La musica è una scienza che deve avere regole
certe: queste devono essere estratte da un principio evidente, che non può
essere conosciuto senza l’aiuto della matematica. (Jean Philippe
Rameau)
Una volta ogni città accordava gli strumenti
secondo gli usi e abitudini locali e non esisteva un’unica frequenza per il “la”
e per il “do”. Nel 1850 si formò una
commissione francese per trovare una soluzione e, grazie a Gioachino Rossini
che viveva a Parigi, nove anni dopo passò a legge il “la” a 435 cicli per secondo. Nel 1884 il Governo Italiano, per
merito del nostro Verdi, che si battè come un leone nel congresso dei musicisti
tenutosi tre anni prima a Milano, emise un decreto (custodito al Conservatorio
di Milano) per la normalizzazione del diapason ad un “la” a 432 Hertz. Frequenza ampiamente usata anche da W.A.Mozart e ideale
per il nostro cervello e il nostro sistema nervoso. Wagner invece amava un’accordatura
più squillante e brillante e dispose che molti strumenti fossero intonati
solamente con un “la” a 440 cicli per secondo.
Un anno dopo il
decreto del Governo Italiano, la Conferenza di Vienna decretò che non si poteva
standardizzare alcuna intonazione e nei teatri europei e americani si continuò
ad usare i 432- 435 Hz. Cinquantatré anni dopo, in prossimità del secondo
conflitto mondiale, la Commissione Acustica della Radio di Berlino chiese alla
British Standard Association di organizzare un congresso per standardizzare
internazionalmente a 440 Hz la radio tedesca. Fatto il congresso nel
maggio-giugno del 1939, escludendo dall’invito i compositori francesi, la
decisione anglo-tedesca fu presa in modo arbitrario. Questa spinta ai 440 Hz fu
imposta alla prima conferenza internazionale organizzata dal Ministro per la
Propaganda nazista Goebbels che presentò questa frequenza come l’intonazione
ufficiale tedesca. Ricordiamoci che Goebbels faceva parte di una loggia
massonica deviata cui erano collegati alti membri della nobiltà europea e delle
più potenti famiglie americane. Questa “Cospirazione sulla Frequenza” può
essere spiegata anche con un altro fatto e cioè che Hitler amava la musica di
Wagner e avesse ordinato a Goebbels di scegliere i 440 Hz come intonazione
ufficiale solamente perché Wagner e la scuola romantica adoperavano questa
intonazione. Finita la guerra e sconfitto il nazismo, nel 1953 fu organizzato a
Londra un secondo congresso sulla musica e lo stesso ordine del giorno sulla
standardizzazione dei 440 Hz divenne risoluzione con una totale, a detta di molti,
mancanza di trasparenza. Il prof.
Dessaut del Conservatorio di Parigi saputo della risoluzione organizzò una
raccolta di 23.000 firme tra i musicisti francesi per utilizzare i 432 Hz.
Diciotto anni dopo fu riconosciuta da una delegazione del Consiglio d’Europa la
frequenza dei 440 Hz come standard europeo. Chissà cosa ne penserebbero oggi
Wagner e il nostro Verdi di questa scelta.
Massimo Montella, Consigliere di Ecopolis
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