Un film del regista
franco-tunisino Abdel Kechiche, vincitore della Palma d’Oro 2013 al Festival di
Cannes. Protagoniste della storia sono le interpreti Léa Seydoux e Adèle
Exarchopoulos; il suo titolo originale è La
Vie d'Adèle.
Adele, è una
quindicenne con le idee ancora da dover schiarire sui suoi gusti sessuali, fin
quando non incontra Emma, una studentessa dell’Accademia delle Belle Arti, con
i capelli tinti di blu. Una forte attrazione spinge Adele ad approfondire la
conoscenza e, giorno dopo giorno, comprende di star provando qualcosa di
importante ed intenso. Emma è una donna con esperienze e determinazione, sicura
di quel che dice e fa; ma Adele è ancora una ragazzina, un’adolescente che sentendosi
attribuire l’appellativo “lesbica” dai compagni di classe tenta di difendersi e
mascherarsi, avvolta da un involucro di vergogna e imbarazzo. Eppure sceglie di
non reprimere il sentimento nascente; sceglie di viverlo a 360 gradi.
Dà tutta se stessa:
corpo, anima e cervello ad un’altra donna e conosce il significato della parola
felicità. Il tempo trascorre, ormai Adele insegna ed Emma espone le sue opere. Libera,
spensierata e innamorata, la giovane maestra sente di poter lottare contro un
mondo pronto a giudicare ed etichettare il “diverso”: colui che
incondizionatamente decide di essere se stesso, senza celarsi e nascondersi.
Eppure, come in tutte le migliori storie d’amore, all’improvviso qualcosa
cambia: Emma è distante e Adele, sentendosi sola, accetta le avance di un
collega. È proprio questa la causa della fine del rapporto: la catena si spezza
e gli anelli si frantumano per terra, facendo un gran rumore. Arrivano i
giorni, i mesi, gli anni laceranti, quelli in cui il vuoto domina e neanche l’urlo
più disperato può colmarlo. Si cambia, ci si modella, si cresce. E si fa una
cernita: andare avanti o restare ancorati al passato, quel tempo che tutto dà e
tutto toglie, con la stessa intensità.
Nonostante il
doppiaggio non sia stato di buona qualità, magistrale l’interpretazione delle
due giovanissime attrici: Adele ha appena vent’anni nella vita reale e questo
ruolo complesso dimostra quanto si debba saper vestire ogni panno, immergendosi
pienamente nel ruolo che è stato commissionato. Il film è stato criticato per i
numerosi minuti in cui il sesso è protagonista, senza occultare organi genitali
e senza risparmiare immagini decisamente spinte. Sebbene possa esser rivolta
quest’obiezione, l’intimità esibita, paradossalmente, è pregna d’innocenza e delicatezza
e non disturba lo spettatore. È la vita, è la quotidianità senza veli e senza
ipocrisie ed è da apprezzare il coraggio di chi ha saputo e voluto mostrarlo
dinanzi a tutti.
Francesca Saveria
Cimmino
Il film è in distribuzione nelle sale?
RispondiEliminaCaro Paolo che io sappia è ancora in programmazione. Ma affrettati, non credo che ci sia ancora per molto! FSC
Eliminaok grazie. In effetti ieri, passando davanti ad una multisala, ho visto che era in programmazione!
Elimina