorta di fil rouge, e che hanno come sfondo Napoli: una città vista in tre contesti socio-culturali differenti, ognuno dei quali esprime e racconta un amore-odio diverso per la propria città.

"Her". Il capolavoro di Spike Jonze. Di Katya Marletta


"Her" l'ultima straordinaria pellicola Spike Jonze incanta, emoziona, travolge, commuove. Se potessimo partecipare alla votazione della giuria del Festival Internazionale del Film di Roma il nostro sarebbe un 10 pieno, perché la visione del regista, sceneggiatore, attore e produttore statunitense al suo quarto film (Essere John Malkovich 1999; Il ladro di orchidee 2002; Nel paese delle creature selvagge 2009) è d'avanguardia.

11 novembre, 2013

“Snowpiercer”, “Manto acuifero”, “I'm not him” e “A vida invisivel”. Le recensioni - delle piccole “pillole”- dal Festival Internazionale del Film di Roma. Di Katya Marletta


“Snowpiercer”. L'arca metallica: un microcosmo della società umana. Di Katya Marletta

L'opera di fantascienza post apocalittica "Snowpiercer" del regista sudcoreano Joon Ho Bong, suo debutto cinematografico in lingua inglese, conquista la critica, a fine proiezione stampa i giornalisti hanno applaudito, e non è una cosa che succede spesso, segno inconfutabile che questa pellicola ha intercettato i gusti più disparati.
In una nuova era glaciale il cambiamento climatico ha congelato l'intero pianeta per 17 anni, Snowpiercer è l'unico posto per i sopravvissuti.
Un treno in perenne movimento che trasporta in giro per il mondo i superstiti nell'attesa che arrivi il disgelo; ma non tutti vivono alle stesse condizioni.

10 novembre, 2013

PAURA D’AMARE, LA COMMEDIA SENTIMENTALE DI PINO INSEGNO. Di Claudia Conte e Emanuele Ajello


Cari lettori del Corriere dello Spettacolo,
oggi Claudia Conte ed Emanuele Ajello vi presenteranno “Frankie e Johnny - Paura d’Amare”, commedia teatrale in scena dal 5 al 10 novembre presso il Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma.
Il testo di Terrence McNally è stato riproposto abilmente da Pino Insegno e Alessia Navarro. Lo spettacolo è stato diretto da Alessandro Prete e prodotto dalla “Isola Ritrovata” di Francesco Bellomo.

"La vita di Adele": quando il sesso è amore e infine dolore. Di Francesca Saveria Cimmino


Un film del regista franco-tunisino Abdel Kechiche, vincitore della Palma d’Oro 2013 al Festival di Cannes. Protagoniste della storia sono le interpreti Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos; il suo titolo originale è La Vie d'Adèle.
Adele, è una quindicenne con le idee ancora da dover schiarire sui suoi gusti sessuali, fin quando non incontra Emma, una studentessa dell’Accademia delle Belle Arti, con i capelli tinti di blu. Una forte attrazione spinge Adele ad approfondire la conoscenza e, giorno dopo giorno, comprende di star provando qualcosa di importante ed intenso. Emma è una donna con esperienze e determinazione, sicura di quel che dice e fa; ma Adele è ancora una ragazzina, un’adolescente che sentendosi attribuire l’appellativo “lesbica” dai compagni di classe tenta di difendersi e mascherarsi, avvolta da un involucro di vergogna e imbarazzo. Eppure sceglie di non reprimere il sentimento nascente; sceglie di viverlo a 360 gradi.

LA GRANDE GUERRA – EPPURE SI RIDEVA di Lorenzo Costa. Una lezione che non si impara mai… Di Paolo Leone


Roma, Teatro Ambra Garbatella. Dal 5 al 10 novembre

“La guerra, che lucida follia!”. Una frase emblematica, ripetuta più volte durante lo spettacolo, a rammentarci l’assurdità di scelte disastrose eppure pianificate nei minimi dettagli, quasi in un triste gioco all’autodistruzione. “Docu-teatro”, o “teatro-racconto”, quello ammirato in questa interessante pièce andata in scena nel Teatro Ambra Garbatella dal 5 al 10 novembre. Non un freddo riassunto della tragedia della prima guerra mondiale, ma un racconto che, pur senza tralasciare una minuziosa ricostruzione storica dei fatti, scende nelle atmosfere di quegli anni, nei cuori di chi quella guerra la visse in prima persona, e la scrisse senza mai aver avuto la possibilità di raccontarla a voce. L’orrore delle battaglie, sapientemente narrate dai due protagonisti, Lorenzo Costa e Federica Ruggero, grazie alle lettere dal fronte dei soldati, le attese nel fango in chilometri di trincea. “Eppure si rideva” si, nel Paese come al fronte, un riso amaro quasi ad esorcizzare la paura, un umorismo semplice, come quello delle scenette dell’avanspettacolo dell’epoca. Il “fante Petrolini”, celebre per le sue imitazioni del grande comico, che poco prima di morire, in battaglia, lasciò ai commilitoni il compito di salutare la mamma e…Petrolini stesso. Le barzellette semplici, oggi appaiono quasi infantili, che echeggiano dal fronte devastato dai bombardamenti, giungono oggi sul palco insieme ai canti bellissimi e struggenti dei soldati, e le immagini straordinarie che vengono proiettate alle spalle dei due narratori/attori riescono a commuovere e sorprendere.

09 novembre, 2013

“Stavo pregando ma mi ero dimenticato di essere ateo”. Ennio Fantastichini è il BENIAMINO di Steve J. Spears diretto magnificamente da Giancarlo Sepe. Di Mario Di Calo


Teatro Ambra Jovinelli. Dal 7 al 17 novembre 2013 poi in tournée

Andato in scena per la prima volta a Londra al Mayfair Theatre per volontà di Gordon Chater che lo trasforma con la sua interpretazione immediatamente nel grande successo THE ELOCUTION OF BENJAMIN FRANKLIN è scritto nel 1976 da un giovane australiano ancora alle prime armi, Steve J. Spears; si racconta di Robert George O’Brien, cinquantenne gay non dichiarato, maestro di recitazione e logopedista di una sedicente Accademia di Arti Drammatiche di Elocuzione Shakespeariana che per tirare avanti dà lezioni private, tutto fila liscio nella sua grigia vita, fra sognanti notti a letto con Mick Jagger, lunghe chiacchierate al telefono col suo amico di sempre Bruce e gomitate per cercare approvazioni gratuite al busto di William Shakespeare. Ogni tanto ama travestirsi da donna ma tutto rimane fra le quattro mura di casa fino a quando non arriva a prender lezioni e a guarire dalla sua balbuzie il dodicenne Benjamin Franklin, e il riferimento al ben più noto fustigatore dei costumi americani e padre fondatore degli stati uniti non è a caso. Ben presto fra i due, insegnante ed allievo, si instaura un consenziente legame di affetto e una sottile quanto delicata dipendenza sessuale senza mai sfociare in nulla di fisico.

"L'ultima ruota del carro" di Giovanni Veronesi. Il nostro giovane passato. Di Katya Marletta


Esordio in grande stile per l'ottava edizione del Festival Internazionale di Roma, o meglio del festival/festa come ama definirlo il suo il direttore artistico Marco Müller che apre ufficialmente la kermesse con "L'ultima ruota del carro" di Giovanni Veronesi. Umanità, ironia, sgomento, la commedia drammatica scritta e diretta dal regista toscano coinvolge e analizza attraverso gli occhi dell'uomo comune, il più ingenuo, le fasi cruciali della storia del nostro Paese, dagli anni '70 ad oggi. Il protagonista è Ernesto (Elio Germano), un uomo semplice che tenta di seguire le proprie ambizioni senza però mai perdere i valori veri della vita. Tappezziere, cuoco d’asilo, traslocatore, autista, comparsa del cinema. Insieme a lui e il suo migliore amico Giacinto (Ricky Memphis) e la moglie Angelina (Alessandra Mastronardi) lo spettatore ripercorre gli eventi salienti di quegli anni: il terrorismo con l'omicidio di Aldo Moro, tangentopoli, la fase crepuscolare del socialismo e del suo leader Bettino Craxi, la discesa in campo del sorridente Silvio Berlusconi e l'insinuarsi del berlusconismo, la globalizzazione. Magnifici Elio Germano e Haber.
La colonna sonora del film è composta dalla cantante Elisa, per la prima volta nel ruolo di compositrice per un film a distribuzione nazionale.


Katya Marletta

La carica delle web serie approda al Festival Internazionale del Film di Roma


Il Roma Web Fest, il primo festival internazionale delle Web-series, approda con due giornate interamente dedicate ai progetti web, all’interno del Festival Internazionale del Film di Roma.

Il 13 e il 14 Novembre 2013, durante l’ Ottava edizione della manifestazione  romana, che si svolgerà come di consueto all’Auditorium  Parco della Musica, Viale Pietro de Coubertin,  10,   il Roma  Web  Fest,  guidato  da  Janet  De  Nardis  (Direttore  Artistico)  e  Maximiliano  Gigliucci (Direttore Generale), vi farà  scoprire il mondo del Web come non lo avete mai visto.

Mercoledì 13 Novembre il Festival presenterà:
Il Meglio di…” proiettando le Web series premiate al Roma Web Fest 1^ edizione.

08 novembre, 2013

“QZ6: I colori della follia”: respirare davvero l’aria di un manicomio. Di Francesca Saveria Cimmino


“QZ6: i colori della follia” è il quinto spettacolo della stagione teatrale 2013/2014 del Circolo Arcas Teatro; inserito nella Rassegna “Senza Sipario”.  Scritto e diretto da Ciro Pellegrino, interpretato da Maurizio D. Capuano, Ilaria Incoronato, Marco Serra, Noemi Giulia Fabiano, Paolo Gentile e Vittorio Passaro è in scena dal 7 al 10 novembre 2013.

"Per far visita agli internati i parenti degli stessi sono pregati di raggiungere la cella 406 situata sul retro dell'edificio.". Inizia così il viaggio verso gli abissi per chi ha deciso di incamminarsi nel corridoio che porta direttamente alla cella 406 di un manicomio. Durante il breve tragitto sono già mostrati i volti e i corpi di chi il dolore l’ha guardato negli occhi. <Il mio corpo è come già sepolto>. Sei anime ciondolano come zombie in uno spazio claustrofobico: non c’è nessuna salvezza o speranza ad attenderli. Intorno a loro c’è solo un fracasso assordante: urla, lamenti e gemiti che accompagnano lo spettatore, trapassandolo.

“MORTI DAL RIDERE” di Viglianese – Vigorita – Mancini. Di Paolo Leone


Roma, Teatro de’ Servi. Dal 5 al 24 novembre 2013

Il cimitero monumentale del Verano a Roma è il luogo dove sembra nascere una strana e platonica storia d’amore tra Riccardo, simpatico e stralunato personaggio che ogni giorno si reca, durante la pausa pranzo, ad assistere ai funerali lì celebrati ed un’algida, misteriosa ed inquietante vedova che quotidianamente porta piante e fiori presso i loculi dei suoi mariti defunti. Lui, ossessionato da mille paure, scopre che solo recandosi al cimitero riesce a dormire la notte; lei sembra nascondere un terribile segreto.
La vena comica di Sergio Viglianese, l’interprete del personaggio maschile, alle prese con i turbamenti sentimentali verso una donna (Gloria Vigorita) che verosimilmente può sembrare quella che a Roma viene definita “la commare secca”, la morte “in persona”.

Studio Universal: Il Cinema in TV. La TV del Cinema da chi fa Cinema in mostra al Festival Internazionale del Film di Roma


Studio Universal – la TV del Cinema da chi fa Cinema - distribuita sul Digitale Terrestre di Mediaset Premium,  si racconta in una mostra esclusiva dal titolo “Studio Universal – Il Cinema in TV” che sarà ospitata dall’Auditorium Parco della Musica di Roma, nell’ambito del Festival Internazionale del Film di Roma, dall’8 al 17 novembre (orario di apertura dalle 9.00 alle 20.00). Attraverso campagne pubblicitarie, gadget e video, quattordici anni di un brand che ha saputo fare dell’amore per il cinema classico americano un tratto distintivo, fino a diventare un modello d’eccezione in ambito televisivo e pubblicitario.

La mostra “Studio Universal: Il Cinema in TV” sarà inoltre disponibile in versione virtuale sul sito www.ilovesu.it.

07 novembre, 2013

"L’Innocenza di Giulio- Andreotti non è stato assolto". Di Andrea Axel Nobile


Napoli, Nuovo Teatro Sanità. Sabato 2 novembre 2013

"L’Innocenza di Giulio- Andreotti non è stato assolto", è un progetto per la scena scritto e interpretato da Giulio Cavalli, attore e regista che da diversi anni vive sotto scorta per aver fatto del proprio lavoro di autore teatrale anche un momento decisivo per la circostanziata e puntuale denuncia della gravissima collusione tra la criminalità organizzata e la politica.
Anche L’innocenza di Giulio, come i precedenti Do ut Des e RadioMafiopoli, persegue con grande cura e dovizia di particolari i medesimi obiettivi civili, infatti, grazie alla preziosa collaborazione con il giudice Giancarlo Caselli e l’autore Carlo Lucarelli, Giulio Cavalli ricostruisce sulla scena, con la verve affabulatoria che lo contraddistingue da sempre, uno spaccato atrocemente raccapricciante della nostra più recente storia politica, cioè il processo al senatore Giulio Andreotti e gli evidenti rapporti con la mafia emersi durante le fasi del processo, processo che lo ha riconosciuto definitivamente colpevole, anche in Cassazione.

I Primi nomi del Festival Internazionale del Cinema di Roma. Di Katya Marletta


Confermati i primi nomi al Festival: a Roma Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Jennifer Lawrence, Rooney Mara, Jared Leto, John Hurt, Sophie Turner, le star asiatiche Sean Lau, Nick Cheung, Louis Koo, Toma Ikuta, gli italiani Elio Germano, Filippo Timi, Valeria Golino e altri…
Il red carpet dell'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma sarà memorabile, ecco i primi nomi dei talent che sfileranno dall’8 al 17 novembre all'Auditorium Parco della Musica: dagli Stati Uniti arriveranno Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Jennifer Lawrence, Rooney Mara, Jared Leto e la sua band “Thirty Seconds to Mars”, Liam Hemsworth, Josh Hutcherson e Wallace Shawn, oltre a tutti i registi della Selezione Ufficiale.

“TUTTA COLPA DELLA FELICITA’” di Marco Falaguasta – Qui nessuno si arrende. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Roma. Dal 5 al 24 novembre 2013

“La felicità è amore, nient’altro” (Herman Hesse)

Tre anime in pena, tre amici che,  superati i quarant’anni, tentano di dare un nuovo senso alle loro vite, alle prese con le incertezze e la sensazione del naufragio esistenziale, con l’angoscia di aver fatto tardi all’appuntamento con la vita. Tre uomini non sull’orlo di una crisi di nervi, ma che fanno i conti con la realtà, con quello che poteva essere e non è stato. Ma non si arrendono, tentano nuove strade e con coraggio e comprensibili timori affrontano nuove situazioni per cercare di essere felici Ma allora perché “tutta colpa della felicità”? La risposta prende corpo durante la storia e si palesa nel finale, quando la solitudine del protagonista sembra davvero frutto dei tentativi per raggiungerla. Tanta vita in questa nuova, gradevolissima commedia scritta, diretta e interpretata da Marco Falaguasta insieme ad un cast piacevolmente sorprendente e che trasmette un’armonia d’insieme che colpisce da subito lo spettatore.

“TANGO TONGUE – la Lingua del Tango” Lungometraggio – opera prima indipendente di Marta Lìmoli


Foto Mariolina Mirone
Novità per il mondo del Tango, e non solo in particolare. Una voce mediterranea giunge a regalarci emozioni intervallate da esplorazioni interiori e ricerche di bellezza e valore artistico. Catania ne è il centro: dove si incontrano frequentemente Maestri di Tango provenienti da più parti del mondo, Lei va incontro al suo destino: abbracciare il suo Tango. Attraverso il ‘Principe delle notti’, conoscerà una nuova sé e scoprirà la città seguendo i richiami della musica; ogni luogo una sorpresa. Scene girate fra piazze, strade e vicoli, locali di Milonga tra i più storici del luogo, teatri, antichi palazzi di pregio. Marta Lìmoli lo presenta come reportfilm; ce ne parla: “È un lavoro che seguo da parecchio tempo, anche a gran fatica. Le idee non finiscono mai! Come un continuo atto creativo, questo lungometraggio potrebbe durare anche delle ore – o proposto in più riprese.

06 novembre, 2013

Alberto Testa. Spoleto e la Danza ieri e oggi. Intervista curata da Stefano Duranti Poccetti


Alberto Testa, danzatore, coreografo, critico, saggista… L’ho incontrato al Festival dei Due Mondi di Spoleto e si è dimostrato veramente molto gentile e disponibile a rilasciarmi questa intervista durante un pranzo alla taverna La Lanterna, uno degli storici luoghi d’incontro dei personaggi che frequentavano e che frequentano questo Festival.

Maestro, per iniziare, mi dica liberamente cosa pensa del Festival dei Due Mondi di Spoleto…

È dal 1958, quando iniziò, che vengo al Festival dei Due Mondi.  L’ho sempre considerato un evento unico, uno dei più importanti non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo. Oramai ha una sua struttura ereditata e consolidata e, fin dall’inizio sotto la geniale direzione di Giancarlo Menotti, il Festival ha sempre favorito i giovani mettendo a confronto le diverse arti dello spettacolo, perché egli era ben convinto che “Tous les arts se tennient par la main” ovvero che tutte le Arti si tengono per mano.

Gobbo al levante luna calante… NON E’ VERO MA CI CREDO al Teatro Quirino di Roma. Di Mario Di Calo


Roma, Teatro Quirino. Dal 29 ottobre al 10 novembre 2013

Il commendatore, oggi si direbbe piccolo imprenditore, Gervasio Savastano ha un’attività di produttore di pomodori in scatola ed è un lavoratore indefesso, ma ha un brutto difetto, è ossessionato per così dire dalla superstizione e crede che i suoi affari dipendano o meno dalle mire oscure di un suo malcapitato dipendente tal Bellisario Malvulio, che fa rima appunto con malaugurio, jettatore, portajella, difatti lo congederà a scapito di un novello impiegato presentatosi proprio il giorno del licenziamento, il cifotico Alberto Sammaria, che in quanto cifotico/gobbo porta bene ed effettivamente gli affari improvvisamente prendono a girare per il verso giusto con tutta una serie di nuovi ingaggi e contratti.
Ma la vita è fatta anche di cose impreviste ed il protagonista a sorpresa si ritroverà ad essere vittima di una enorme canzonatura.

UNA VOLTA NELLA VITA… NON CI SI PUO’ TIRARE INDIETRO! Di Claudia Conte e Emanuele Ajello


Cari lettori del Corriere dello Spettacolo,
oggi Claudia Conte ed Emanuele Ajello vi presenteranno “Una volta nella vita”, spettacolo teatrale in scena dal 30 ottobre al 10 novembre al Teatro dei Satiri, storico centro culturale sito nei pressi di Campo de’ Fiori a Roma.

04 novembre, 2013

Speciale Festival Internazionale del Film di Roma. Di Katya Marletta


Ai nastri di partenza l'ottava edizione
Un "festival/festa": la virata di "assestamento" di Müller

L'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (8 - 17 novembre 2013) è alle porte, ancora pochi giorni e l'Auditorium Parco della Musica di Roma ospiterà la kermesse cinematografica capitolina dalle spiccate ambizioni internazionali. Ambizioni che non possono ostacolare la soddisfazione di tante aspettative, prime fra tutte quelle del suo pubblico pagante, fedele ma ancor più esigente. Gli oltre diecimila biglietti acquistati nei primi tre giorni di prevendita ne testimoniano il sempre vivo entusiasmo ma non possono certo decretarne il successo a monte, anzi. La contestata edizione 2012 è il punto di partenza, non si può prescindere da questo. L'agguerritissima squadra capitanata da Marco Müller lo sa bene, e infatti definisce questa imminente edizione di "assestamento" proiettando il festival  in una direzione ben definita: intercettare "emozioni di pancia e di cuore".