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Iniziamo dal suo
romanzo “Scivolare Via Come il Vento” Dove nasce l’ispirazione per questo progetto
editoriale che la vede coinvolto?
Un fatto di cronaca,
accaduto proprio a me: una rapina, una pistola puntata alla bocca per sottrarmi
un motorino. Da qui è nato uno sfogo destinato a diventare una nota del
popolare social, Fb. Successivamente ho ripreso in mano la storia ma il mio
intento era (ed è rimasto) di non parlare male della mia città. Volevo invece
esaltare il coraggio dei ragazzi, i loro sogni, le loro ambizioni. E da questo
“incidente di percorso” nasce una riflessione che porterà il protagonista
Claudio a vivere il suo sogno: un viaggio a New York che lo porterà a nuove
conoscenze, un nuovo lavoro, un nuovo universo da scoprire e vivere. Una storia
che si articola su un continuo mescolarsi tra passato, presente e futuro.
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Sicuramente è una
grande responsabilità e ne sono davvero entusiasta. Girare tra le scuole e
vivere i respiri e le sensazioni dei miei lettori è davvero un’esperienza
fantastica! E poi il dibattito che si apre con i ragazzi e la loro fantasia è
pazzesco! Potrei scrivere una storia solo su quelle emozioni… E mi auguro che
ci possano essere sempre più occasioni per incontrare e guardare negli occhi
chi decide di passare il proprio tempo in “mia” compagnia!
Per un giovane come
lei qual è l’autore che usa come modello per la composizione dei suoi scritti sia
cinematografici che letterari?
Difficile rispondere
a questa domanda. Io mi sento una spugna in continua ricerca di “altro”, uno
sguardo curioso che non smette di indagare realtà che non conosco oppure che
conosco troppo bene a tal punto da volerle, in un certo senso, “cambiare”! E quindi
ecco che non c’è un autore di riferimento ma tanti spunti, tanti universi che
si mescolano, di diversa estrazione (dall’autoriale, al poetico, dal
commerciale all’autore di nicchia o sconosciuto). I miei preferiti sicuramente
Baricco, Faletti, Zafon… ma adoro i blogger sconosciuti e leggo anche il mondo
giovanilistico ritratto da autori come Volo che riescono ad arrivare a milioni
di lettori. Una gran talento anche questo….
Ultimamente lei hai
partecipato al Napoli Film Festival come regista, riscuotendo un buon successo
che la ha portato alla vittoria finale. Come è andata?
È andata più che
bene, ho partecipato con un’opera a cui tengo molto, “Vicolo Cieco”, film
diretto da me che vede tra i suoi protagonisti Giorgio Colangeli, un attore che rappresenta un modello, per molti
un artista straordinario. È stata una vittoria inaspettata, e vincere nella mia
città dopo tanti premi fuori dal mio territorio è stato molto bello. Devo
ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al progetto, dal cast tecnico a quello
artistico. Un mio ringraziamento va alla Città di Angri che mi ha aperto le
porte è si è presentata come location
perfetta.
Con uno dei suoi
progetti rappresenterà l’Italia all’estero?
Sì, grazie al “Social World Film Festival”, con una
delle mie opere “L’Amore Quello Vero ”, rappresenterò
l’Italia a Parigi e Los Angeles, per me è un doppio
orgoglio e una bella responsabilità, vi prometto che c’è la metterò tutta a
mantenere alto l’onore artistico dell’Italia all’estero, dove siamo conosciuti
per il nostro cinema. E dove vi è un occhio attento dello spettatore alle opere
che si presentano.
Ma tra i tanti
successi lei sta ultimando la post-produzione di un lungometraggio che la vede in doppia veste
di regista e attore, ci può svelare
qualcosa di più?
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Maria Esposito
Un mito bono e bravo bella intervista.
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