Roma, Teatro della Cometa.
Dal 26 novembre al 15 dicembre 2013
Un carcere, una cella
grigia, quattro brande per quattro donne. Quattro universi che vengono a
contatto, non senza problemi, in uno spazio angusto. Claustrofobico scenario
che ben rispecchia vite segnate, per motivi diversi, dal dramma della
detenzione. Drammaturgia sociale è
stato definito questo genere di rappresentazione, ma non ci si spaventi, perché
la maestrìa con cui è proposto sulla scena “Giorni scontati” ne fanno uno
spettacolo sì di grande spessore (testo, attori, regia) ma è rappresentato con
un afflato poetico e con una ricerca introspettiva che non appesantiscono, ma
anzi esaltano il pathos della storia.
Il tempo che scorre sempre uguale, un alternarsi alienante di giorni, notti, stagioni, rituali carcerari, rumore di catenaccio che rimbomba ad ogni apertura e chiusura della porta, da cui filtra la luce spettrale del carcere. Le recluse, molto diverse tra loro, vanno a comporre un mondo femminile che, tra scontri duri e momenti di solidarietà, lascia emergere problematiche che la libertà induceva a negare. Sentimenti, situazioni e segreti, a loro volta “incarcerati” nei cuori e nella psiche di ognuna. La coercizione, l’esplosività della situazione, permette, in qualche modo, di non mentire più a loro stesse e di dare un senso alle rispettive vite negate. Cadono le maschere e anche la violenza assume un ruolo catartico. Tutte, alla fine, escono più o meno definitivamente da quella prigione, ma sono donne nuove, comunque diverse da quelle che erano entrate… e la cella è pronta per accoglierne altre, senza sosta, giorno dopo giorno.
Il tempo che scorre sempre uguale, un alternarsi alienante di giorni, notti, stagioni, rituali carcerari, rumore di catenaccio che rimbomba ad ogni apertura e chiusura della porta, da cui filtra la luce spettrale del carcere. Le recluse, molto diverse tra loro, vanno a comporre un mondo femminile che, tra scontri duri e momenti di solidarietà, lascia emergere problematiche che la libertà induceva a negare. Sentimenti, situazioni e segreti, a loro volta “incarcerati” nei cuori e nella psiche di ognuna. La coercizione, l’esplosività della situazione, permette, in qualche modo, di non mentire più a loro stesse e di dare un senso alle rispettive vite negate. Cadono le maschere e anche la violenza assume un ruolo catartico. Tutte, alla fine, escono più o meno definitivamente da quella prigione, ma sono donne nuove, comunque diverse da quelle che erano entrate… e la cella è pronta per accoglierne altre, senza sosta, giorno dopo giorno.
Il Teatro della Cometa
continua la sua programmazione di alta qualità ospitando la pièce scritta da
Antonella Fattori e Daniela Scarlatti, autrici nonché protagoniste del cast,
completato da Giusy Frallonardo e Paola Michelini. Se il testo è di assoluto
interesse e qualitativamente notevole, le quattro prove attoriali sono
sorprendenti per intensità, realismo e capacità di coinvolgimento. Non è facile
trovare interpreti, oltretutto contemporaneamente, di tale bravura. Il
personaggio di Rosa (Paola Michelini), vulcanica ed estroversa napoletana,
riesce ad essere l’elemento che “alleggerisce” la drammaticità della rappresentazione,
ma senza perdere credibilità, anzi risultando estremamente umano e veritiero.
La gelida Viviana (Daniela Scarlatti), “sergente di ferro” tutto controllo e
ordine, è la donna che nasconde un segreto aberrante dietro la sua corazza, il
punto fermo della cella. Lucia (Giusy Frallonardo), dentro per omicidio e con
gravi problemi psichiatrici, è forse l’interpretazione più toccante, mentre
Maria Pia (Antonella Fattori), imprenditrice arrestata per corruzione,
inizialmente altezzosa nei confronti delle compagne, lascia pian piano
scivolare i suoi convincimenti borghesi, fraternizzando. Il tutto è
confezionato da quella che ormai è diventata una garanzia di qualità: la regia
di Luca De Bei. Il suo alto senso estetico, in tutti i lavori da lui diretti, gli
permette di trasformare ogni spettacolo in una “performance pittorica” in cui i
movimenti degli attori, l’originalità nell’utilizzo delle luci, delle musiche, e la disposizione scenica
d’insieme ne fanno un prodotto di assoluta raffinatezza ed armonia. Difficile
trovare, in una sola volta, tanta qualità ed emozione. “Giorni scontati” è uno spettacolo
forte, che “arriva” in platea e non lascia indifferenti, violento e tenero,
magistralmente recitato. Insomma, da vedere.
Paolo Leone
Teatro della Cometa, Roma.
Dal 26 novembre al 15 dicembre
“Giorni scontati” di
Antonella Fattori e Daniela Scarlatti.
Con: Antonella Fattori,
Daniela Scarlatti, Giusy Frallonardo e Paola Michelini.
Regia: Luca De Bei.
La poesia “giorni scontati”
è di Carlo Galiotto. Lo spettacolo ha il patrocinio e il sostegno del Garante
dei detenuti della Regione Lazio e del Ministero della Giustizia D.A.P.
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