Triennale
d’Arte di Milano, dal 19 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014
Foto Richard Haughton |
Non capita spesso di
vivere l’emozione della magia a teatro, di sentire il suo sapore, non assomiglia a nessun altro conosciuto, ci
accarezza la pelle, ci entra dentro,
irradiandosi a tutti i sensi,
lasciandoci a bocca aperta come
quando eravamo bambini e tutto allora ci stupiva, ci incantava.
Una sensazione così
forte l’abbiamo guardando “Murmures des
murs” spettacolo di Victoria Thierrée-Chaplin con Aurélia Thierrée, tanto che
diventa quasi difficile scriverne,
perché è come interpretare un
sogno, e io sono del parere che i
sogni perdano il loro potere, se
cerchiamo di svelarli e di capirli. Comunque,
ci proverò, ma prima devo svegliarmi dal sogno e un po’ mi dispiace.
Una giovane donna, la
dolce e leggiadra Aurélia, a volte stupita, altre spaventata, molto Alice di
Lewis Carroll, appare sulla scena in
mezzo a quelli che sono i segni inconfondibili di un trasloco, cartoni,
cellophane, oggetti incartati, polvere, confusione. E un paio di scarpe rosse
che la accompagneranno per tutto lo spettacolo, apparendo e scomparendo, come
la scarpetta di Cenerentola o quelle di Andersen.
Il
trasloco è un piccolo dramma, è una fatica fisica e mentale che
difficilmente si dimentica. Ci troviamo davanti a tutta la nostra vita
accumulata nel tempo, cose che non sapevamo
più di avere e allora, sebbene circondati dal più totale disordine, ci
soffermiamo a pensare, a ricordare. Oppure
a sognare, come fa la nostra protagonista la cui mente comincia a trasformare ogni oggetto o persona
in qualcos’altro,perché in fondo
nulla è quello che sembra, se sappiamo
andare in profondità alle cose. Un
muro non è solo quello che appare in
superficie ma se lo incidiamo, lo
graffiamo possiamo trovare resti dimenticati
di altre esistenze. Quegli stessi muri hanno ferite profonde che ci
permettono di entrare o di uscire da diverse situazioni, senza le barriere
dello spazio, del tempo e della materia.
Muri malleabili, illusori, incantati, parlanti, come è il mondo che
circonda Aurélia che ci si arrampica
libera come fossero di marzapane, di
voile, della stessa materia dei sogni.
La bravura degli
attori in scena che dialogano senza parole con la protagonista, è un
complesso di danza, mimo, preparazione
atletica, in perfetta armonia con la
musica languida e ipnotica, e le scenografie che scompaiono e appaiono
magicamente, in questo spettacolo di
illusionismo e di illusioni, di numeri circensi e di tango sensuale, di
sussurri e di sorrisi.
Foto Richard Haughton |
il circo a mio
parere rimane una forma di arte comparabile
con nessun’ altra, perché ha la forza di portarci in un mondo magico e irreale,
dove i grandi diventano bambini e i bambini fermano la loro corsa verso il
tempo. Un tempo senza tempo in cui viviamo emozioni e illusioni,
quello che vorremmo non finisse mai,
quando siamo felici, a teatro.
La nostra Amélia, che
sembra fare l’amore con un King Kong che la tiene tra le braccia, fatto di
cellophane, mostro marino, drago, unicorno, o quello che ognuno di noi vuole
immaginare, è un sogno da cui non vorremmo
mai risvegliarci.
Daria D.
Aurélia Thierrée in MURMURES DES MURS
Ideazione e regia di
Victoria Thierrée- Chaplin
Con Jaime Martinez, Magnus
Jakobsson
scenografia
Victoria
Thierrée-Chaplin
realizzata
da Etienne
Bousquet e Gerd Walter
costumi
Véronique
Grand, Jacques Perdiguez, Monika Schwarzl e Victoria Thierrée-Chaplin
realizzati da Sophie Bellin et
Aurélie Guin
coreografia Victoria Thierrée-Chaplin e Armando
Santin
direttore di scena François Hubert
luci Félix
Gontan
suono Samuel Montoya-Perez
direttore di palco Pascal de Thier
attrezzeria Brian Servetnyk
sartoria Sophie Bellin-Hansen
amministratore di Compagnia Didier Bendel
durata 75
min
Grazie Daria! Quello che ci racconti è quanto sostengo da tempo: dateci il bello, dateci la magia e i teatri torneranno ad essere il centro culturale per eccellenza. Bisogna avere coraggio, altrimenti si continuerà a lagnarci dei teatri vuoti. Coraggio ed educazione al bello, sin da piccoli (per la seconda la vedo un po' dura).
RispondiEliminaOgnuno di noi deve dare un piccolo contributo.
RispondiEliminagrazie di avere lasciato un piccolo contributo...
D
:)
Eliminavery well written and I think captures the essence of the show well. Brava!
RispondiElimina