Foto Mariolina Mirone |
Novità per il mondo
del Tango, e non solo in particolare. Una voce mediterranea giunge a regalarci
emozioni intervallate da esplorazioni interiori e ricerche di bellezza e valore
artistico. Catania ne è il centro: dove si incontrano frequentemente Maestri di
Tango provenienti da più parti del mondo, Lei
va incontro al suo destino: abbracciare il suo
Tango. Attraverso il ‘Principe delle notti’, conoscerà una nuova sé e scoprirà
la città seguendo i richiami della musica; ogni luogo una sorpresa. Scene
girate fra piazze, strade e vicoli, locali di Milonga tra i più storici del luogo, teatri, antichi palazzi di
pregio. Marta Lìmoli lo presenta come reportfilm;
ce ne parla: “È un lavoro che seguo da
parecchio tempo, anche a gran fatica. Le idee non finiscono mai! Come un
continuo atto creativo, questo lungometraggio potrebbe durare anche delle ore –
o proposto in più riprese.
È la voglia di raccontare della realtà che viviamo qui grazie anche alla Scuola che frequento, l’Accademia Projecto Tango, un dono continuo tutto da scoprire, mese dopo mese, pur fra mille problematiche di una città complessa come questa. Il Tango è ‘trattato’ come movimento universale e questa terra, il nostro Sud, è parte del Tango, le testimonianze dei Maestri sono preziose gemme che si incastonano su tutto il percorso. Con loro sono stati toccati aspetti del Tango molto diversi, ogni artista ha portato la propria esperienza e l’arte che contraddistingue la loro personalità”. Come opera prima si presenta piuttosto articolata: la narrazione contempla pensieri espressi in forma di brani recitati, da ciò nascerà un libro a cura di Akkuaria Edizioni, un altro progetto: “Un volumetto: raccoglie i brani scritti e recitati, appunto, ed alcuni dialoghi estrapolati dalla sceneggiatura. Nuova esperienza, esalta il mio amore per la scrittura”. Le musiche strumentali e i brani cantati sono frutto di selezioni, prolungate ed accurate ricerche, come si arriva a queste scelte visto che di Tango esistono migliaia di composizioni? “Curiosità e meraviglia per il magnificente repertorio che ho scoperto man mano, ho ascoltato canzoni e musiche che riprendevano motivi di grandi compositori di classica che per il Tango si sono espressi in modo del tutto singolare. L’orientamento è decollato e planato sulle atmosfere che desideravo raccontare, ho chiesto agli artisti di osare su alcuni punti; non semplice”. Opera prima indipendente: in cosa si traduce, parliamo di una soluzione o di una risposta “politica”? “Realizzare un lungo senza sovvenzioni è un gran rischio e richiede energia massima, nessun cedimento, anzi, diventa un lavoro anche in questo senso. Far di necessità virtù, ecco. Corrisponde ad una linea di pensiero, non avrei potuto attendere in questo caso i tempi di eventuali possibili finanziamenti. L’idea è più importante e ho preferito difenderla, non lasciarla decantare”. Fare un film oggi vuol dire confrontarsi con tante forze che del cinema fanno uso (talvolta anche abuso) ed è da considerare il numero di autori che hanno da dire e rimangono in silenzio per del tempo. Un’attrice, come si accosta al set “dall’altro lato della barricata”? “È un esperimento.
È la voglia di raccontare della realtà che viviamo qui grazie anche alla Scuola che frequento, l’Accademia Projecto Tango, un dono continuo tutto da scoprire, mese dopo mese, pur fra mille problematiche di una città complessa come questa. Il Tango è ‘trattato’ come movimento universale e questa terra, il nostro Sud, è parte del Tango, le testimonianze dei Maestri sono preziose gemme che si incastonano su tutto il percorso. Con loro sono stati toccati aspetti del Tango molto diversi, ogni artista ha portato la propria esperienza e l’arte che contraddistingue la loro personalità”. Come opera prima si presenta piuttosto articolata: la narrazione contempla pensieri espressi in forma di brani recitati, da ciò nascerà un libro a cura di Akkuaria Edizioni, un altro progetto: “Un volumetto: raccoglie i brani scritti e recitati, appunto, ed alcuni dialoghi estrapolati dalla sceneggiatura. Nuova esperienza, esalta il mio amore per la scrittura”. Le musiche strumentali e i brani cantati sono frutto di selezioni, prolungate ed accurate ricerche, come si arriva a queste scelte visto che di Tango esistono migliaia di composizioni? “Curiosità e meraviglia per il magnificente repertorio che ho scoperto man mano, ho ascoltato canzoni e musiche che riprendevano motivi di grandi compositori di classica che per il Tango si sono espressi in modo del tutto singolare. L’orientamento è decollato e planato sulle atmosfere che desideravo raccontare, ho chiesto agli artisti di osare su alcuni punti; non semplice”. Opera prima indipendente: in cosa si traduce, parliamo di una soluzione o di una risposta “politica”? “Realizzare un lungo senza sovvenzioni è un gran rischio e richiede energia massima, nessun cedimento, anzi, diventa un lavoro anche in questo senso. Far di necessità virtù, ecco. Corrisponde ad una linea di pensiero, non avrei potuto attendere in questo caso i tempi di eventuali possibili finanziamenti. L’idea è più importante e ho preferito difenderla, non lasciarla decantare”. Fare un film oggi vuol dire confrontarsi con tante forze che del cinema fanno uso (talvolta anche abuso) ed è da considerare il numero di autori che hanno da dire e rimangono in silenzio per del tempo. Un’attrice, come si accosta al set “dall’altro lato della barricata”? “È un esperimento.
Foto Mariolina Mirone |
Mi sono occupata – quasi
– di tutto, senza presunzione di ‘firmare una regia’, considero questo lavoro
un’iniziativa culturale; metto insieme tutte le mie competenze nel settore
dello spettacolo acquisite nel tempo. In Accademia ho conseguito la qualifica di
scenografa, con tutti gli annessi e connessi, sono un’attrice diplomata alla
Scuola del Teatro Stabile, scrivo da sempre, qualche piccolo riconoscimento è
arrivato… Collaboro con riviste di spettacolo da alcuni anni, impegnata in
qualche occasione anche come reporter. Si tratta di un lungometraggio atipico;
forse un maggior motivo per scoprirlo!”. Caratteristiche precise, un film
di settore, per sale d’essai,
rassegne e festival, ma si lascia comunque aperta la porta a chi volesse
inoltrarsi in un viaggio emozionale e d’approfondimento. “Grazie! Lo spero, è un elaborato che contiene molte ‘ingenuità’ ma
proprio per questo andrebbe protetto, credo. Il pubblico è invitato ad
incuriosirsi, ad accostarsi al Tango nelle sue molteplici forme. In questo
progetto è reso Principe di un sogno, sì, nonché possente entità che accompagna
per la vita come risorsa infinita di espressione.”
Foto Mariolina Mirone |
Guest
Star,
in ordine di apparizione: i Maestri Roberto Reis e Natalia Lavandeira, Ezequiel
Herrera e Maria Antonieta Tuozzo, Luis Castro e Claudia Mendoza, Gustavo Rosas
e Gisela Natoli, Adrian Aragon e Erica Boaglio, Mariano Otero e Alejandra
Heredia, Walter Cardozo e Margarita Klurfan, Carina Morrudo, Ricardo Barrios e
Laura Melo Opieczonec, Pablo Rodriguez e Natasha Lewinger. E con Angelo Grasso
e Donatella Grasso e molti altri artisti. Anteprima presso Palazzo della
Cultura di Catania, quindi circuiti in previsione per il territorio
italiano.
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