Roma,
Teatro Brancaccio. Dal 19 novembre all’1 dicembre 2013
E’ sempre un rischio voler riproporre
in versione teatrale un grande successo cinematografico, tanto più se
quest’ultimo è un cult di eccezionale successo come la pellicola prodotta nel
1974 per la regia di quel talento scatenato di Mel Brooks, che ne curò anche la
sceneggiatura a quattro mani con il mitico Gene Wilder. E’ un rischio doppio
poi, se si pensa di importare, ma in versione italiana, un altrettanto fenomeno
spettacolare quale fu il musical che prese vita dal film e che, solo a
Broadway, andò in scena per ben 485 repliche e per tre anni consecutivi (dal
2007 al 2009) all’Hilton Theatre. Onore ed ònere della Compagnia della Rancia aver insistito nella produzione ed averla
affidata ad un cast di straordinaria bravura tutta italiana. Per essere più
espliciti, lo spettacolo ammirato in questi giorni al Teatro Brancaccio di
Roma, dove ha fatto ritorno in seguito al successo della passata stagione, è un
capolavoro di perfezione a partire dall’interpretazione dei principali
protagonisti, su tutti un eccezionale Giampiero Ingrassia, alle scenografie
bellissime e cangianti di Gabriele Moreschi, fino all’ultimo dei ballerini
guidati dalle splendide ed accurate coreografie di Gillian Bruce.
Giampiero Ingrassia, qui nel ruolo del
professor Frederick Frankenstein, non fa rimpiangere il grande Gene Wilder e
non a caso, per questa interpretazione, è stato insignito del Premio
Internazionale Flaiano come miglior interprete di musical. Orgoglio tutto
italiano, il perfetto “meccanismo” dello spettacolo, composto da un cast di
eccellenza e dove ognuno riesce a caratterizzare fortemente il proprio
personaggio. Impresa non facile, se solo pensiamo al fantastico Marty Feldman,
l’esilarante Igor nella versione originale cinematografica e qui abilmente
riportato in vita da Mauro Simone con una naturalezza che lascia piacevolmente
allibiti. Non da meno sono gli altri protagonisti, da Giulia Ottonello nei
panni di Elizabeth, l’egocentrica fidanzata del dottore, a Valentina Gullace e
Altea Russo, rispettivamente Inga (disinvolta bellezza transilvana) e Frau
Blucher (il cui solo nome terrorizza anche i cavalli!), personaggi chiave del
cult cinematografico, e tutti già protagonisti in importanti musical. Quel che
colpisce maggiormente è l’armonia d’insieme, la sintonia tra tutti gli elementi
della compagnia sul palco, che si riversa dolcemente in platea, non solo in
senso figurato ma anche con la fuga ed il successivo inseguimento del “mostro”
tra le poltrone del teatro. Mostro a cui dà corpo e voce (e che voce) il
baritono Fabrizio Corucci, autentica sorpresa della serata. La storia segue
fedelmente la sceneggiatura del film ed ha il merito di non stravolgere un
perfetto “impianto comico” che regge da 39 anni. Uno spettacolo che riempie gli
occhi e diverte con classe, con attori all’altezza dell’importanza dell’evento
e dalle notevoli capacità vocali. E’ bellissimo vedere il successo di
un’eccellenza tutta italiana alle prese con un musical americano di tale
portata, come bellissimo è vedere un pubblico entusiasta che al termine dello
spettacolo tributa la giusta ovazione a chi tanto ha lavorato per raggiungere
un livello così alto. Ma che bravi questi italiani…proprio in tempi in cui “i
mostri” che si aggirano tra noi sono ben altri. Chapeau!
Paolo Leone
Teatro
Brancaccio, Roma. Dal 19 novembre all’1 dicembre
Frankenstein
Junior – il musical
Cast:
Giampiero
Ingrassia – Frederick Frankenstein
Giulia
Ottonello – Elizabeth
Mauro
Simone – Igor
Altea
Russo – Frau Blucher
Valentina
Gullace – Inga
Fabrizio
Corucci – Mostro
Felice
Casciano – Ispettore Kemp
Davide
Nebbia – Eremita
Roberto
Colombo – Viktor Von Frankenstein
Michele
Renzullo – Ziggy
Giorgio
Camandona, Paola Ciccarelli, Francesca Di Cresce, Anna Bodei.
Scene
di Gabriele Moreschi / Costumi di Carla Accoramboni / Coreografie di Gillian
Bruce
Vocal
coach: Lena Biolcati / Disegno luci: Valerio Tiberi / Disegno fonico: Enrico
Porcelli
Regia:
Saverio Marconi / Regia associata: Marco Iacomelli
Produttore
esecutivo: Michele Renzullo
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